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Victorious Boxers: Challenge - Recensione

Ubisoft porta su Wii tutta l'azione e l'intensità di un vero incontro di boxe! Purtroppo, non di quelli più memorabili...

RECENSIONE di Michele Maria Lamberti   —   18/06/2008
Victorious Boxers: Challenge - Recensione
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Victorious Boxers: Challenge - Recensione

Victorious Boxers: Challenge è disponibile per Nintendo Wii

Fammi vedere come muovi le mani

Avevamo già avuto un assaggio, non perfetto ma promettentissimo, di come poteva venir su una simulazione di boxe su Wii grazie ad uno degli eventi di Wii Sports, tanto che ci si può anche meravigliare che prima di vedere un gioco tutto dedicato a questa disciplina sia passato così tanto tempo, ma tant’è… In realtà Victorious Boxers è uscito in Giappone, ad opera di Cavia, quasi un anno fa, e negli Stati Uniti, dove manga e anime esistono in versione localizzata, poco dopo, mentre noi abbiamo dovuto aspettare che Ubisoft si sobbarcasse l’onere della pubblicazione. L’editrice transalpina deve aver visto del potenziale in questo gioco, a partire da una storia intensa e strappalacrime come solo le migliori serie sportive giapponesi sanno essere, ma soprattutto, pensiamo noi, per il sistema di controllo che si presenta sulla carta estremamente completo ed appagante. Esistono ben cinque configurazioni diverse, quattro (in effetti due con due varianti diverse ognuna) dedicate all’accoppiata Wiimote/Nunchuck e una per il Classic Controller e/o per il vecchio pad del GameCube: quella su cui gli sviluppatori sembrano puntare di più è decisamente la prima, che dovrebbe garantire la totale immedesimazione comprendendo quattro tipi di pugni (jab, diretto, gancio, montante) da realizzare con i corrispondenti movimenti delle mani, e affidando i movimenti del pugile pure a telecomando e nunchuck, da muovere leggermente a mo’ di joystick. Il secondo sistema di controllo prevede invece un puntatore a schermo da sistemare laddove si vuole indirizzare il colpo; le due varianti non fanno altro che trasferire il movimento del pugile al Control Stick.
In teoria è tutto esaltante, ma la pratica è ben diversa. Abbandonerete subito, già al tutorial, l’idea di trastullarvi con il puntatore, giacché l’esperienza diventa troppo farraginosa e non trasmette per nulla l’idea di essere sul ring, mentre per quanto riguarda il sistema principale spesso e volentieri il gioco interpreta male le vostre intenzioni, ad esempio realizzare un montante è praticamente impossibile, ed il tutto diventa quasi ingiocabile quando decidete di muovervi con telecomando e Nunchuck e non con lo Stick: tra tutte le direzioni che è possibile imprimere il programma sembra non capire più nulla e andare del tutto a casaccio.

Victorious Boxers: Challenge - Recensione
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Il primo passo

Sulla scena da ormai 18 anni, per le pagine del fumetto sono passate decine e decine di scontri, molti dei quali riprodotti nella serie animata: è proprio sui più importanti e memorabili di questi incontri che si basa lo Story Mode, che ci vede prendere il controllo non solo del protagonista Ippo Makunouchi ma anche di altri personaggi. Le cut scene che legano gli incontri e dipanano la trama possiedono numerosi riferimenti all’anime, ma non ne sono all’altezza per intensità e drammaticità.

Victorious Boxers: Challenge - Recensione

Non fa male! No, non fa per niente male…

Ci si accorge sul serio che le cose non vanno quando, nonostante le premesse di cui sopra, si arriva a capo del lungo Story Mode anche a livello più difficile giusto con un po’ di pazienza tesa più che altro a sopportare le non del tutto coinvolgenti cut scene tra un incontro e l’altro, e questo perché di tattica e strategia in Victorious Boxers ce n’è pochina. Nonostante i 25 lottatori presenti siano tutti caratterizzati da uno stile e da colpi speciali propri, basterà sempre avvicinarsi, evitare i primi colpi e lanciarsi in una scarica forsennata; l’impressione è confermata quando si utilizza il controller tradizionale, che rende l’esperienza molto più classica e lineare: Victorious Boxers è un classico “button-masher”, vale a dire un gioco dove vince chi preme più velocemente i tasti, non importa quali. Ed è anche un button-masher afflitto da qualche problema, il più evidente dei quali è la telecamera, che per un buon risultato dovrebbe sempre inquadrare l’avversario ma che si blocca spesso alle spalle del nostro pugile: per una scelta di design quando restiamo in guardia, e per una mancanza in fase di programmazione quando l’avversario si allontana lateralmente da noi con veloci passetti, che è tra l’altro l’unica efficace tattica difensiva che l’AI può adottare e che viceversa noi non possiamo utilizzare, dato il sistema di controllo. La situazione migliora quando si affronta un avversario umano, ma i problemi di fondo, controllo e telecamera, restano, ed oltre a Story Mode e Multiplayer non ci sono modalità.

Victorious Boxers è un classico “button-masher”, vale a dire un gioco dove vince chi preme più velocemente i tasti, non importa quali.

Non fa male! No, non fa per niente male…

Graficamente ci troviamo di fronte con tutta evidenza allo stesso motore che sosteneva gli episodi PS2, con una maggior cura data alla pulizia e alla luminosità delle texture: non è una cosa del tutto negativa, in quanto soprattutto lo stile utilizzato, un cel shading dal tratto deciso e spigoloso, si segnala per la sua capacità di restare fedelissimo ai disegni dell’anime. Inoltre le animazioni dei pugili sono molto realistiche e convincenti, e soprattutto veloci, donando una bella sensazione di intensità e frenesia. I lati negativi vengono dall’aliasing e dal flickering, pronunciatissimi nei contorni dei personaggi e nelle ombre, e dal pubblico degli incontri, che è di una bruttezza inaccettabile anche se stessimo parlando di un gioco per PSOne! Il sonoro si segnala giusto per la gran quantità di parlato, recitato (in Inglese, come tutto il testo) in maniera non particolarmente brillante ma nemmeno insopportabile. Supportati 480i e modalità 16:9.

Victorious Boxers: Challenge - Recensione
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Commento

Le radici videoludiche di Victorious Boxers: Challenge sono piuttosto solide, e gli sviluppatori competenti abbastanza per non confezionare un titolo squallido ed ingiocabile. Purtroppo però un buon controllo via Wiimote, che avrebbe sollevato la serie a vette di gran pregio, non è stato realizzato, e i problemi storici son rimasti quelli, col risultato che, oltre ai (pochini?) fan di fumetto e cartone davvero non vediamo a chi consigliare questo gioco. Il fatto che attualmente oltre a Wii Sports non sia possibile impugnare virtualmente i guantoni non giustifica una spesa di un certo livello.

Pro

  • Ottimi stile ed animazioni
  • Fedele all’anime
Contro
  • Controlli mal realizzati
  • Telecamera da sistemare

Hajime No Ippo è uno dei più longevi manga in terra giapponese: nasce infatti nel 1990 ed ancora oggi è pubblicato, con grande successo, da Kodansha. L’obbligatoria serie televisiva d’animazione risale invece ai primi due anni del nuovo millennio; mentre manga ed anime ancora devono fare il lungo passo della localizzazione in Italiano, non così invece per la serie videoludica, che si è già vista da noi nelle sue iterazioni per PlayStation 2. E il motivo è presto detto: Hajime No Ippo è la classica storia edificante ambientata nel mondo di uno degli sport più faticosi e nobili, la boxe. Un videogioco ad essa dedicato potrebbe, quindi, essere perfettamente godibile anche per chi non ha mai avuto a che fare col materiale originale.