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The Wonderful 101 - Voci dal Sottobosco

Qual è la filosofia alla base dell'assurdo esercito di eroi nel nuovo gioco di Platinum Games?

RUBRICA di Christian Colli   —   26/07/2013

The Wonderful 101, insieme al recente Pikmin 3, è considerato un po' come l'inizio della ripresa di Wii U. La console Nintendo non naviga in buone acque, e questo ormai lo sanno tutti;

The Wonderful 101 - Voci dal Sottobosco

mancano i giochi, e l'ultima fatica di Platinum Games potrebbe essere proprio quello che serve a riaccendere l'entusiasmo dei giocatori nei confronti di Wii U. Al timone c'è Hideki Kamiya: questo signore, noto per i suoi eccentrici interventi su Twitter, ha diretto titoli del calibro di Resident Evil 2, Devil May Cry, Ōkami, Bayonetta e Viewtiful Joe. Con quest'ultimo, The Wonderful 101 ha molto in comune: il character design, tanto per cominciare, ma anche il tema le tematiche. I centouno del titolo sono, infatti, tutti supereroi!

L'unione fa la forza

La Terra è stata invasa dagli alieni Geathjerk e tocca ai suoi supereroi difenderla: il problema è che questi nemici sono troppo potenti, e quindi bisognerà unire le forze per contrastare l'invasione. Letteralmente. I protagonisti di The Wonderful 101 possono fondersi gli uni con gli altri in un'unica entità, trasformandosi in armi e strumenti diversi per risolvere ogni situazione. Bizzarro, eh?

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"Abbiamo cominciato a lavorare sulla mia idea di voler riunire vari personaggi famosi nello stesso gioco, un po' come in Smash Brosh. o in quegli RPG dove i protagonisti si incontrano solo per poco tempo", ha spiegato Kamiya durante un'intervista. Si riferisce sicuramente ai "crossover" come il recente Project X Zone per Nintendo 3DS, dove i personaggi dei più svariati franchise uniscono le forze contro un nemico comune. "Allora ci siamo chiesti come mettere insieme tanti personaggi interessanti in un modo in cui fosse possibile scegliere e controllare solo quelli che piacciono di più", continua il direttore, pensando ai fan che avrebbero voluto giocare solo nei panni dei loro beniamini, "e alla fine abbiamo cominciato a sviluppare l'idea di raggruppare un centinaio di personaggi in modo da condurli e controllarli tutti insieme nei vari livelli del gioco". Cosa che, però, sembra sospettosamente simile alle meccaniche di Pikmin, verrebbe da dire. "È soltanto una coincidenza", replica Kamiya, che anzi rivela di conoscere Pikmin ma di non averci mai giocato. A suo dire, The Wonderful 101 sarà un gioco totalmente diverso, in cui è possibile cambiare i poteri dei personaggi, per esempio. "Un sacco di giochi si assomigliano tra loro, ma non è detto che si giochino allo stesso modo". E anche questo è vero. A una cosa, però, assomiglia The Wonderful 101: ai tokosatsu. Per chi non lo sapesse, i tokosatsu sono quei film e telefilm - sopratutto giapponesi - pieni di effetti speciali, mostri giganti e eroi in costume.

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Avete presente i Power Rangers? Esatto, gli eroi di Wonderful 101 ricordano proprio quei personaggi, mentre i nemici parrebbero ispirarsi ai kaiju, che non sono soltanto i mostri di Pacific Rim ma anche i film di Godzilla e Gamera che hanno dato loro il nome. "Mi sono ispirato anche a un volume di illustrazioni che leggevo quando ero piccolo, in cui dei mostri chiamati kaijibo si univano a formare mostri ancora più grossi, e un racconto in cui degli esserini di colore diverso si fondevano in un pesce gigante per affrontare quello che dava loro la caccia in situazioni davvero eroiche", racconta Kamiya. Insomma, l'eroismo è il tema principale di The Wonderful 101 e subito dopo c'è l'unione che fa la forza: concetti molto cari ai giapponesi, sui quali è imperniata la stragrande maggioranza della produzione mediatica nipponica per ragazzi (e non solo). "Ci saranno tutti questi piccoli personaggi che si combineranno per diventare qualcosa di più grande in modo da sbarazzarsi di nemici e ostacoli. L'idea di indossare un costume e affrontare le minacce ci è molto cara dai tempi di Viewtiful Joe, e abbiamo voluto trasmetterla anche con The Wonderful 101".

Chi non risica non rosica

Se è vero che le somiglianze tra The Wonderful 101 e Pikmin 3 sono frutto del puro caso, non si può comunque negare che tra Platinum Games e Nintendo ci sia ora un certo feeling. Lo sviluppatore di Osaka è attualmente alle prese anche con Bayonetta 2, un'esclusiva Wii U molto attesa dai fan della console Nintendo e, soprattutto, degli action game. È lecito aspettarsi, quindi, che la collaborazione tra le due società continui, ma fino a che punto?

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"Mi piacerebbe lavorare per Nintendo a uno dei suoi franchise più importanti, come Star Fox" ammette Hideki Kamiya. "Ma la verità che quei franchise hanno tantissimi fan e una lunga tradizione, e non potrei certo fare tutto di testa mia. Se il risultato finale non fosse apprezzato, finirei in un mare di guai!" Lui se la ride, ma noi pensiamo a teste di volpe che rotolano e fan infuriati armati di torce e forconi che cercano di sfondare i cancelli di Platinum Games in cerca dei responsabili. Hideki Kamiya, però, ormai ha sputato il rospo, ma c'è di più. "Se mi chiedessero di sviluppare un nuovo Star Fox ne sarei felicissimo. E poi mi piacerebbe lavorare anche sulla serie Nazo no Murasame Jō, ci sono cresciuto con quei giochi". Kamiya è un giocatore di vecchia data, e non si nasconde certo dietro a una finta modestia. Discutendo della difficoltà di The Wonderful 101, esprime il suo punto di vista sulla questione proprio così. "Sono cresciuto con i videogiochi degli anni '80 che richiedevano molta tecnica e bravura per essere completati. Di conseguenza ho maturato una certa visione di quanto devono essere difficili o accessibili i giochi, soprattutto per quanto riguarda i fan di quelli d'azione". Il problema nasce da alcune voci che sono circolate in merito alla presunta longevità di The Wonderful 101 in relazione alla durata dei precedenti action game di Platinum Games, Bayonetta e Metal Gear Rising, e a un tweet abbastanza controverso di Kamiya stesso, il quale sosteneva di fare giochi per divertimento, senza pensare alla loro durata. "Siamo stati molto attenti alla durata del gioco, ma io voglio premiare anche i giocatori che sono più bravi e veloci e per i quali il gioco ovviamente finisce prima", spiega il direttore del progetto, rimangiandosi un po' le sue stesse parole. "La rigiocabilità è sempre stata una caratteristica molto importante nei nostri giochi, ma nel caso di The Wonderful 101 abbiamo cercato di mettere insieme un sacco di idee, e alla fine è venuto fuori qualcosa di più".

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Secondo Kamiya, serviranno circa venti ore per completare il gioco senza correre, ma il gameplay è pensato anche per prestarsi a sessioni di lunga durata nel senso che non ci si annoia a giocarci e che lo si potrebbe completare persino in un giorno soltanto, giocando da mattina a sera. "Abbiamo pensato che potrebbero esserci anche dei giocatori che non sono dei veri fan del genere d'azione e che potrebbero volerlo giocare solo per il suo stile grafico o per qualche altro motivo, e che quindi potrebbero non possedere una grande tecnica", spiega Kamiya. "Ecco che abbiamo quindi pensato a un sistema di controllo che permetta a tutti di giocare allo stesso livello e di effettuare le stesse spettacolari mosse speciali e combinazioni di attacchi che potrebbe eseguire un giocatore molto più esperto". The Wonderful 101, insomma, sembra essere un gioco per tutti: ha uno stile accattivante e cartoonesco, sfrutta bene la combinazione tra schermo della TV e Gamepad del Wii U, è adatto sia ai giocatori più navigati che ai principianti e sembra essere discretamente longevo. E poi ci sono dei tizi in calzamaglia che picchiano dei mostri: a chi non piacerebbe una cosa del genere?

L'eroismo e la collaborazione sono i temi al centro del nuovo gioco di Platinum Games