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L'appetito vien mangiando

God Eater 2 era presente con una demo giocabile sullo showfloor del TGS 2013. Lo abbiamo provato per voi

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   21/09/2013

In uscita a novembre nei negozi giapponesi, mentre una pur probabilissima distribuzione occidentale non è ancora stata annunciata, God Eater 2 rappresenta il tentativo di Namco Bandai di consolidare un franchise che in patria vanta un potenziale enorme, visto che propone un'alternativa valida e interessante allo strapotere di Monster Hunter.

L'appetito vien mangiando

Il gioco è ambientato tre anni dopo gli eventi del primo episodio (non ve lo ricordate? Ecco la nostra recensione), in uno scenario post apocalittico in cui l'umanità è stata decimata dagli Aragami, enormi creature spuntate dal nulla. I sopravvissuti vivono nell'ultima città rimasta, protetti da mura fortificate e da una squadra di guerrieri chiamati "God Eater", che ciclicamente escono a caccia allo scopo di eliminare quanti più mostri possibile utilizzando le loro capacità speciali, ovvero il legame con un'arma senziente che può assumere la forma di una grossa spada, di un cannone oppure liberare la sua natura bestiale e azzannare letteralmente il nemico.

God Eater 2 era presente con una demo giocabile sullo showfloor del TGS 2013. Lo abbiamo provato per voi

Il pranzo è servito

La demo presente sullo showfloor del Tokyo Game Show, giocabile sulla nuova PlayStation Vita oppure su PlayStation Vita TV, ci vede affrontare una singola missione insieme a una squadra composta da un massimo di quattro persone, utilizzando la ben nota modalità multiplayer cooperativa in locale. Prima di partire ci si può dedicare alle numerose opzioni per la personalizzazione dell'avatar, anche se questo aspetto dell'esperienza ci è stato precluso per via della barriera linguistica.

L'appetito vien mangiando

Stando a quel che abbiamo visto, tuttavia, gli sviluppatori hanno inserito un gran numero di oggetti e modelli extra, così da permettere a chiunque di creare un alter ego che rispecchi i suoi gusti, sia in termini estetici che pratici. Espletate queste formalità, si passa alla "reception" della base e poi si va in missione insieme agli altri giocatori disponibili, ritrovandosi dunque in uno scenario caratterizzato da una landa desolata, molto ampia ed aperta, che si affaccia su di uno spaccato urbano in rovina, fra le cui strade si nascondono molti nemici. I primi avversari svolgono chiaramente un ruolo introduttivo, sebbene chi ha provato il primo God Eater non avrà problemi a confrontarsi con il sistema di controllo, che su PlayStation Vita può vantare finalmente una gestione della visuale affidata al secondo stick analogico. Si tratta di una differenza sostanziale, se pensiamo che il problema più grosso del capitolo d'esordio su PSP erano proprio i controlli e l'obbligo di utilizzare i pulsanti principali della console per muovere la telecamera, cosa che rendeva il gameplay oltremodo macchinoso e aveva delle conseguenze evidenti anche sul bilanciamento della difficoltà. Grazie al secondo stick, l'azione risulta molto più veloce e fluida, e ci si può concentrare su aspetti diversi dell'esperienza, come ad esempio i risvolti strategici offerti dalla duplice natura della nostra arma, oppure la gestione del gruppo quando sullo schermo ci sono più di tre o quattro nemici contemporaneamente.

More of the same?

Siamo ragionevolmente certi che God Eater 2 offrirà un gran numero di missioni, un editor molto più potente, tanti elementi di contorno e una trama appassionante, tuttavia la demo non ha fatto che confermare le nostre perplessità circa l'effettiva mancanza di novità rispetto al primo episodio della serie.

L'appetito vien mangiando

Il passaggio su PlayStation Vita (ma ci sarà comunque una versione PSP) garantisce un miglioramento in termini di giocabilità che, siamo sicuri, già da solo renderà l'azione più fresca e coinvolgente; per non parlare della profondità garantita dal sistema a squadre e dal crafting, basato sulla raccolta di risorse in giro per gli scenari per la creazione di nuove munizioni e per il miglioramento dell'equipaggiamento in generale. Tuttavia in termini strutturali non abbiamo notato novità di spicco: si seleziona una missione, si arriva sul posto e si dà la caccia agli Aragami, chiaro e semplice. Sono situazioni che si svolgono nell'ottica di location più ampie, certo, ma ciò non cambia la sostanza di un sequel che probabilmente non andrà oltre il semplice "more of the same", facendo contenti i fan di God Eater Burst ma con il minimo sforzo. Un aspetto che si riflette anche sul comparto tecnico, in questo caso per via della duplice versione, di vecchia e nuova generazione: su PlayStation Vita la risoluzione grafica è più alta, ci sono effetti e shader extra, insomma c'è uno stacco visibile rispetto al gioco su PSP, ma molto probabilmente la scelta conservativa di Shift e Namco Bandai impedisce di sfruttare appieno le capacità del nuovo handheld Sony per quanto riguarda la conta poligonale e, dunque, la complessità dei modelli e degli scenari. Staremo a vedere...

CERTEZZE

  • Lo stick destro migliora nettamente il gameplay
  • Di certo avrà tantissime missioni e molto contorno
  • Bei personaggi, trama interessante

DUBBI

  • Struttura apparentemente invariata
  • Grafica bella su PlayStation Vita, ma si poteva fare di più
  • Multiplayer cooperativo solo in locale?