114

Due giorni con Destiny

In esclusiva, a due giorni dall'E3, abbiamo provato l'alpha dell'atteso nuovo titolo di Bungie

PROVATO di Antonio Jodice   —   10/06/2014

L'avete presenta la doppia faccia della medaglia? Nel nostro caso è quella di una telefonata che ti propone di giocare in assoluta anteprima e per due giorni l'alpha di Destiny che tutti potranno provare soltanto nei prossimi mesi. Ecco, l'altra faccia in questo caso è che tutto ciò è avvenuto a due giorni dalla partenza per l'E3 di Los Angeles, facendoci levare dalle aspettative della fiera uno dei giochi che maggiormente attendevamo di provare in California. Questo su due piedi, poi dopo aver passato diverse ore in compagnia del nuovo di Bungie ci è rimasta l'idea di una bellissima esperienza in cui abbiamo potuto capire finalmente la natura di Destiny e di quali saranno i suoi tanti punti di forza e, soprattutto l'aria che si respirerà, con la fortuna di non doverci confrontare con gli appuntamenti di mezz'ora a cui saranno costretti i tanti giornalisti che lo proveranno in fiera.

Due giorni con Destiny

Un'opera che pare gigantesca, ricca di contenuti e di giocabilità nel senso più puro del significato, in grado di portare le caratteristiche distintive di alcune delle meccaniche che hanno fatto la storia degli sparatutto in un contesto più aperto, avventuroso, in cui le sorprese sono sempre dietro l'angolo. Il codice che abbiamo provato girava su PlayStation 4, un'anticipazione della beta che potranno giocare dal 17 di luglio anche quelli di voi che hanno prenotato Destiny. Quella stessa alpha che Activision farà giocare a tutti i possessori della console Sony il prossimo weekend, mentre qualche tempo in più dovranno aspettare i giocatori di Xbox One. L'alpha, dicevamo, è ricchissima, con la parte dedicata alla creazione del personaggio, una breve sequenza della storia, la stessa missione Assalto (Strike, in inglese) che abbiamo già provato negli studi di Bungie e la modalità Esplorazione, forse la più interessante del lotto. C'è anche il Crogiolo e le vere e proprie modalità competitive per dodici giocatori, che però - vi diciamo subito - non abbiamo potuto provare a sufficienza visti i pochissimi giornalisti a cui è stato dato accesso a questa prova in tutto il mondo.

Dopo averci giocato due giorni, vi raccontiamo l'alpha di Destiny in esclusiva

L'inizio

Creare un personaggio in Destiny è un'operazione piuttosto standard. Si sceglie una delle tre razze disponibili, ricordandosi che le differenze sono meramente estetiche, specificando il sesso e la conformazione degli aspetti più importanti del volto, dalla forma dell'ovale, fino ad una serie di variazioni che hanno a che fare con il taglio di capelli, della barba, il loro colore o i tatuaggi e vari segni con cui si decida di personalizzarlo.

Due giorni con Destiny

Diverso il discorso per quel riguarda la scelta della classe tra Warlock, Hunter e Titan visto che in questo caso cambia in maniera piuttosto evidente lo stile di gioco che si dovrà adottare e lo skill tree a disposizione, abilità comprese. Nell'alpha, dei 50 livelli del proprio Titano, solo otto erano quelli che si potevano scalare. Ad ogni livello si sbloccano nuove abilità e le prime tre sono quelle relative ai colpi speciali di ogni classe: col Warlock, ad esempio, si sbloccano una granata adesiva, un'onda d'urto sempre più potente e una mossa speciale che consiste in una specie di sfera energetica che il proprio avatar lancia passando nella visuale in terza persona, abbandonando l'onnipresente soggettiva da FPS. Questa si ricarica sparando ai nemici con colpi precisi, sottolineati da dei valori numerici in giallo, lo stesso colore della striscia che si deve ricaricare per poterla utilizzare nuovamente. Le altre due, invece, hanno due icone che si riempiono col tempo. Proprio questo nuovo approccio alle armi da lancio ,come le granate, sembra essere una delle novità più interessanti di Destiny, visto che quindi non si devono raccogliere e accumulare, ma fanno parte delle skill del proprio avatar e bisogna necessariamente dosarle sapientemente nella foga della battaglia. Lo stesso si può dire per le munizioni di cui è molto facile rimanere sprovvisti e che diventano fondamentali soprattutto perché Destiny, già al secondo dei due livelli disponibili di difficoltà (verosimilmente ce ne saranno cinque, come da tradizione Bungie), sembra un titolo piuttosto impegnativo. Pur dovendo necessariamente essere connessi alla rete, Destiny può essere giocato da soli e l'alpha metteva a disposizione un piccolo segmento della trama in una parte della mappa terrestre (nella versione definitiva le ambientazioni saranno quattro: Terra, Marte, Venere e la Luna) tutta ambientata in quel che resta della Russia, dopo il conflitto con gli alieni a caccia del Viaggiatore, quell'immensa sfera bianca che svetta negli artwork principali del gioco.

Due giorni con Destiny

Come al solito Bungie è gelosissima delle storie che sta per raccontare e ben poco è possibile capire da questo breve spezzone, visto che è epurato da qualsiasi scena di intermezzo. Si parte al chiuso di un hangar, mentre il nostro fantasma, una sorta di intelligenza artificiale volante, interviene per aprirci una saracinesca e si attraversano di lì una serie di stanze fino allo scontro con degli alieni che un po' ricordano i Flood di Halo, ma che hanno pattern d'attacco che rimandano più alla tradizione dei survival horror, con decine di mostri che si lanciano sul giocatore come un fiume in piena, appunto. Il Fantasma, che nella versione americana ha nientemeno che la voce di Peter Dinklage (il Tyrion Lannister de Il Trono di Spade), spunta fuori alla sola pressione del touch pad di PlayStation 4 e con un'onda analizza il fondale per indicare la direzione dell'obiettivo da conseguire in un'area e, soprattutto, racconta la storia di quanto accaduto in mezzo alle rovine che si stanno attraversando. Il senso di desolazione che si prova in mezzo ai rottami di quel che resta della civiltà terrestre è perfetto.

La Torre

In Destiny c'è una mappa, cui si accede in qualsiasi momento alla pressione di un tasto, che permette di spostarsi in qualsiasi missione/zona sbloccata di un pianeta e di raggiungere la Torre nella Cittadella (questo nell'alpha l'unico posto accessibile per il proprio avatar al di fuori delle battaglie).

Due giorni con Destiny

Si arriva in una piazza, accolti dalla visuale in terza persona che resta fissa sin tanto che si rimane in questo ambiente così da poter ammirare le armi e gli oggetti indossati dal proprio avatar e da quelli degli altri giocatori. Ognuno di questi, infatti ha forma e colori diversi e, come già ci è stato detto, il bottino, personalizzato così da evitare corse alla raccolta senza freni, è strutturato in modo che i giocatori più esperti riescano a capire con un'occhiata la rarità dell'equipaggiamento degli altri. Avvicinaticisi un giocatore, premendo la leva analogica destra, ne si fa spuntare il nome e un menu di opzioni che vanno dallo scrutinio della scheda profilo, fino alla segnalazione o alla richiesta di unirsi allo stesso gruppo che, come si sa, può essere composto da tre membri al massimo. Tra questi non si possono al momento scambiare oggetti, i quali possono essere solo depositati nella Torre per passarseli tra un personaggio e l'altro dei massimo tre creabili nello stesso account. Per il resto, nella Torre si comprano munizioni e armi, si attivano le sidequest per conto degli Ordini che fanno capo alle tre classi e si attivano quelle che sono vere e proprie missioni che richiedono di compiere un certo numero di uccisioni con un'arma, quanto piuttosto di resistere agli attacchi di un certo tipo di nemico semplicemente parando. Per ognuna di queste si ottengono punti esperienza, soldi, abilità particolari e armi. Tante armi. Ce ne sono di tre tipi: normali, speciali ed esotiche, cioè quelle più rare e potenti. Tra le prime due il giocatore passa con una veloce pressione del triangolo, mentre per armarsi con le armi esotiche e più pesanti bisogna tenerlo premuto per qualche secondo.

Due giorni con Destiny

Le armi possono anche essere colorate, verde e viola, a seconda della rarità e della possibilità di potenziarsi con l'utilizzo, così da avere maggiore potenza ed effetti accessori più devastanti. Non mancano armi dagli effetti più strani in un connubio tra la "presenza fisica" tipica dell'armamentario Bungie e la fantasia tipica di un gioco come Borderlands, cui Destiny indubbiamente si richiama sotto più punti di vista. Con i soldi guadagnati si possono anche comprare dei nuovi modelli di astronavi con cui ci si sposta tra i pianeti (per adesso senza che si possa pilotare), nuovi modelli di fantasma e di moto jet i mezzi con cui spostarci in superficie senza dover andare a piedi. L'attività più importante è quella che permette, pagando ovviamente, di decriptare gli engrammi, come vengono chiamati, ovvero i progetti rinvenuti durante il gioco delle armi più rare e con gli effetti più devastanti. Al momento, sulla torre altre cose non è possibile farle se si esclude interagire con gli altri giocatori con una serie di animazioni sociali associate alle quattro direzioni della croce digitali del pad che vanno da una sorta di breakdance, passando da un saluto ossequioso, fino alla sdraiarsi o indicare la strada da percorrere. Col salire di livello se ne dovrebbero sbloccare molte di più, ci pare d'aver capito.

Esplorare Destiny

Della modalità Assalto già vi abbiamo parlato nel lungo provato di qualche mese fa a casa di Bungie, e a quell'articolo vi rimandiamo per saperne di più (a parte aggiungere che, anche al livello base dell'alpha, arrivare ad avere ragione del boss finale è impresa tutt'altro che banale se non si usa la testa). Ora è il turno di Esplorazione, un modo con cui Bungie vuole spingere i giocatori a spolpare all'osso le vastissime mappe del gioco. In ogni area, infatti, quando si scende sulla superficie, ci sono delle torrette radio che emanano una luce verde che attivano missioni sul pianeta, in questo caso la Terra.

Due giorni con Destiny

Possono esaurirsi in semplici compiti da svolgere tutt'intorno, quanto possono tradursi nell'attraversamento di innumerevoli aree diverse, salvo poi doversi fermare quando si incontrano nemici troppo più forti di noi, ben indicati dal livello che spunta sulla testa di ognuno. È in questa modalità che abbiamo scoperto una delle cose che ci mancava di sapere del gioco, ovvero che tutte le aree di Destiny caricano in streaming e senza interruzioni e che si può passare a piedi, o usando il moto jet, da una all'altra liberamente visto che tutte sono collegate, passando per gli interni di fabbriche abbandonate, i canali di condotti fognari, i cunicoli di miniere in rovina o gli scafi di navi arenate sul bagnasciuga di spiagge in cui da decenni sembra che nessuno vada più a fare il bagno. Di più, quando si gioca in gruppo, i membri non sono affatto tenuti a seguirsi l'un l'altro, ma possono andarsene dove gli pare pur restando in contatto. Questa modalità serve per godere delle fantastiche ambientazioni del gioco, per raccogliere engrammi e armi rare da poter poi essere usate in una qualsiasi delle altre modalità disponibili. E sembra esserci sempre una scala in cui scendere, un anfratto in cui intrufolarsi per scoprire qualcosa di nuovo in un'ambientazione diversa. I punti sbloccati sulla mappa sono soltanto un paio nell'alpha, ma in due giorni non siamo riusciti a vedere tutte le zone accessibili, non fosse altro perché in alcune c'erano alieni in grado di uccidere col solo pensiero il nostro povero titano.

I Public Event

Ci siamo anche schiariti le idee sui Public Event. Come detto, a prescindere dai giocatori nel proprio gruppo, in giro per le aree si possono incontrare un numero ancora non precisato di altri titani. Di tanto in tanto, sia a caso sia grazie ad eventi predefiniti e a tempo (o almeno così ci è sembrato), una scritta su schermo avvisa che uno di questi eventi sta per iniziare, ben indicato sulla mappa, ed è allora che si vedono tutti i titani in circolazione mentre montano sulle loro motojet per accorrere alla zona di atterraggio di una nave aliena quanto piuttosto all'attivarsi di uno di quei robot aracnoformi e giganteschi che più volte abbiamo visto nelle foto di Destiny.

Due giorni con Destiny

Ci possono essere dei limiti di tempo da rispettare per superare le diverse fasi dell'evento, oppure degli obiettivi a catena da superare con successo. Quello che non cambia è che chi gioca è assolutamente libero di partecipare o di girare i tacchi e andarsene, rinunciando alla possibilità di raccogliere armi ed equipaggiamenti rari. Le scene che si aprono in questi frangenti sono spettacolari, con i titani che schizzano da ogni parte saltando da colline o dossi, sull'orlo di dirupi o di masse d'acqua, aiutati da un motore proprietario che mette in pista strutture giganti e coperte di texture assolutamente definite. Belle sono anche le luci, calde, morbide e che proiettano ombre su fondali e personaggi creando anche attimi di sospesa apprensione quando ci si avventura nei posti più sperduti.

Due giorni con Destiny

C'è, come detto altre volte, il ciclo giorno notte e anche diverse condizioni atmosferiche, di certo c'è la neve, ma si tratta comunque di variazioni semplicemente estetiche che però aiutano a rendere l'idea di questo universo vissuto da alieni e umani in lotta tra loro. Particelle ed effetti di post-processing la fanno da padrone col solo evidente limite, che colpisce trattandosi di un titolo Bungie, della mancanza di interattività dell'ambiente. A parte gli schizzi d'acqua sollevati dallo sparo delle armi o dal passare dei titani, infatti, ci sentiamo di poter dire che al momento non esiste alcun elemento dei fondali con cui sia possibile interfacciarsi fisicamente. È ovvio che questo dipende dalla complessità delle zone e dalla necessità di dover far girare il codice anche su PlayStation e Xbox 360, ma comunque su una console di nuova generazione un po' di dispiacere lo suscita. Niente però che levi la sensazione di trovarsi di fronte a un gioco davvero bello da vedere. In attesa, dicevamo, di scoprire il multiplayer come si deve, per capire come si innesti il classico PvP in un mondo come questo, Destiny continua a farci davvero un'ottima impressione e siamo sempre più certi che in tanti ci si perderanno a partire dal 9 di settembre. E ora, avanti con la beta... a partire dal 17 di luglio.

CERTEZZE

  • Un mondo vastissimo
  • La cura riposta nella realizzazione
  • Il sistema evolutivo
  • Esplorazione delle aree e il sistema di quest

DUBBI

  • L'assenza di interazione con lo scenario
  • Il multiplayer va provato a fondo