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World Rally Championship

Dopo una lunga attesa è finalmente tra noi uno dei giochi che più aveva promesso di esaltare le grandi capacità della PS2. Sarà stato di parola?

RECENSIONE di La Redazione   —   29/11/2001
World Rally Championship
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INIZIAMO BENE

Una volta caricato il DVD di WRC, siamo subito catapultati nel mondo delle spericolate corse rallystiche da un lunghissimo (dura più di due minuti) filmato FMV, certamente semplice da realizzare, ma comunque in grado di aumentare per bene la nostra eccitazione nei confronti del gioco. Dalle notizie diffuse su riviste e sul web, sapevamo già infatti che la Sony, molto furbescamente, aveva acquisito i diritti esclusivi del Campionato del Mondo di rally per i prossimi cinque anni, il che, tradotto in parole povere, significava poter avere a disposizione qui tutti i tracciati, i piloti, le auto, e gli sponsor ufficiali. La nostra abbondante salivazione nell'avanzare fra le varie schermate è quindi pienamente giustificata, così come la voglia di poter subito correre. Da questo punto in poi ci rendiamo seriamente conto di come la SCEE non ci abbia raccontato frottole. Settanta percorsi, suddivisi fra le 14 nazioni che ospitano le gare, più 5 tracciati speciali per le gare testa a testa, sono soltanto il preludio a ciò che ci aspetta una volta accesi i motori e scesi in pista. Proprio la licenza a poter accedere a tutti i dati reali di questo sport ha fatto si infatti che gli Evolution, programmatori del gioco, avessero la piena facoltà di orientarsi verso qualcosa che fosse il più possibile vicino al vero. Gli elogi che si possono fare sotto il punto di visto estetico sono infiniti e non si sa bene da quale cominciare. Le auto sono molto dettagliate, e naturalmente ci sono tutte, 7 per la precisione, fra cui le varie Focus, Impreza e Peugeot. Come in CMR2 anche qui esse subiranno danni che, oltre a compromettere la guidabilità dei mezzi, modificheranno notevolmente il loro aspetto, distruggendo ogni parte che sia coinvolta in incidenti e capottamenti. Le piste, seppur un po' spoglie, sono riprese fedelmente da quelle delle ambientazioni reali grazie anche all'utilizzo di foto satellitari realizzate per conoscere ogni dettaglio: curve, dossi e salti presenti in esse. Nonostante un discreto pop-up attanagli gli sfondi, è comunque impressionante la presenza di una profondità visiva pari soltanto a quella di Gran Turismo 3, la quale riesce a farci vedere, molto prima di arrivarci, la conformazione delle curve a venire. Ogni tracciato è caratterizzato dalla presenza di condizioni climatiche e fenomeni atmosferici degni della PS2; mai acqua e neve sono state così belle a vedersi. Comunque senza ombra di dubbio la componente grafica che più stupisce in questo titolo è il numero elevato di inquadrature utilizzabili in game. Dove infatti altri (GT3 ad esempio) non avevano che un paio di visuali buone per correre, qui la scelta è vasta ed ampia in abbondanza, e, incredibile ma vero, forse per la prima volta, non da fastidio alla buona salute della nostra vista usare la telecamera interna posta alle spalle di pilota e copilota. Altrettanto osiamo elogiare i replay, quasi indistinguibili dalle riprese televisive note in questo sport. Il sistema di cinematica inversa su cuoi esse fanno perno, permettono infatti di assistere ad ogni acrobazia da noi compiuta quasi da qualunque angolazione possibile ed immaginabile. Curiosissimo, tra l'altro, è ammirare all'interno dell'abitacolo il pilota mentre guida in maniera assolutamente reale, con cambi di marcia e frenate varie, e il navigatore leggere note e guardare la strada; con entrambi, come se tutto ciò non bastasse, relizzati grazie ad una tecnologia denominata Digimask, che ha permesso di scannerizzare ed applicare ad essi i loro veri visi.

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CERTE COSE NON SI PERDONANO

Purtroppo neppure un presunto capolavoro quale questo sembra però essere esente da difetti, in modo da poterlo ritenere tale. Primo, e più grave fra tutti, la sua estrema facilità. I due livelli di difficoltà (principiante e normale) selezionabili sin dall'inizio sono infatti di una semplicità scandalosa. Se il primo è quindi alla portata di qualunque bambino al di sopra dei tre anni, anche il secondo comunque non scherza, nel senso che chiunque abbia un minimo di praticità con questo genere di gicohi si ritrova, già dalla prima partita, ad arrivare costantemente primo, o al massimo, nel peggior dei casi, secondo. Tenendo presente che il livello di difficoltà più elevato (in cui la sfida si fa un po' più dura) lo si sblocca solo dopo aver finito e vinto un campionato intero (e cioè 70 gare!), viene spontaneo immaginare come, dopo aver visto tanto ben di Dio girare davanti alle nostre entusiaste pupille, delusione e poi noia arrivino presto a farci compagnia. Le qualità di WRC sembrano ad un tratto passare infatti in secondo piano man mano che si continua a vincere una gara dopo l'altra senza tanti meriti, nell'attesa di completare tutti i tracciati il prima possibile. Ma purtroppo la lista dei difetti non si esaurisce qui, perchè la Sony non ha neanche pensato bene di rimediare all'estrema facilità del gioco almeno inserendo una buona modalità in multiplayer, ridotta invece qui all'osso, ed inserita solo in alcune piste affrontabili con l'ausilio dello splitscreen, il quale riduce quella che cercava di essere a tutti i costi una simulazione, ad una divertente esperienza arcade. Cosa accentuata ancor di più dai settaggi dell'auto scarsi e praticamente inutili (in quanto "consigliati" in automatico dalla CPU prima di ogni partenza) ed in secondo luogo dai danni che magicamente scompaiono tra una gara e l'altra, facendoci rimpiangere il particolare sistema di riparazioni inventato da CMR2.

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MA IN FONDO "CHI SI ACCONTENTA GODE"

Costellato da una serie di problemi che ne abbassano notevolmente la qualità finale, WRC è in ogni caso un gioco che farà la felicità di molti. Figlio di una indecisione banale fra l'essere arcade o simulazione, esso offre una velocità costante e di certo superiore a quella di GT3 (se non forse nella troppo lenta visuale esterna), ed in grado di impegnare ad ogni curva e tornante chi gli sta davanti. Esso rimane pertanto nella categoria dei giochi buoni per essere comprati, non riuscendo ad imporsi, come avrebbe invece potuto facilmente fare (viste le premesse), in quella schiera di titoli che passano alla storia come capolavori; e questo, ripeto, solo per colpa di alcuni piccoli sbagli, che però sommati, cancellano ad un tratto la perfetta struttura sulla quale WRC poggia. Sta di fatto che, a meno che non siate dotati di una pazienza da interisti la quale vi possa tranquillamente far aspettare l'uscita di Colin McRae 3, l'unico modo per avere immediatamente un rally per cui valga la pena d'accendere la PS2 è procurarsi questo World Rally Championship, specialmente se si è convinti che tanto.."nessuno è perfetto".

    Pro:
  • grafica e sonoro ad alti livelli
  • visuali in game e nei replay a dir poco stupende
  • tutto ufficiale: piste, auto e piloti
  • sensazione di velocità pari a quella del mitico CMR2
    Contro:
  • basso livello di difficoltà
  • una via di mezzo fra simulazione ed arcade
  • modalità a due giocatori del tutto insufficente

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FINALMENTE UN RALLY

Molti di noi hanno passato intere giornate a giocare sulla prima Playstation all'unica vera simulazione di rally esistente: Colin McRae 2. Purtroppo però nel frattempo nessuno ha potuto mettere le mani su qualcosa che gli assomigliasse nemmeno lontanamente, semplicemente perchè da quel giorno niente di altrettanto valido si è più visto sul mercato per console. Tuttavia la nostra sfrenata e mai sopita voglia di rally ebbe modo di ribollire tutt'ad un tratto, quando la Sony, decisa a dimostrare al mondo intero le grosse capacità del suo nuovo hardware, mostrò alla stampa videoludica le prime immagini di un gioco che, insieme a Gran Turismo 3, sarebbe diventato in breve il titolo che più avrebbe tenuto col fiato sospeso gli amanti del genere. Oggi, a molti mesi di distanza da quel giorno, World Rally Championship esce con la consapevolezza di dover accontentare i fini palati abituati all'ottimo ma migliorabile standard del sopracitato CMR2. Queste sono perciò le premesse con la quale andremo a giudicare questo tanto ambizioso prodotto.