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I gaming trend del 2014

Quest'anno promette di essere ricco di novità per l'industria dei videogiochi: ecco le più importanti

SPECIALE di Dario Marchetti   —   14/03/2014

Tra nuove console, sogni di una realtà virtuale sempre più vicina, innovazioni di gameplay e servizi inediti che si poggiano sulla sempre maggiore connettività dei nostri dispositivi, la parte restante dell'anno in corso promette grandi cose, annunci e piccole rivoluzioni. Cerchiamo di fare il punto della situazione!

Quali potrebbero essere le novità videoludiche del 2014? Proviamo ad analizzarle in questo speciale!

Addio deathmatch

Ovviamente è una battuta: il caro vecchio "tutti contro tutti" ci accompagna dagli albori del multiplayer locale, quando passavamo i pomeriggi a umiliare gli amici sul mitico Goldeneye per Nintendo 64. Bisogna però ammettere che da qualche anno a questa parte la maggior parte degli sparatutto in prima persona si è appiattita sui modelli risalenti al primo Modern Warfare: stesse modalità di gioco (con variazioni minime), livelli da guadagnare, perk da sbloccare e così via. Ora però la musica è destinata a cambiare. A partire da Titanfall, il gioco di Respawn Entertainment che con i suoi combattimenti robotici promette di portare una ventata d'aria fresca in questo campo, sia a livello di ambientazione, con la fantascienza che vince sul realismo, che in senso strategico, grazie ai Titani e alle capacità di movimento in stile parkour. Ma non finisce qui: a settembre arriverà anche Destiny, la nuova mastodontica creatura firmata Bungie, che unendo sparatutto e MMO in una nuova formula, definibile come "shared-world shooter" ridefinirà il nostro modo di intendere i giochi multiplayer di massa. Non più migliaia di giocatori su un singolo server, costretti a condividere un intero mondo, ma un sistema di matchmaking che accoppierà e farà incontrare gli utenti in base alle circostanze del momento, dando vita a un mondo fluido e in continuo cambiamento. Ultimo, ma non per ordine di importanza, l'interessante Evolve di Turtle Rock Studios, i ragazzi che hanno realizzato per Valve i due Left 4 Dead. In barba al classico team deathmatch, il gioco metterà quattro cacciatori armati fino ai denti contro un minaccioso boss alieno, controllato ovviamente da un altro giocatore. Il divertimento, e la novità, sono assicurati.

La realtà virtuale è reale

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Alzi la mano chi non ha sbavato all'idea di poter mettere le mani su un prototipo di Oculus Rift. La realtà virtuale, un mito che resiste dai lontanissimi anni '80, potrebbe presto diventare realtà. Non solo perché il nuovo modello di Oculus "Crystal Cove", recentemente presentato al CES di Las Vegas, ha migliorato sotto ogni aspetto il primo esperimento, eliminando il problema della bassa definizione. Ma anche perché la compagnia al cui interno milita anche John Carmack non è l'unica al lavoro su progetti di questo genere: agli ultimi Steam Dev Days, Valve ha enunciato le sue profezie su realtà virtuale e gaming, stabilendo che entro il 2015 prodotti come quello di Oculus VR saranno disponibili in maniera massiccia sul mercato. D'altronde proprio la software house di Gabe Newell è stata la prima a supportare il Rift, aggiungendo il supporto VR a giochi come Team Fortress 2 e Half-Life 2. Secondo gli ultimi rumor però, la casa di Bellevue punta a dominare il futuro mercato con degli headset proprietari, meno costosi rispetto agli altri e, volendo credere alle voci che girano in Rete, anche più performanti. Senza contare che sono in molti pronti a scommettere che anche Sony stia preparando qualcosa in questo senso...

Early Access, croce e delizia

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Nel 2013 su Steam sono stati pubblicati ben 636 titoli, di cui il 10% con la formula Early Access. A capitanare la squadra di giochi ancora in sviluppo, ma per i quali i giocatori sono stati disposti a spendere fior di quattrini, di recente ci sono stati DayZ, che dopo la lunga vita come MOD per ArmA 2 ora punta a diventare uno stand alone, e Rust. Entrambi hanno venduto milioni di copie nel giro di poche settimane, un po' come è successo all'ottimo Starbound e, anni prima, all'ormai leggendario Minecraft. Nel corso dell'anno questo fenomeno si allargherà ancora di più, visto che Valve intende eliminare il sistema Greenlight per dare molto più controllo agli sviluppatori, che in futuro potranno scegliere autonomamente come e cosa pubblicare, oltre che quando e quanto mettere in saldo la propria fatica. Ma se da un lato per molti giocatori è allettante la possibilità di partecipare attivamente allo sviluppo di un gioco, determinando scelte e cambiamenti, dall'altro il rischio di prendere un granchio è molto, molto alto: War Z vi ricorda qualcosa?

Gabe Newell alla conquista del salotto

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Non è un mistero che Valve punti a trasformare l'esperienza PC in qualcosa di più user-friendly e utilizzabile comodamente seduti sul nostro divano. Dopo l'introduzione di Big Picture e SteamOS, Newell ha calato l'asso delle Steam Machine, con le quali spera di conquistare pubblico sia tra i puristi del PC che tra gli utenti console. Al CES di Las Vegas sono stati presentati quasi un ventina di modelli di queste magiche scatole, segno che almeno da parte dei produttori c'è stata la voglia di scommettere su quest'avventura. Il problema vero sarà la reazione dei giocatori, visto che, prezzi permettendo, questi prodotti non sono né un PC né una console, ma qualcosa a metà tra i due mondi, cosa che potrebbe far storcere il naso a non poche persone. Quello che è certo è che nel 2014 potremo provare con mano la "Steam experience" che Valve ha in mente per tutti noi. Ai posteri l'ardua sentenza.

Giocatori sulla nuvola?

Cloud, cloud e ancora cloud. L'idea della nuvola è ormai centrale in ogni aspetto delle nostre vite digitali, dai file che salviamo su Dropbox ai salvataggi che Steam memorizza nel nostro account. Ora però l'industria dei videogiochi sembra pronta a fare il passo successivo, in particolare con le nuove console di Sony e Microsoft.

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L'azienda giapponese ha puntato sul cloud gaming: l'acquisto di Gaikai, risalente al 2012, ha portato alla nascita di Playstation Now, un servizio di streaming che permetterà di giocare ai titoli delle piattaforme PlayStation anche senza possedere le console, magari su una semplicissima Smart TV. Una strategia intelligente che potrebbe allargare facilmente la base di utenti, risolvendo anche l'annoso problema del retrogaming, visto che si potranno giocare anche i capolavori usciti su PlayStation 3. L'approccio di Microsoft è invece di tutt'altro tipo. Piuttosto che offrire la possibilità di giocare anche a chi non ha una console, l'idea di Redmond è quella di potenziare le capacità computazionali di Xbox One scaricando il peso di molti processi su appositi server. In entrambi i casi, la qualità del servizio dipenderà ovviamente dalla qualità della banda larga, un problema che negli Stati Uniti è meno pressante (avete visto le velocità raggiunte dalla fibra ottica di Google?), ma che qui in Europa, e soprattutto in Italia, si fa sentire non poco. Staremo a vedere, ma per ora meglio rimanere coi piedi per terra per non rischiare delusioni come quella di OnLive.

La parola d'ordine è “mobile”

Non ci sono dubbi che smartphone e tablet abbiano modificato radicalmente il nostro modo di giocare, riscuotendo un successo a dir poco travolgente: secondo le ultime stime, entro il 2016 il mobile gaming rappresenterà quasi il 30% dell'industria videoludica, con un tasso di crescita annuale quadruplo rispetto a console e PC.

I gaming trend del 2014

Dati che probabilmente faranno storcere il naso ai puristi, che vedono in Angry Birds e Candy Crush Saga la "casualizzazione" definitiva dei videogiochi. Ma il futuro potrebbe essere molto, molto diverso. Basta guardare ai risultati raggiunti da NVIDIA con il suo Tegra 4, montato sullo Shield, e il recentissimo Tegra K1, che in pochi millimetri di spazio racchiude potenzialità grafiche di tutto rispetto. Presto potremo avere console iper-portatili dotate di tutti i crismi, con giochi che non avranno niente da invidiare a quelli giocabili davanti al grande schermo, controller compresi: sul mercato stanno arrivando pad di tutti i tipi, forme e grandezze, tanto che persino Samsung ne ha prodotto uno. E non a caso sia Sony che Microsoft che Valve hanno rilasciato delle app per i loro ecosistemi, aggiungendo un secondo schermo con funzioni aggiuntive rispetto a quello principale, e portando l'elemento sociale di Xbox e PlayStation nei nostri spostamenti di tutti i giorni.

Crowdfunding a go-go

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Quale è stata la categoria più finanziata su Kickstarter nel 2013? Ma i videogiochi, naturalmente! Con ben 200 milioni di dollari, la creatività in campo videoludico ha superato di gran lunga settori come film, tecnologia e design. L'esempio più eclatante di questo successo è stato senza dubbio quel Broken Age di Tim Schafer e Double Fine Studios, che a fronte di un obiettivo da 400mila dollari ne ha incassati quasi 3 milioni e mezzo. E che dire di Star Citizen, che dal settembre del 2012 a oggi ha raccolto più di 40 milioni di dollari? Senza dubbio il crowdfunding sarà uno dei trend in crescita di questo 2014, con sempre più sviluppatori, piccoli e grandi, pronti a chiedere denaro ai loro trepidanti fan. Attenzione però, non è tutto oro quel che luccica: persino alcuni componenti dei vecchi Silicon Knights hanno fallito per ben due volte nel raccogliere fondi per il loro Shadow of the Eternals, sequel spirituale di quel Eternal Darkness uscito per GameCube. Va bene il talento, ma serve anche un pizzico di fortuna.

The show must go on

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Con 12 miliardi di minuti visualizzati da 45 milioni di utenti nel solo 2013, Twitch è il vero re dello streaming videoludico. Un impero che durante quest'anno, grazie all'integrazione nativa con PlayStation 4 prima, e Xbox One poi, farà sicuramente registrare un'ulteriore crescita. Il motivo è semplice: alzi la mano chi non ha speso qualche ora su YouTube con gli occhi puntati su qualche "Let's Play". Non c'è dubbio che videogiocare sia divertente, ma a volte è piacevole anche solo vedere altri colleghi alle prese con le nostre stesse difficoltà, oppure avventurarsi nei meandri di quei titoli (soprattutto horror) che non ci sogneremmo mai di giocare. E se il tutto avviene in diretta, ancora meglio. La comunità videoludica ha voglia più che mai di partecipazione (qualcuno ha detto Twitch plays Pokémon?), e attraverso le nuove console la trasmissione delle nostre partite sarà più intuitiva e accessibile che mai. Luci, motore, azione!