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Mafia Day One: Grafica&Sonoro

Il Gioco dell'Anno secondo molti, un capolavoro secondo i più, un gioco comunque imperdibile secondo tutti. Da oggi, per tre giorni, comincerete a sentire anche il nostro parere. Mafia vi catapulta direttamente in un clan mafioso degli anni 30, con gli annessi e i connessi del caso. Seguiamo gli sviluppi della Famiglia con Paolo Bersani. Oggi introduciamo il gioco e parliamo di Grafica e Sonoro. E acqua in bocca!

RECENSIONE di La Redazione   —   16/09/2002
Mafia Day One: Grafica&Sonoro
Mafia Day One: Grafica&Sonoro
Mafia Day One: Grafica&Sonoro
Mafia Day One: Grafica&Sonoro

Il Cielo in una Stanza

E le giornate, mio dio, le giornate. Nessuna era uguale all'altra.
Il cielo era qualcosa di eccelso..avrei passato giornate intere a guardare le nuvole muoversi e quell'insieme di colori, strano ma reale allo stesso tempo, che formavano lo strato azzurro che copriva Lost Heaven.
I riflessi del sole sui vetri e sulle macchine mi toccavano il cuore anche allora, nonostante fossi un giovane piuttosto disinteressato a questo tipo di attrattive.
Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora, ma certe cose non riuscirò mai a dimenticarle. Come gli splendidi interni dei tanti locali di cui la città era costellata.
Il Bar Salieri forse non era granchè, ma mi riscaldava il cuore. Il bancone, le sedie, i clienti che immancabilmente si intrattenevano tra loro, la sala da biliardo, il cortile interno..tutto ciò era realizzato in maniera così semplice e divina da pensare che stessi sognando ad occhi aperti la prima volta che ci sono finito.
E tutti gli altri locali o case che ho dovuto visitare, in un modo o nell'altro, in quegli anni al servizio dei Salieri erano incredibili; ognuno sembrava frutto di anni di lavoro, di assurda cura ai particolari, di straordinaria abilità da arredatore.
Quando poi mi capitava di lasciare Lost Heaven per qualche affare di famiglia mi sentivo ancora meglio; la città era costellata da splendide zone rurali, da viste da capogiro, da panorami da cartolina.
Eh, bei tempi quelli..non c'erano certo tutte le fabbriche di oggi..
In realtà finivo per ripetermi spesso: "Tommy..fare il mafioso non sarà il massimo, ma se non altro puoi ammirare spesso tutti questi panorami splendidi.."..
Poi tutti quegli affarucci con le gare di corsa; non potevo essere più felice nell'ammirare tutti quei bolidi splendidi e luccinanti..o forse mi pare adesso, all'epoca probabilmente non ci facevo nemmeno caso, impegnato com'ero a salvare la pelle..

Mafia Day One: Grafica&Sonoro
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Suoni metropolitani

Mah, probabilmente sto invecchiando.
Anzi direi che ormai sono abbastanza decrepito, tanto che faccio persino fatica a sentire gli strilli dei miei nipoti o gli urli di mia nuora.
E poi questi clacson di oggi..forse è un bene che sia mezzo sordo..
Allora era tutto diverso ovviamente..che suoni celestiali..
Il vociare della gente, gli urli quando qualche esagitato passava a 70 miglia all'ora su Giuliano Bridge, i chiaccherii soffusi; mi facevano sentire davvero parte di una comunità..forse tranne nei momenti successivi alle sparatorie, dove di rumori, benchè realistici e ben realizzati dalle armi, ne avevano avuti anche troppi.
I rumori delle macchine me le facevano godere ancora di più. Sterzate, brusche accellerazioni, tamponamenti, incidenti veri e propri, clacson, sirene, ecc..tutto sembrava parte di un bellissimo film sonoro, una rarità per l'epoca.
Adoravo persino le voci dei clienti quando ancora facevo il tassista, prima di entrare nella Famiglia..a proposito, che belle e vibranti anche le voci di Sam, Paulie e compagnia bella, anche se qualcosa mi fa notare che non avevano un accento granchè azzeccato, forse..
Comunque tutto era così bello che mi sembrava quasi, mentre sbrigavo la 'routine' alla guida o regolando qualche conto, di sentire come una colonna sonora delle mie imprese.
Probabilmente era il cuore che, battendo all'impazzata, mi regalava di queste emozioni. In ogni caso la musica che sentivo era sempre stupenda, varia, mai banale.
Emozionante quando doveva essere emozionante, rilassante quando doveva essere rilassante. Era una specie di indicatore di quello che stava succedendo attorno, era bellissimo.
Lost Heaven, che splendida sintesi di multimedialità ed arte..uhm, sto parlando come quelle riviste di videogiochi di oggi, forse devo passare meno tempo con i miei nipoti..
A domani amico, ti parlerò di cosa si faceva a quei tempi per trascorrere la giornata..

Mafia Day One: Grafica&Sonoro
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Un romantico vegliardo

Mi capita spesso di ripensare a quei tempi e, dopotutto, sarebbe impossibile non farlo.
Sono passati tanti anni ma non si è mai affievolita nella mia mente l'immagine di quegli anni, forse diventati più romantici di quanto non siano stati davvero..
Già, Lost Heaven. In quegli anni era veramente splendida.
Tutto l'aspetto generale della città mi piaceva e mi lasciava senza fiato..
Prendiamo la gente come me che girava tranquillamente, chi più chi meno, per le lunghe vie metropolitane; tutta gente pittoresca, dai colori strani ma realistici, realizzata divinamente da qualunque strana entità abbia creato la razza umana.
I loro volti sembravano quasi entità parallele, staccate dal corpo, visto quanto erano splendidi..sarei rimasto giorni a guardare le loro rughe, i loro capelli mossi dal vento, la loro incredibile mimica facciale..
Tutti a muoversi in modo mai ripetitivo ma sempre bilanciato, come se tutti facessero parte di un qualcosa di sincronizzato. E la città in sè, che splendore.
Centinaia di edifici, borghesi o dozzinali, che sembravano essere usciti da un quadro, ricchi di dettagli splendidi, mai banali e caratterizzati come se vivessero veramente.
Tutta la città era curata in un modo quasi impressionante. Anche nei quartieri più infimi ed inutili si respirava vita a pieni polmoni, tutto era dettagliato e strutturato in modo quasi angelico, come se un enorme plotone di architetti ed artisti ne avesse appena rifinito la struttura.
Quando poi si aveva la fortuna di girare con una macchina sembrava di essere in paradiso, in un vero paradiso. Quante macchine divine, altro che i baracconi di oggi.
Vere e proprie opere d'arte viaggianti erano. Colori sobri e scintillanti allo stesso tempo, una forma mai banale ma sempre classica e di grande stile, sia che si parlasse di un taxi sia che di una rolls-royce.
E che spettacolo vederle muoversi; nessuna sembrava innaturale, anzi. Sembravano create da divinità aliene scese sulla Terra per portare un po' di grazia.
Persino le macchine degli sbirri, o forse ormai dovrei chiamarli poliziotti, sembravano muoversi a ritmo di danza.