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Guida alla sopravvivenza - Seconda parte

La seconda parte della nostra guida, adatta ai nuovi arrivati, per sopravvivere all'esperienza DOTA 2 (e MOBA in generale)

SPECIALE di Andrea Porta   —   07/08/2013

Avete imparato cos'è un "deny", avete giocato con i bot (l'avete fatto, vero?) e, se tutto è andato secondo i piani, avete già ricevuto i primi insulti online. Il battesimo del fuoco è completo, ed è tempo di passare alla seconda parte della nostra guida di sopravvivenza a DOTA 2. Per chi si fosse perso la prima parte, la potete trovare qui (e vi consigliamo caldamente di leggerla), mentre coloro che non avessero familiarità con il gioco possono raggiungere qui la recensione recentemente pubblicata. Fatti gli onori di casa, è tempo di passare alle fasi più attive e divertenti di ogni partita, ossia all'avanzamento lungo le linee nemiche, all'acquisto degli oggetti e al combattimento di gruppo.

Una piccola guida per rendere l'esperienza DOTA 2 leggermente meno traumatica

Il tutorial di Valve

Poco prima del rilascio della versione definitiva di DOTA 2, Valve ha integrato nei menu un tutorial diviso in capitoli, volto naturalmente a spiegare le meccaniche di gioco ai nuovi arrivati. A nostro parere, il risultato è ben lontano dalla perfezione, per diversi motivi. Innanzitutto, si è deciso di aggiungere a quello che di fatto è un semplice tutorial un'inutile contestualizzazione a livello di trama, poco efficace a livello d'intrattenimento e soprattutto in grado di allungare sin troppo i tempi necessari a completare ogni singolo capitolo. Per quanto, effettivamente, il materiale offerto dalla guida sia valido, e piuttosto completo per quanto riguarda tutto ciò che occorre sapere prima di scendere in campo, avremmo preferito uno stile più asciutto. Lo consigliamo nondimeno, soprattutto se sfruttato in combinata con le partite insieme ai bot, che permettono di mettere in pratica quanto appena appreso. Quanto invece al tutoring, una speciale modalità che dovrebbe permettere ai giocatori più navigati di offrirsi volontari per insegnare ai nuovi arrivati le basi del gioco, purtroppo non ci sono ancora notizie concrete riguardo l'aggiunta di tale preziosa funzione nei menu di gioco.

Pushing

Il push è l'atto di "spingere" (letteralmente) verso una delle torri nemiche, con l'obbiettivo di avvicinarsi alla base avversaria per distruggerla. Dato che un push sensato coinvolge sempre la maggior parte della squadra, o addirittura l'intero gruppo, si tratta di una fase delicata, che richiede pianificazione e finisce irrimediabilmente per lasciare scoperte le difese. Proprio da questo si originano, spesso, i capovolgimenti che caratterizzano molte partite di DOTA 2 giocate da partecipanti di pari abilità (se presi singolarmente). Quando nel team manca la comunicazione e il lavoro di squadra, un push nato male può facilmente avvantaggiare la squadra avversaria la quale, neutralizzandolo per tempo, può successivamente sfruttare i secondi necessari al respawn per attaccare a sua volta. In altre parole, e per quanto possa essere molto difficile quando si gioca con persone che non si conoscono, cercate sempre di organizzare il push, oppure di ascoltare quando è un altro giocatore della squadra a proporlo. Non date mai niente per scontato, rispondete sempre alle chiamate in chat testuale e soprattutto, se ad organizzare il push siete voi, assicuratevi che tutti abbiano capito esattamente quand'è il momento di attaccare e qual è la linea designata. Una seconda importante regola da rispettare durante il push è concentrarsi solamente sull'obbiettivo di quest'ultimo, si tratti di una o più torri, oppure delle Barracks, ossia le strutture poste attorno alla base nemica, che una volta distrutte aumentano notevolmente la salute e la forza d'attacco dei creep alleati. Quando si è in push, è molto probabile incontrare presto la resistenza della squadra nemica, e farsi trascinare dallo scontro può essere sin troppo facile. Proprio in questi momenti, sarà necessario invece ricordarsi esattamente qual è l'obbiettivo designato, e perseguirlo, anche se questo dovesse significare rinunciare a qualche uccisione. Qualora i nemici dovessero accorgersi dell'impossibilità di difendere, e si ritirassero, sarà molto più importante approfittarne e distruggere quante più torri possibile, piuttosto che perdere tempo dando loro la caccia.

Guida alla sopravvivenza - Seconda parte

Viceversa, se durante una fase di push il team avversario dovesse rivelarsi più forte del previsto, cercate di evitare di fornirgli una chance per eliminare l'intera vostra squadra, ritirandovi in maniera controllata non appena la supremazia nemica risulta evidente. In questo modo avrete ancora tempo per rientrare in difesa ed evitare, almeno in parte, un colossale capovolgimento delle sorti in campo. Per quanto riguarda invece il discorso più generale, relativo a quando iniziare con la fase di push, questa dovrebbe in teoria partire solo una volta che tutti gli eroi sono vicini al livello massimo, e possiedono già un buon numero di oggetti di qualità. Peraltro, in particolar modo quando la fase di laning vede una certa supremazia da parte del nemico, rompere le linee e dar via alle team fight con leggero anticipo rispetto alla tabella di marcia può essere anche una buona idea, e risolvere alcuni problemi di supremazia nei singoli sentieri. Non è infatti detto che una squadra che ha dominato la fase di laning sia altrettanto efficiente in scontri 5 contro 5, a patto che non vi siano singoli episodi di feeding eclatante (ossia eroi avversari che hanno messo a segno un gran numero di uccisioni, accumulando quindi oggetti e denaro con eccessiva velocità). Chiaramente, una guida non potrà mai svelarvi con precisione quando è l'esatto momento per prendere una certa decisione e dar via alle manovre offensive. Affidatevi al vostro buonsenso e al vostro istinto. Col tempo, imparerete il giusto tempismo. Soprattutto, siate sempre consapevoli che un push errato può in breve tempo avere conseguenze fatali per la partita, dunque pensateci molto bene prima di proporre, e eventualmente ascoltate le controproposte del team.

Negozi

Una componente fondamentale del gameplay di DOTA 2 (e di molti altri MOBA) sono i negozi e, soprattutto, il gran numero di oggetti che è possibile acquistare con l'oro accumulato tramite last hit dei creep, degli eroi e la distruzione delle torri nemiche. Un primo, superficiale sguardo al negozio di base (disponibile direttamente sulla piattaforma di respawn) potrebbe confondere le idee, dunque è bene concentrarsi sulle statistiche fornite, e sulle divisioni in categorie.

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Grosso modo, gli oggetti possono potenziare i diversi tipi di danno inferto dagli eroi (fisico, magico o puro), oppure la difesa, anche in questo caso mirata a specifiche categorie di danno. Altri oggetti servono invece a recuperare temporaneamente salute e mana, oppure a fornire altri tipi di benefici sul campo. Fondamentale per ogni squadra è l'acquisto di almeno un corriere, una creatura che può essere inviata dai giocatori del medesimo team a recuperare oggetti presso uno shop, ed evolvere successivamente in una forma più rapida. Questo è comodo sia per evitare di tornare costantemente in base per fare nuovi acquisti, sia per avere rapido accesso ai negozi segreti, parzialmente nascosti nella giungla e in grado di fornire alcuni degli oggetti più potenti tra quelli disponibili. Durante tutte le fasi di gioco, è assolutamente necessario ricordarsi di spendere l'oro accumulato, e costruire costantemente risorse per avere accesso a oggetti nuovi e sempre più potenti, dato che questi forniscono vantaggi irrinunciabili in combattimento. A differenza di League of Legends, DOTA 2 integra un sistema ottimo per i nuovi arrivati, che permette di vedere le "build" (ossia le collezioni di oggetti da acquistare progressivamente in partita) consigliate dai giocatori e votate dalla community, direttamente nell'interfaccia di gioco. Per avere accesso a queste ultime sarà sufficiente premere l'apposita icona posta nella parte alta a sinistra dell'interfaccia, e alla voce "oggetti consigliati" dello shop vedere quelli relativi alla build adatta al proprio personaggio. Si tratta di un notevole vantaggio, quindi sfruttatelo senza pensarci due volte. Successivamente, con l'esperienza, potreste scoprire build più adatte al vostro modo di giocare, o trovarne di nuove online, ma per cominciare quelle degli utenti sono più che sufficienti. Onde evitare di fare in ogni caso acquisti completamente alla cieca, studiate sempre le descrizioni degli oggetti, e, in caso dispongano di abilità attive, imparate presto come usarle a vostro vantaggio.

The International

Proprio il 7 agosto, data di pubblicazione di questa guida, prende il via un evento dedicato a DOTA 2 noto come The International. Presso il Benaroya Hall di Seattle avrà luogo un torneo ad eliminazioni dove i migliori team di DOTA 2 del mondo si daranno battaglia per vincere il titolo di campioni del 2013 (naturalmente, l'intera kermesse sarà trasmessa in streaming sul sito ufficiale del gioco). L'aspetto più interessante, e originale, di questo torneo, è che l'astronomico montepremi aumenta di due dollari e cinquanta centesimi per ogni giocatore che acquista l'Interactive Compendium, sorta di enciclopedia virtuale dell'International visionabile nel client di DOTA 2, dotata di diverse interessanti caratteristiche. Tra queste, la più curiosa è la possibilità di collezionare le figurine di pro gamer in carne ed ossa, e creare il proprio team di FantaDOTA. Naturalmente, le prestazioni del team saranno calcolate sulla base di quelle dei giocatori veri durante il torneo, e potranno far vincere ai partecipanti piccole ricompense estetiche per i propri eroi, da equipaggiare in partita per distinguersi con un po' di stile. In altre parole, se avete in programma di seguire dal vivo l'International, l'acquisto del Compendium potrebbe rivelarsi interessante anche per conquistare qualche personalizzazione estetica esclusiva.

Eroi

Il gran numero di eroi presente in DOTA 2 (oltre 100, e tutti disponibili sin da subito) può generare grande confusione nel giocatore che vi si avvicini per la prima volta, e soprattutto portare a molto tempo perso leggendo le descrizioni delle relative abilità che li caratterizzano. Per quanto una parte di quest'ultimo rappresenti in ogni caso il prezzo da pagare per avvicinarsi a una delle esperienze online più complesse di sempre, online vi sarà possibile reperire un gran numero di consigli relativamente agli eroi più facili da giocare, e dunque più adatti a giocatori alle prime armi. Purtroppo, anche in questo caso, i diversi pareri non sempre coincidono, e in alcuni casi finiscono addirittura per contraddirsi.

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Tra gli eroi più consigliati per i principianti si trova spesso Sven, e rappresenta in effetti un consiglio valido, al quale aggiungiamo Lich, Warlock, Ogre Magi, Tidehunter, Skeleton King, Sand King e Crystal Maiden. Naturalmente, anche a seconda del vostro innato stile di gioco, alcuni di questi eroi potrebbero non rivelarsi adatti a voi, e altri, più complessi da giocare, potrebbero invece adattarsi perfettamente. In altre parole, leggete molto le descrizioni delle singole abilità, scoprite se preferite attaccare da lontano o in corpo a corpo e sperimentate ogni nuovo eroi con almeno una partita popolata da soli bot, così da mettere da parte l'inevitabile impaccio iniziale. Ora che i punti salienti di questa guida sono esauriti, possiamo lasciarvi con un paio di consigli di chiusura. Il primo, relativo proprio a quanto sopra, è di non prendere questo brevissimo manuale come un vademecum utile a risolvere ogni problema. Come anticipato, si tratta semmai di un'infarinatura dedicata esclusivamente ai nuovi arrivati, e scalfisce tutt'al più la punta dell'iceberg. Guide più approfondite possono essere reperite online, ma il nostro consiglio è quello di giocare tanto, leggere il più possibile le descrizioni fornite dal client di gioco e, soprattutto, crescere insieme a degli amici, mirando a formare un team stabile. L'altro, e ancora più importante consiglio, è relativo alla paura di sbagliare. Per quanto la community di DOTA 2 sappia essere a volte estremamente irritante e rissosa, fate pace con voi stessi e rendetevi conto che gli errori saranno all'ordine nel giorno. Pusherete le linee, sbaglierete il tempismo negli attacchi, comprerete oggetti quasi del tutto inutili, verrete gankati senza pietà e magari accusati di aver fatto perdere l'intero match al team. Questo, piaccia o non piaccia, fa parte dell'esperienza con i MOBA e, se saprete imparare dai vostri sbagli, e soprattutto ignorare coloro che vi insulteranno senza di fatto insegnarvi nulla, vi aprirà le porte a una delle forme d'intrattenimento più belle, complesse e appaganti che mente umana abbia mai concepito. Buona fortuna.