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Monitor 4K

Il futuro dell'alta definizione è la next big thing del 2014: facciamo il punto della situazione!

SPECIALE di Luca Olivato   —   06/02/2014

L'arrivo delle nuove console permetterà probabilmente anche ai giocatori "da divano" di godersi la risoluzione FullHD verso cui i possessori PC sono migrati ormai da anni. Paradossalmente però la famigerata "alta definizione" è in pieno declino e, a partire dalla metà dell'anno appena iniziato, sarà sempre più difficile trovare dispositivi a 1920x1080, in quanto i maggiori produttori di pannelli LCD stanno per chiuderne le linee produttive. La spinta verso quella che viene definita Ultra High Definition (che in pratica raddoppia il numero di pixel sia per base che per altezza) proviene soprattutto dai reparti commerciali dei colossi della tecnologia: nel 2013 è infatti proseguita la contrazione, iniziata nel 2012, nelle vendite dei televisori. La cause principali sono di facile intuizione: da un lato la maturità di un settore all'interno del quale l'offerta è oramai livellata e dall'altro una saturazione del mercato che necessita di stimoli per il rinnovo di un parco macchine che né le funzioni Smart né il 3D sono stati in grado di garantire.

Lo dice anche NVIDIA
Lo dice anche NVIDIA

Distanza di visione

Queste manovre si ripercuotono naturalmente anche nel settore PC, dove per la verità l'adozione dello standard 4K è molto più sensata. Quando si parla di risoluzione di uno schermo a volte ci si dimentica di considerare la distanza massima di visione, un punto oltre al quale, per limiti fisici dell'occhio umano, non si riescono più a cogliere i benefici della maggiore definizione. Per capire di cosa si stia parlando possono aiutare gli standard definiti dall'ente statunitense SMTPE, che riunisce gli esperti dell'industria cinematografica e televisiva.

distanza di visione
distanza di visione

Per un'esperienza più coinvolgente con i televisori in alta risoluzione viene consigliato un angolo di visione di 30°. Come ovvio tale valore si può ottenere aumentando la diagonale dello schermo o, alternativamente, avvicinando la sedia o il divano. Giusto per passare alla pratica le linee guida ci dicono che il taglio ideale di un apparecchio posto a circa 2,1 metri dallo spettatore è di 50 pollici; salendo di soli 30 cm sarebbe più adeguato un modello da 55 e così via. Ovviamente si tratta di indicazioni di massima che possono differire anche in base al produttore, ma che aiutano a farsi un'idea della distanza di visione ottimale. Ora va da sé che con il quadruplicarsi dei pixel sia necessario ridurre drasticamente tale valore: questo è necessario se si vogliono apprezzare i maggiori dettagli forniti dalla nuova tecnologia. Seguendo la tabella allegata troveremmo a doverci sedere a meno di un metro da un 50 pollici in 4K, rendendo l'esperienza visiva non certo confortevole. Per tale motivo in futuro le diagonali dei televisori tenderanno ad aumentare esponenzialmente, e non dovremmo stupirci se pannelli che oggi sembrano mastodontici (anche superiori ai 100 pollici) possano divenire lo standard: basti pensare che chi si siede a 3 metri dalla parete del TV dovrebbe procurarsi un esemplare da 140" per godere appieno dei benefici dell'Ultra HD (anche se in realtà la maggiore qualità inizia ad essere apprezzabile anche con diagonali inferiori)! L'aumento delle dimensioni porterà poi i produttori ad adottare l'altra grande novità del 2014, ossia gli schermi curvi, preferibili a quelli piatti per svariate ragioni (soprattutto quando si tratta di dimensioni importanti). Al momento questi pannelli sono piuttosto immaturi: ad esempio non supportano il 3D attivo, permettono un singolo punto di vista ottimale e soprattutto sono molto costosi, ma sembra oramai assodato che la direzione intrapresa e irreversibile sia proprio questa.

Per i PC

Asus PQ321Q, il primo monitor in 4K
Asus PQ321Q, il primo monitor in 4K

Come scrivevamo poco sopra l'arrivo della tecnologia 4K potrà essere accolta con entusiasmo decisamente superiore dai giocatori PC, abituati come sono a sedersi a pochi centimetri di distanza dal monitor. Il capostipite di questa nuova generazione è stato l'Asus PQ321Q. Di certo la sua diagonale di 32 pollici non è molto adeguata alla nuova super-risoluzione per cui è realistico attendersi che, con la repentina diminuzione dei prezzi dei pannelli LCD (basti pensare che Amazon USA lo propone oggi a 2700 dollari, ben 800 in meno del prezzo di lancio di qualche mese fa), a breve il taglio sia destinato a salire. Il problema potrebbe piuttosto essere rappresentato, almeno nel brevissimo periodo, dalla potenza computazionale richiesta per fare girare i titoli moderni a 3840x2160. Secondo un'analisi svolta dai colleghi di Tom's Hardware (a breve contiamo di proporne una effettuata dai noi) due GeForce TITAN non riescono nemmeno a raggiungere i 40 fps in Crysis 3; con Battlefield 3 e Tomb Raider i fotogrammi medi si attestano invece tra i 60 e i 70 per ogni secondo, rendendo l'esperienza di gioco sicuramente godibile ma solo da chi non si pone alcun budget.

Per le console

Aspettando di capire se PlayStation 4 e Xbox One saranno in grado di supportare i nuovi Blu-ray 4k (anche se sembra di no) possiamo sin da subito dire che le famigerate console next-gen sono tagliate fuori dai giochi (in tutti i sensi) dell'UltraHD. Un primo limite è senz'altro rappresentato dalla potenza computazionale delle schede video AMD con cui sono equipaggiate: ad oggi nemmeno una singola e potentissima Radeon R9 290X (notevolmente superiore alle sorelle da salotto) è in grado di gestire una risoluzione così elevata. Anche ammettendo che gli sviluppatori riescano a fare i miracoli si troverebbero comunque a fronteggiare i limiti fisici delle uscite HDMI 1.4 di cui sono dotate le macchine di Sony e Microsoft: questa tipologia di connessione infatti permette una larghezza di banda massima di 30Hz in 4K, che tradotto significa che, nella migliore delle ipotesi, i titoli non riuscirebbero a produrre un frame rate superiore ai 30 fotogrammi al secondo, una soglia decisamente al limite della giocabilità.

Prossimamente TV e monitor 4K prenderanno il posto degli obsoleti FullHD, ma mancanano i contenuti

Per tutti noi

Il 4K è comunque visto con circospezione anche da chi il televisore lo utilizza principalmente come semplice spettatore. Il problema principale è rappresentato dalla mancanza di contenuti: i più importanti operatori nazionali trasmettono soprattutto in Standard Defintion e sul digitale terrestre ci sono pochissimi canali in HD. La situazione migliora con le sorgenti satellitari, ma anche in questo caso ad oggi nessun carrier televisivo, a parte casi eccezionali, ha mai trasmesso in 4K.

4K, curvo e OLED: il 77EC9800 di LG
4K, curvo e OLED: il 77EC9800 di LG

Questo significa ovviamente che almeno per i primi mesi saremo costretti a dare in pasto a questi bestioni materiale in FullHD che dovrà essere di conseguenza upscalato, con risultati obbiettivamente inferiori rispetto ad una sorgente nativa. Quando entrerà a pieno regime il ciclo produttivo saremmo probabilmente pronti per godere di un nuovo livello di esperienza televisiva, e non solo grazie alla nuova risoluzione ma anche per merito dei summenzionati schermi concavi e soprattutto della costosissima tecnologia OLED che sfortunatamente ha subito una battuta d'arresto proprio per favorire il diffondersi dell'UHD. Il nostro consiglio resta pertanto quello di rimanere alla finestra (a meno di disporre di budget stellari) in attesa del calo dei prezzi ed iniziare a valutare un monitor 4K dopo l'arrivo della nuova generazione di GPU a 22nm; per chi invece deve cambiare televisore con urgenza consigliamo caldamente l'acquisto di un modello al plasma di Panasonic, la cui serie 60 è divenuta il nuovo riferimento in termini di qualità visiva. L'azienda nipponica ha purtroppo annunciato di aver abbandonato questa tecnologia tanto raffinata quanto poco redditizia: in questi mesi ci sono gli ultimi esemplari di Viera in vendita a prezzi stracciati e con caratteristiche fantastiche.