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Viewtiful Joe: Double Trouble

Il supereroe Capcom approda su Nintendo DS. Raddoppiano gli schermi e raddoppia anche la demenzialità!

RECENSIONE di Alessandro Pomili   —   30/01/2006

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Che portento il nostro Joe!

Viewtiful Joe: Double Trouble è un sequel diretto degli episodi casalinghi e quindi ne eredita pure le stesse meccaniche. Movendovi in dei livelli bidimensionali, dovrete farvi strada superando enigmi e nemici, aiutandovi costantemente con i poteri donatevi dal vostro orologio. Dei poteri già visti negli scorsi episodi torno solamente lo “Slow”, che permette di rallentare la scena e di schivare colpi e proiettili proprio come Neo in “The Matrix”. Del tutto nuovi invece sono i poteri “Scratch”, “Split” e “Slide”. Il potere scratch vi permette di far cadere oggetti sulla testa dei nemici, sfregando il pennino (o il dito) sopra la loro sagoma. Tra i nuovi poteri questo è decisamente il meno brillante e preciso, difatti tentando di strofinare il nemico con il dito se rischia di uscire fuori dall’area di target ed annullare il potere ed i suoi effetti. Talvolta il potere Scratch vi verrà in aiuto per risolvere alcuni enigmi e superare certi ostacoli, ed unito al potere “Slow” aumenterà la sua efficacia. Il potere “Slide” permette di invertire le inquadrature dei due schermi per trarne alcuni vantaggi. In VJ:DT tutti e due gli schermi mostrano l’ambiente di gioco. Lo schermo inferiore è quello dove giocheremo tutta la partita, mentre quello superiore mostra uno zoom intorno al personaggio: imprimendo sul touch screen un movimento verticale invertiremo le due scene. Portando lo zoom allo schermo inferiore, avremo la possibilità di interagire tramite touch screen su elementi che solo prima stavano sullo schermo superiore, e che vanno attivati tramite pressione. Giocando sull’area zoomata anche le mosse di Joe subiscono alcune modifiche, come avveniva sugli episodi casalinghi attivando l’apposito potere “Zoom In”. Spesso dovremo passare da una modalità all’altra sia per risolvere gli enigmi, sia per debellare più facilmente alcuni nemici. Ma dei nuovi poteri di Joe quello che arriva quasi al genio è lo “Split”, che permette tramite un movimento orizzontale sul touch screen di dividere lo schermo (inferiore) in due righe e spostare gli elementi che si trovano nella metà superiore. Nei primi livelli servirà principalmente per spostare alcuni oggetti che bloccano la strada, o per sovrapporre alcuni elementi, ma più si va avanti e più ci si rende conto di cosa abbiano realizzato alla Capcom. Difatti lo split ha il potere di modificare la struttura del livello, permettendo di creare passaggi laddove alcune pareti sbarravano la strada, o di accorciare o allungare le distanze tra le piattaforme. L’idea ci ha veramente sorpresi sia per il concetto assolutamente originale che per la realizzazione e l’integrazione con il level design.

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Limiti e possibilità

Il motore grafico cel-shaded di VJ è sicuramente di primo ordine, e sorprende subito per la quantità di dettagli che mostrano i due schermi, che per la prima volta presentano una grafica 3d in tutti e due gli schermi. Un generale “spixellamento” dell’ambiente, penalizza quello che sarebbe potuto apparire ancora più preciso ed ordinato, ma è chiaro che almeno attualmente, la Capcom abbia tirato il DS per il collo, cercando di cavarne quanto più possibile. Il framerate si assesta sui 30fps con lievissimi cali di tanto in tanto, al contrario dei 60 delle uscite casalinghe. A causa di questa limitazioni si perde molto di quell’effetto “scioltezza” che si aveva durante le animazione e i poteri speciali nelle versioni per le console fisse. Ovviamente tutti i sorprendenti effetti su GameCube sono andati persi, così come il potere “Mac Speed”, che velocizzava i movimenti di Joe, di base mediamente lenti. Questo calo di ritmo, unito anche alla presenza di soli due (di numero) nemici su schermo per tutta la durata del gioco, fa sì che VJ:DT si indirizzi più sulla componente puzzle, perdendo per strada quasi tutto della parte action. Gli attacchi di Joe ci sono per lo più tutti, ma il fatto che non si possano accartocciare i nemici uno sopra l’altro e buttarli giù come birilli o come tessere di domino, rende i combattimenti per quanto impegnativi, molto meno divertenti, adrenalinici e sorprendenti. Per contro la fase puzzle è migliorata nettamente, e ci ritroveremo di fronte ad enigmi gradevoli ed impegnativi, grazie anche alla loro soluzione che va ricercata nei poteri che abbiamo descritto poc’anzi. La colonna sonora si allinea a quelle già sentite e che sono diventate marchio caratteristico della serie. I jingle e gli intermezzi classici di inizio e fine livello sono riproposti anche in questa versione. Gradite le frasi di Joe che di tanto in tanto accompagnano particolari momenti di gioco, come il famigerato “Henshin a gogo baby”. La storia invece è totalmente descritta tramite testo e con l’aiuto di alcune animazioni o artwork statici, con lo stile e il taglio caratteristico di VJ, tanto che gli appassionati della serie, non faranno fatica a immaginare il narratore che racconta la storia quando nella didascalia appare la battuta del narratore. Ovviamente anche questa avventura di Joe ricalca la natura ironica/caricaturale imbastendo siparietti e colpi di scena assolutamente senza senso. Non mancano ovviamente le citazione cinematografiche, ma stavolta fa capolino anche qualche autocitazione. La longevità si allinea ai due episodi già visti, e anche la struttura del gioco è la medesima, nonostante l’assenza del livello in six-machine. Struttura che, effettivamente, comincia a stancare sia perché non sorprende più, sia perché di rifare ancora una volta tutti e quattro i boss filati ci siamo decisamente stancati.

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Commento

VJDT perde parte della sua natura action in favore di una struttura intervallata da continui e gradevoli puzzle. I nuovi poteri di Joe sono stati disegnati sopra al DS e non sono replicabili altrove, se non forse su Revolution. Il potere “Split” poi, va visto in azione per rendersi conto di cosa sia in grado di fare veramente, e VJ:DT, forse, sarà l’unica possibilità per farlo. Queste nuove aggiunte però, non portano solo vantaggi: i controlli sul touch screen non sono così precisi quanto dovrebbero essere. Il potere Scratch funziona decisamente meglio con un pennino, e vista anche la frenesia con cui qualche volta si deve agire sui meccanismi ci si ritrova un po’ impacciati nel passare da una impostazione all’altra. Con un po’ di pratica si procede benone pastrocchiando direttamente con le dita, ma a volte il pennino fa la differenza tra successo ed insuccesso. Inoltre sebbene VJ:DT risulti totalmente nuovo per quello che riguarda i nuovi poteri, soffre un po’ della solita struttura di gioco che si ripresenta uguale per la terza volta agli occhi del giocatore, che, potrebbe trovare il gioco ripetitivo.

Pro

  • Ottima realizzazione tecnica
  • Il Touch Screen è integrato nella meccanica di gioco
  • Simpatici i poteri, ottimo lo “Split”
Contro
  • Qualche sacrificio in immediatezza e precisione
  • Struttura di gioco immutata
  • Nessuno stimolo per una nuova partita

Capcom con Viewtiful Joe è riuscita nell’intento di creare un gioco adrenalinico, veloce e soprattutto fresco. Sebbene il mercato non l’abbia accolto come avrebbe meritato, la casa di Street Figher, fortunatamente, sembra voler tenere in auge il personaggio, ed ha creato in pochi anni tutta una serie di giochi dedicati a Joe e alla sua strampalata famiglia. A ben vedere i giochi che hanno seguito l’esordio su GameCube non sono stati poi altrettanto riusciti, ma per lo meno c’è la speranza che con la nuova generazione un nuovo sfolgorante episodio di Viewtiful Joe albergherà nelle nostre case. Per adesso possiamo ingannare l’attesa con questo controverso episodio per DS.