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Cambiamento drastico

Il mondo di Ancaria è ancora una volta in pericolo ma gli eroi cominciano a scarseggiare

ANTEPRIMA di Mattia Armani   —   05/06/2014

Sacred 3 arriva a dieci anni di distanza dal primo capitolo, un modesto ma sorprendente hack 'n' slash a mondo aperto caratterizzato da una forte componente ruolistica. Capace di riscuotere un ottimo successo con 1.8 milioni di copie vendute, il primo Sacred ha dato vita a un sequel, uscito nel 2008, imperfetto ma capace di sorprendere ancora una volta grazie alla ricchezza di contenuti e all'ottimo supporto per la cooperativa online. Non stupisce, dunque, che molti aspettino il terzo capitolo della serie nonostante Ascaron, team responsabile dei primi due titoli, non esista più.

Cambiamento drastico

Ed è quest'ultimo fattore che ci ha preparato, mentre eravamo in procinto di mettere mano alla versione preview del gioco, ad accogliere quegli inevitabili cambiamenti che arrivano con un cambio totale del team di sviluppo. Cambiamenti importanti, come sottolineato dagli sviluppatori durante le prime apparizioni del titolo, anche se non ci saremmo aspettati di vederne di così radicali. Sacred 3, lo diciamo subito, ha ben poco dei suoi predecessori, a partire dall'impostazione stessa del gioco. L'esplorazione è stata infatti abbandonata per una mappa che come unica libertà ci consente una scelta, inizialmente limitata, dei livelli da affrontare. E questo non è l'unico cambiamento drastico da digerire. Sono infatti scomparsi il sistema di loot e la personalizzazione dell'equipaggiamento per non parlare delle cavalcature che sono inevitabilmente volate nel nulla al seguito del comparto esplorativo. Rinunce pesanti che farebbero pensare a una svolta incentrata sul gameplay ed è proprio questa la direzione presa da Deep Silver con Sacred 3, un titolo che può essere definito come un hack 'n' slash arcade, tutto incentrato sul combattimento e sull'evoluzione progressiva dei personaggi. L'equipaggiamento, infatti, c'è ma si evolve automaticamente di livello in livello e l'unica personalizzazione è legata alla scelta di alcune abilità speciali. Non manca, invece, una trama che per fortuna, a differenza dell'impostazione del gioco, è collegata a quella dei capitoli precedenti ma anche in questo caso ci troviamo di fronte a un passo indietro. Sono infatti solo quattro, escluso il personaggio extra della First Edition, gli eroi che si presentano per salvare Ancaria, contro i sette di Sacred 2.

Sacred 3 rappresenta una svolta radicale per una serie che ha decisamente cambiato volto

Una svolta radicale pagata a caro prezzo

La svolta arcade risulta evidente anche nelle meccaniche di gioco che per certi versi ricordano quelle dei classici picchiaduro a scorrimento orizzontale. Tutti i personaggi possono effettuare una mossa difensiva, capriola o parata, che risulta particolarmente utile contro boss e attacchi ad area e tutti possono agguantare e lanciare per aria i nemici di stazza media. Inoltre, uno dei quattro slot delle abilità, due utilizzabili a piacimento e due legate ad altrettante barre di energia, è dedicato ad alcuni attacchi specifici che possono essere usati per spazzare via gruppi di nemici, infrangere le difese di quelli corazzati e disattivare le trappole. Tutte attività combinabili nella modalità cooperativa a quattro che assume le tinte action della produzione e non poggia esclusivamente sulle sinergie classiche del genere. Ma quando lo stile di gioco dei personaggi è basato sulla medesima formula le cose possono farsi piuttosto confusionarie visto che non ci sono ruoli da rispettare.

Cambiamento drastico

In più, il titolo non stimola la collaborazione coordinata continuando a mandarci contro boss e ondate di nemici non molto intelligenti che si limitano a mettere alla prova il nostro tempismo. Questi, però, diventano sempre più robusti e con l'elevarsi del livello di difficoltà diventa necessario ricorrere alle variegate abilità speciali che prevedono il dispendio della classica risorsa energetica. Il tasso di consumo di quest'ultima, che si ricarica combattendo, è differente a seconda dell'attacco speciale utilizzato e questa particolarità si riflette sulle dinamiche di gioco. La Lanciera Ancariana, per esempio, rotea la sua arma e può farlo diverse volte prima che l'energia si consumi ma l'area d'effetto dell'abilità è limitata. L'onda d'urto del Barbaro, invece, assorbe parecchia energia e non può essere lanciata molte volte. Risulta quindi chiaro come la prima sia studiata per nemici singoli mentre la seconda sia efficace solo quando molti nemici si trovano nell'area d'effetto. Ed è in questo che consiste la componente tattica degli attacchi speciali di Sacred 3 che includono vampate di fuoco, folate di vento, terremoti e piogge acide e, inoltre, ogni abilità ha un albero evolutivo che consente di personalizzarla, quasi sempre scegliendo tra danno o aumento dei bersagli colpiti, acquistando nuovi potenziamenti.

Cambiamento drastico

Non che si tratti di qualcosa di concettualmente nuovo, consumabili e combo per aumentare l'esperienza incluse, ma il sistema nella sua semplicità funziona soprattutto con un pad che non a caso è l'unico sistema di controllo attualmente supportato dal titolo. In tutto questo una differenza rispetto alla concorrenza c'è: gli indicatori visivi, incluso quello che ci indica con precisione la direzione di attacco dell'eroe, sono molto chiari e questo impedisce di perdersi nella confusione come accade in Diablo III. Ma questo tocco, per quanto apprezzabile, non risolve il problema principale del gameplay di Sacred 3 che si basa su meccaniche pressoché identiche per tutti i personaggi. Un fattore, quest'ultimo, che sommato alla mancanza di un sistema di loot fa pensare che qualcuno abbia sbagliato qualcosa in fase di design. Se non altro, ma la consolazione è magra, il comparto grafico non è male con piante che si muovono, scintille, illuminazione parzialmente dinamica ed esplosioni in quantità. La mole poligonale è modesta e alcuni scorci sono a dir poco spartani, ma nell'insieme il comparto artistico regge e può contare su una colonna sonora fantasy abbastanza ispirata. Ma anche considerando tutti gli aspetti positivi, Sacred 3, allo stato attuale delle cose, non sembra potersi misurare con gli hack 'n' slash più importanti e questo è un peccato se consideriamo che la svolta action è costata alla serie buona parte della sua anima.

CERTEZZE

  • Immediato e intuitivo
  • Bravura del giocatore esaltata dalle dinamiche action

DUBBI

  • Semplificazione eccessiva
  • Gameplay poco vario
  • Sacred è solo un ricordo?