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Winnie the Pooh e le Pance Brontolanti

Oh rabbia! Mi son di nuovo finito tutto il miele!

RECENSIONE di Michele Maria Lamberti   —   29/04/2005
Winnie the Pooh e le Pance Brontolanti
Winnie the Pooh e le Pance Brontolanti
Winnie the Pooh e le Pance Brontolanti

Winnie, rimembri ancor…

Volendo per forza ascrivere questo titolo ad un genere canonico che non sia quello di “gioco per bambini”, non ci rimane che rispolverare il forse troppo generico ma sempre utile Action Adventure: l’inquadratura a tre quarti dall’alto e la struttura a schemi con le quali son rappresentati bosco e dintorni ci riporta alla mente Luigi’s Mansion, e forse non è un caso che premendo i due dorsali il personaggio controllato si esibisca in simpatici versi. Ogni ricordo parte dalla casa di Winnie e l’obiettivo è sempre portare a buon fine l’organizzazione della festa di compleanno, andando in giro, parlando con gli altri abitanti del bosco, all’occasione recuperando e utilizzando diversi oggetti. Non mancano i vasetti di miele da scovare in quegli oggetti del fondale che presentano una strana luminescenza e che una volta trovati se ne andranno in giro per l’area con voi a inseguirli, così come non sono assenti i nemici, nella fattispecie efelanti e noddole (e non sono errori di battitura), dei più svariati tipi. Ovviamente, pur essendo in teoria Pooh dotato di mosse di attacco, non con queste, che servono solo per i vasetti di cui sopra, supererà gli avversari; dovrà bensi fuggire da loro per arrivare a un palloncino da far esplodere, spaventando così le grottesche (ehm…) creature. E’ in questi frangenti che il titolo dà il meglio di sé volendo parlare del caro vecchio gameplay, perché per il resto, capirete, non è che ci sia molto.

E’ in questi frangenti che il titolo dà il meglio di sé volendo parlare del caro vecchio gameplay

Winnie, rimembri ancor…

Beninteso, è una cosa normalissima: il titolo è espressamente dedicato ad un pubblico di giovanissimi e le cose da fare sono poche e facili; inoltre i dialoghi e le cut scenes, molto frequenti, sono una guida didascalica che spiega al giocatore esattamente cosa deve fare per superare l’ostacolo, creando al contempo l’illusione di trovarsi in un film di Pooh piuttosto che in un videogioco, illusione che, ne siamo certi, i piccoli giocatori apprezzeranno molto. Chiudendo il discorso sull’Avventura, ogni tanto saremo alla guida degli amici di Pooh, Pimpi, Tigro e Hi-ho. Con Pimpi e Tigro avremo due differenti modi di eliminare gli avversari: il porcellino dovrà avvistarli da più lontano possibile e spaventarli con delle boccacce da effettuare premendo i pulsanti che appaiono a schermo come in un Quick Time Event, mentre il felino dovrà, col suo passo felpato, semplicemente evitare di essere visto. Hi-ho invece trasporterà Pooh in groppa per pochi momenti, necessari ad acchiappare un po’ di farfalle utili ai più svariati scopi. I controlli sono parecchio semplici ma spesso non precisi, così come poco logiche sembrerebbero essere alcune collisioni: di solito, con un ritmo così blando, non c’è problema, ma negli “scontri” con efelanti e noddole il piccolo videogiocatore potrebbe anche perdere la pazienza…
Completano il quadro una serie di semplici e divertenti minigiochi da affrontare da soli o in due e una modalità Junior dedicata se non ai bimbi in fasce, a quelli giusto qualche mese più grandi: si tratta di andare in giro e schiacciare A dove indicato, per vedere che succede…

Winnie the Pooh e le Pance Brontolanti
Winnie the Pooh e le Pance Brontolanti
Winnie the Pooh e le Pance Brontolanti

Il Bosco dei 100 Pixel

Graficamente il primo impatto è sorprendentemente buono: l’immagine è luminosa, chiara e colorata, e il Bosco dei 100 Acri è reso con una ricchezza di dettaglio ed una fedeltà all’originale assolutamente ineccepibile. Non sono affatto pochi i poligoni utilizzati e le texture fanno il proprio dovere con più che sufficiente risultato; certo, ad esaminarle da vicino non mancherebbero le perplessità, ma di fatto da vicino non sono inquadrate quasi mai e se è l’effetto finale quello che conta, siamo di fronte ad un ottimo lavoro. Addirittura alcune “scelte di regia” sono encomiabili, fatte apposta per rendere al massimo la spettacolarità degli scenari. La stessa cosa vale per i personaggi, tutti, anche quelli non utilizzabili come Uffa e Tappo, molto fedeli alle controparti animate con animazioni fluide e prese pari pari dal cartoon. La natura di conversione da PS2 salta però fuori, oltre che a visionare alcuni elementi del paesaggio quali l’acqua di una cascata, non appena lo scrolling si muove un po’ e il framerate cala regolarmente sotto il livello di guardia: è un vero peccato, perché così si toglie un po’ quella sensazione, per il resto così ben restituita, di essere dentro al cartone.
Addirittura eccellente è il sonoro, non tanto per le musichette e gli effetti carini ma canonici, quanto per il doppiaggio dei numerosissimi dialoghi, che si avvale di tutti i doppiatori italiani dei film per un risultato finale impeccabile, superiore, e non di poco, a quello di tanti giochi ben più blasonati; sulla stessa riga si inseriscono i filmati in computer grafica, ben fatti dal punto di vista tecnico, anche se se ci fossimo trovati di fronte al lavoro degli stessi animatori Disney saremmo stati anche più contenti. Un quadro così positivo del settore tecnico è purtroppo funestato da un paio di madornali errori che abbiamo riscontrato nella prova: dei filmati che vanno più lenti di quanto dovrebbero, un sonoro che si abbassa senza motivazioni di sorta e che addirittura sparisce del tutto in una cut scene.

Winnie the Pooh e le Pance Brontolanti
Winnie the Pooh e le Pance Brontolanti
Winnie the Pooh e le Pance Brontolanti

Aspetto tecnico, con le sue luci e le sue ombre, a parte, questo titolo risulta piuttosto difficile da giudicare, come tutti i titoli dedicati ad un pubblico di giovanissimi, per i quali piuttosto che un giocatore ci vorrebbe un pedagogo… Riconosciamo però l’attenzione infusa dai programmatori di Phoenix nel rendere il titolo il più “immersivo” possibile, sufficientemente divertente e guidato da rappresentare una maniera piuttosto soft e azzeccata per introdurre un giovane pargolo nel fantastico mondo dei pupazzi virtuali. Il numeretto che vedete qui a fianco rappresenta quindi puramente un tentativo di pesare “da ragioniere” la qualità ludica e i pro e i contro della realizzazione tecnica; va da sé che se quello che cercate è un titolo adatto al fratellino o al figlioletto il nuovo Winnie Pooh molto probabilmente farà al caso vostro, ma si deve trattare veramente di bimbi in età prescolare o poco più, visto che oggi come oggi un innocente pargoletto probabilmente ne sa più di voi su come scatenare della sana violenza gratuita in GTA. Tutti gli altri possono tranquillamente passare oltre; oddio, se poi avete trent’anni e siete feticisti di Pooh e compagni accomodatevi pure…

Pro

  • Buono lo sfruttamento della licenza
  • Grande doppiaggio, ottimi scenari e personaggi
  • Adatto al pubblico a cui si rivolge
Contro
  • Controlli e collisioni da rivedere
  • Framerate incostante
  • Bug tecnici evitabilissimi…

Che Winnie Pooh non sia esattamente un orsetto stoico quando si tratta di resistere al miele, è facile dedurlo anche guardando la sua linea non proprio perfetta: questo suo debole per il dolce prodotto delle api però rischia di metterlo seriamente in pericolo quando nel Bosco dei 100 Acri imperversano noddole e efelanti, oltre ad essere l’antefatto di questa nuova performance videoludica. Il titolo sotto i nostri severi occhi giudicanti è infatti costituito, nella sua modalità Avventura, da cinque ricordi di altrettante feste di compleanno di Pooh e dei suoi amici, che l’orsetto si sforza di rimembrare per non sentire, indovinate un po’, i morsi della fame…