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Zoo Keeper, recensione

Comoda la vita del guardiano dello zoo: gli basta uno stylus per mettere a posto gli animali, e si diverte pure...

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   31/03/2006
Zoo Keeper, recensione
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Si potrebbe andare tutti allo zoo comunale

Se è davvero lecito parlare di “trama” in un puzzle game, Zoo Keeper cala l’utente nei panni del guardiano del parco, incaricato da un direttore perennemente irato di mettere ordine tra gli animali: ovviamente, facendo uso dello stylus di Nintendo DS all’interno di uno schema ludico puzzle. Come preannunciato nell’introduzione, Zoo Keeper non è nient’altro che una versione di Bejeweled con icone raffiguranti bestie stilizzate al posto dei gioielli, quindi il gameplay è talmente intuitivo da essere letteralmente più difficile da spiegare che da giocare. Tutto si risolve all’interno del touch screen della console, che ospita una griglia di otto caselle per otto occupate da altrettante teste di animali. L’interazione è limitata alla possibilità di cambiare posizioni di icone tra loro adiacenti al fine di unire tre o più bestie in fila, di modo da farle scomparire dallo schermo e consentire l’ingresso di nuovi tasselli. Considerando come lo spostamento degli animali è tollerato solo quando provoca l’immediata concatenazione –e relativa sparizione- di figure, il componimento di combo e chain è un compito riservato esclusivamente alla fortuna: ovvero, si realizza solo quando la discesa di nuove icone provoca (casualmente) la formazione di file. Ovviamente, il successo in Zoo Keeper non è determinato dalla sola buona sorte, ma è necessario avere buon occhio e mano rapida, anche perché il ritmo ludico è scandito da un countdown che viene spinto indietro collezionando punti: inoltre, il gioco viene incontro all’utente in difficoltà concedendogli un massimo di tre bonus (selezionabili a bordo schermo) utili ad individuare gli spostamenti effettuabili, e resettando totalmente la griglia in assenza di una qualsiasi opportunità di unione. Zoo Keeper è tutto qua, e proprio grazie a questa sua semplicità il prodotto Ingition si rivela incredibilmente divertente ed appassionante, uno di quei tipici giochi da “faccio ancora una partita e poi smetto”.

Zoo Keeper, recensione
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100 animali per me posson bastare

Oltre allo schema ludico intuitivo ed accattivante, un’altro indubbio punto di forza di Zoo Keeper è costituito dall’assoluta perfezione del sistema di controllo, che si risolve nel solo utilizzo dello stylus. Difficilmente si potrebbe pensare ad una maniera migliore per affrontare un gioco del genere, che grazie alle caratteristiche di Nintendo DS guadagna ulteriormente in termini di immediatezza e divertimento. Ideale per una partita veloce nei ritagli di tempo ma assolutamente in grado di catturare l’utente anche per periodi di tempo notevoli, Zoo Keeper offre -oltre alla modalità di gioco principale- delle discrete piccole variazioni sul tema. Tokoton 100 permette il level up solo dopo aver messo in ordine cento animali; Time Attack spinge il giocatore verso l’high-score da conseguire prima dello scadere del tempo; Quest offre 10 stage contraddistinti da diversi obiettivi; infine, l’interessante Two-player mode consente appassionanti sfide tra due possessori di Nintendo DS con una sola cartuccia di gioco. Come si vede, Zoo Keeper rispetta diligentemente i dettami del puzzle game, e questo stesso discorso può essere ampliato in favore del comparto cosmetico, chiaro, semplice e privo di inutili fronzoli. I colori accesi la fanno da padrone, conferendo una sensazione di leggerezza ed allegria accentuata da effetti sonori e musiche simpatiche anche se piuttosto ripetitive a lungo andare. Il doppio schermo di Nintendo DS viene sfruttato discretamente da Zoo Keeper, con il touch screen che come detto ospita la griglia di gioco, mentre l’altro display mostra un’immagine dell’animale fortunato (le cui file regalano punteggio doppio) e il conteggio dello score. Anche in questo caso niente di eccessivo, e per un gioco come Zoo Keeper va benissimo così.

Zoo Keeper, recensione
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Commento

Zoo Keeper è quello che potrebbe definirsi un "piccolo grande gioco", un puzzle game estremamente semplice sotto il profilo sia tecnico sia ludico, ma capace di regalare dosi massicce di divertimento. Indubbio beneficiario delle caratteristiche di Nintendo DS (touch screen e stylus funzionano che è una meraviglia), Zoo Keeper fa dell'immediatezza e della sua capacità di appassionare le sue armi migliori, ed è quindi consigliabile a chiunque apprezzi un po' di sana, disincantata azione puzzle.

Pro

  • Intuitivo e divertente
  • Perfetto per il touch screen
  • Grafica colorata e funzionale
Contro
  • E' un vero e proprio clone di Bejeweled
  • Combo e chain basate solo sulla fortuna

Alzi la mano chi conosce Bejeweled, popolarissimo puzzle game che ha fatto di PC, PDA e telefoni cellulari il proprio territorio di conquista (facendo anche un’apparizione nella sezione Arcade di Xbox Live). Trattasi di un semplice ma accattivante gioco nel quale è necessario allineare gioielli dello stesso colore al fine di farli scomparire dallo schermo ed accumulare punti: una formula di gioco intuitiva e decisamente vincente, che non a caso è stata letteralmente saccheggiata da Ignition Entertainment per il proprio Zoo Keeper su Nintendo DS.