1

Valkyrie Profile 2: Silmeria - Recensione

Arriva il sequel dello storico RPG Enix da poco riproposto su PSP...

RECENSIONE di La Redazione   —   10/09/2007

Da Lenneth a Silmeria, passaggio di testimone

Nel primo episodio della serie, la protagonista era Lenneth, Valkyria di Odino, e il suo compito era semplice: condurre le anime degli eroi e dei guerrieri più potenti nel Valhalla, per combattere l'eterna guerra degli dei. In quel gioco, a costituire la trama erano le storie di questi eroi, le loro vicissitudini, che si intrecciavano con un plot decisamente sinistro.
Ma un secolo prima, in questa nuova avventura che in realtà è un prequel, la star è la sorella di Lenneth, Silmeria: ribellatasi al volere di Odino, la Valkyria è stata confinata nel corpo di una donna mortale, Alicia, principessa del regno di Dipan. Quest'ultima, poveretta, comincia a convivere con la coscienza della dea, finendo perfino col parlarci, cosa che la fa apparire decisamente come una pazza: l'incredulo e sconvolto re di Dipan, di conseguenza, imprigiona la figlia in un castello lontano e la fa spacciare per morta. A questo punto, se Alicia ha già un bel problema da risolvere, considerando che secondo Silmeria una catastrofe sta per abbattersi sul suo regno, la Valkyria stessa ne ha uno decisamente più grosso: Hrist, un'altra sorella divina, che adesso le da la caccia per eliminarla, visto che Silmeria non si sarebbe dovuta svegliare dall'incantesimo di Odino. E quindi, Alicia e Silmeria dovranno collaborare nello stesso corpo per sfuggire a Hrist, salvare Dipan e la propria pelle. Ma le cose sono destinate a farsi decisamente più complicate...

Valkyrie Profile 2: Silmeria - Recensione
Valkyrie Profile 2: Silmeria - Recensione
Valkyrie Profile 2: Silmeria - Recensione

Un elemento decisamente ben congegnato ma anche discutibile è l'enfasi posta sulla cosiddetta "itemization"

Arise, my Einherjar!

Ad accompagnare Alicia nella sua avventura, ci sarà un cast piuttosto variegato: oltre agli esseri umani che si uniranno alla sua causa (tra i quali spiccano gli eroi che saranno protagonisti defunti in Valkyrie Profile: Lenneth, come Lezard Valeth e Arngrim), tramite i poteri di Silmeria la principessa potrà ricorrere all'aiuto degli Einherjar, ovvero degli spiriti di maghi e guerrieri deceduti e con i quali la Valkyria può entrare in contatto, ritrovando in giro armi o oggetti a loro appartenuti. Sostanzialmente, lo spettro si unisce alla comitiva e può essere utilizzato nei combattimenti come un membro ufficiale del gruppo, guadagnando punti esperienza ed aumentando di livello: tuttavia, raggiunto un determinato livello l'Einherjar può essere liberato, ottenendo in cambio un'arma o un item proporzionale qualitativamente al livello raggiunto dal Einherjar stesso, che potremo incontrare in seguito in veste mortale, reincarnato, in giro per il mondo. Per quanto originale e intrigante, questo meccanismo soffre di un problema spiccatamente "logico", che rende piuttosto sconfortante l'utilizzo di questi Einherjar come membri attivi della compagnia di Alicia: la loro storia è limitata a poche righe nel menù apposito, e la loro presenza è totalmente ininfluente ai fini della trama, che si concentra sui comprimari "vivi", limitando il semplice piacere di giocare nei panni di questi fantasmi.
Ciononostante, la gran quantità di Einherjar da reclutare (a volte esclusivi rispetto ad altri) offre una varietà consistente durante l'assemblamento del party che affronterà le battaglie, che a loro volta sono squisitamente strategiche, nonostante l'impronta action che le caratterizza: quando Alicia entrerà in contatto con un nemico durante l'esplorazione delle varie location ostili, verrà caricato velocemente un campo di battaglia dove il party, composto da massimo quattro personaggi, dovrà affrontare vari nemici. La prima novità di quello che sembra un battle-system concettualmente classico è la presenza di un "leader" nel gruppo nemico, una volta ucciso la battaglia avrà fine che siano vivi altri avversari o no. Di conseguenza muoversi nel battlefield richiede già notevoli riflessi, sopratutto quando si divide il gruppo per accerchiare i nemici, magari per colpirli alle spalle: tramite i vari comandi è possibile scattare in avanti, cambiare il leader del gruppo, e ovviamente attaccare; quando inizia lo scontro vero e proprio potremo scatenare i colpi del nostro gruppo sul nemico premendo i tasti che corrispondono ai membri singoli: una certa quantità di colpi in alcuni casi attiverà dei pirotecnici attacchi speciali, sempre se le armi lo permettono.
Un elemento infatti decisamente ben congegnato ma anche discutibile è l'enfasi posta sulla cosiddetta "itemization" di Valkyrie Profile 2: ogni pezzo d'equipaggiamento infatti è caratterizzato da dei simboli, ed equipaggiando un personaggio con gli oggetti e i simboli giusti è possibile sbloccare delle skill, attive o passive, che ne influenzeranno le performance in combattimento. Queste abilità, tuttavia, non saranno permanenti finchè non si saranno guadagnati abbastanza Skill Points, combattendo, per impararle una volta per tutte: ne deriva quindi un sistema che spesso costringe il giocatore a racimolare ininterrottamente Skill Points e punti esperienza per ogni nuovo membro della comitiva, al fine di renderlo adeguato alla reincarnazione o semplicemente per allinearlo al resto del gruppo. Per quanto ingegnosa e decisamente ottima sulla carta, l'idea quindi ha come pecca quella di rendersi alla lunga ripetitiva, proponendosi come necessario intervallo tra un dungeon e l'altro: un peccato, visto che i vari labirinti mantengono l'impostazione simil-platform dell'originale, con degli enigmi semplici ma ingegnosi basati sulla capacità di Alicia di scambiarsi di posto con i mostri dopo averli "congelati", visibili sotto forma di spettri ed evitabili.

Valkyrie Profile 2: Silmeria - Recensione
Valkyrie Profile 2: Silmeria - Recensione
Valkyrie Profile 2: Silmeria - Recensione

Valkyrie Profile e PlayStation 2

Square Enix di recente ha saputo sfruttare la potenza di PlayStation 2 in modo incredibile, sviluppando nel suo ultimo anno di vita alcuni tra i titoli tecnicamente più sofisticati mai visti, come Dragon Quest o Final Fantasy XII. Valkyrie Profile 2 è l'ennesima dimostrazione dell'abilità dei grafici Square Enix, che sono riusciti a realizzare delle location semplicemente meravigliose dal punto di vista visivo, talmente ricche di dettagli e colori da sembrare assolutamente reali. In questi spettacolari ambienti si muovono i modelli poligonali dei vari personaggi, pressocchè identici in real-time alle loro controparti utilizzate nelle cutscene non interattive, che appunto sfruttano lo stesso motore del gioco: anche loro, infatti, mostrano un elevatissimo livello di dettaglio, che riguarda non solo la mimica facciale, ma anche le caratteristiche fisiche e decorative dei loro abiti o delle loro armi, ad esempio. Ne risulta un gioco graficamente impressionante, minato forse soltanto dal suo concept stesso, che non permette l'esplorazione a tutto tondo degli ambienti o la rotazione della telecamera: questa scelta in un certo senso tende a ridurne la spettacolarità, che torna alla ribalta nei combattimenti, dove è possibile muoversi liberamente e combattere i nemici (vari e animati ottimamente), dando vita a stupefacenti scontri ricchi di effetti speciali e magie pirotecniche, che di tanto in tanto conducono a brevi cali del frame rate.
L'ottimo comparto visivo è accompagnato da una colonna sonora di tutto rispetto, realizzata da Motoi Sakuraba, sinonimo di garanzia nel campo dei videogiochi: pur non raggiungendo il livello di altre sue produzioni come alcuni episodi della serie Tales, le musiche di Valkyrie Profile 2 sono ottimamente orchestrate e perfettamente in linea con l'atmosfera dell'avventura. Mostra invece alti e bassi il doppiaggio, con alcuni attori decisamente mediocri e altri che rendono semplicemente vivi i personaggi doppiati.

Valkyrie Profile 2: Silmeria - Recensione
Valkyrie Profile 2: Silmeria - Recensione
Valkyrie Profile 2: Silmeria - Recensione

Il difetto di Valkyrie Profile 2 è semplicemente quello di seguire un trend che ultimamente si sta facendo troppa strada nel genere degli RPG: quello del "farming". Di recente, fin troppi RPG richiedono estenuanti e ripetitive sessioni di gioco dedicate a racimolare punti esperienza per aumentare di livello o ottenere nuove abilità, o perfino per recuperare i materiali necessari a costruire nuovi oggetti. Questi elementi, per quanto integrati nella struttura ludica, tendono semplicemente ad allungare il brodo, sopratutto quando la narrazione si rivela poco soddisfacente. Quest'ultimo non è il caso di Valkyrie Profile 2, la cui trama riserva numerosi colpi di scena e si lascia seguire con piacere, tra un combattimento e l'altro necessari a sbloccare nuove armi o reincarnare qualche Einherjar. Tecnicamente eccellente, Valkyrie Profile 2 è un degno sequel/prequel dell'originale per PSOne e PSP, consigliato sicuramente a chi cerca un RPG diverso dal solito, suggestivo e tutt'altro che semplice o banale, ludicamente e narrativamente parlando.

Pro

  • Graficamente eccezionale
  • Gameplay profondo e divertente
  • Trama ben sviluppata
Contro
  • A tratti troppo difficile
  • A volte ripetitivo

Uno dei titoli meno famosi per i casual gamer e ben più noto agli appassionati del genere JRPG fece capolino sugli scaffali dedicati a PlayStation tra il 1999 e il 2000, sia in Giappone che in America, realizzato da Enix ben prima che si fondesse con la Squaresoft: parliamo naturalmente di Valkyrie Profile, un gioco decisamente originale che riscosse parecchi consensi da parte di critica e pubblico. Colpì in particolare l'idea vincente di strutturare le classicissime sezioni di esplorazione a mo' di un platform, mentre tutto il resto (la gestione del party e la progressione sia ludica che narrativa in primis) era fortemente caratterizzato, dando al titolo Enix una marcia in più che lo distinse dal marasma di produzione appartenenti allo stesso genere che si faceva largo in quel periodo, sulla scia del successo apripista di Final Fantasy VII.
Valkyrie Profile 2: Silmeria è figlio di quelle idee ed erede di uno stile del quale per anni si è sentita la mancanza. Segue il trend, Silmeria, in quanto nonostante il "2" nel titolo è in realtà un prequel di quel Valkyrie Profile che è stato perfino riproposto per PSP come Valkyrie Profile: Lenneth. Ma il passare degli anni, la cosiddetta acqua sotto i ponti, e la fusione tra le due softco degli RPG nella rinnovata Square Enix, in che modo ha influenzato il concept quasi perfetto di quella spettacolare avventura?