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Il ritorno dei fantasmi

La polvere arriva in Europa

ANTEPRIMA di Dario Rossi   —   09/07/2014

L'annuncio al recente E3 del reboot di Phantom Dust non è stato poi del tutto sorprendente; sapevamo che Microsoft aveva già registrato il marchio, tuttavia il passo dal pensiero all'azione non è così breve quando parliamo di uno degli esperimenti più audaci di Yukio Futatsugi, il "papà" della saga di Panzer Dragoon. Uscito ai tempi sulla prima Xbox per conquistare proprio il territorio più ostico per la casa di Redmond, il Giappone, Phantom Dust non è mai arrivato in Europa ed ha saltato tutto l'arco di vita di Xbox 360.

Il ritorno dei fantasmi

Viene da chiedersi se sia valsa la pena di aspettare dieci anni per recuperare questo titolo, ma la vera domanda forse è un'altra, anche se ce la porremo più avanti in questa anteprima. La risposta alla prima può essere vivacemente affermativa, perché il titolo è diventato un cult tra gli estimatori e Futatsugi non l'ha mai veramente abbandonato. Stuzzica quindi molto l'idea di come questa eredità si possa (o meno) essere perpetuata in quasi dieci anni, e a cosa possa portare. Al momento abbiamo solo il suggestivo teaser trailer presentato a Los Angeles e qualche indizio, che però ci offre almeno una conferma: il remake sembrerebbe ribadire il setting dell'originale, un mondo post apocalittico avvolto in una perenne nebbia, con grattacieli fatiscenti e tonalità crepuscolari, che nel filmato aggredisce il mondo "reale", quasi come fosse ammorbato da questo universo parallelo fantasma. Il protagonista - apparentemente una persona qualunque - non sembra affatto stupito del passaggio, come se il passato tornasse nelle forme di un mondo minaccioso e una misteriosa ragazza (per qualcuno risulterà familiare) che decide di affrontarlo. I due si battono in un feroce duello sfoggiando devastanti poteri sovrannaturali.

Phantom Dust proponeva un curioso mix di avventura e furiosi scontri in arene

Polvere alla polvere

In realtà non conosciamo i legami di questo filmato con la storia che ci aspetta in Phantom Dust One, ammesso che ce ne sia una, ma discuteremo questo punto nel prossimo paragrafo. Forse è tutto un sogno? Un flashback? O l'effetto della sovrapposizione di universi paralleli? Ma conosciamo quella dell'originale, appunto, dove un incipit alla Yoshiyuki "Buronson" Okamura aveva trasformato la terra in un incubo perenne causato dall'avvento di una letale polvere, obbligando i pochi sopravvissuti a rifugiarsi nelle viscere della terra. Uno di questi, il protagonista, aveva sviluppato portentosi poteri ESP che gli conferivano diverse abilità e che utilizzava per tornare in superficie e scoprire le cause dell'apocalisse polverosa. Nei tanti anni dopo la catastrofe però le cose sopra erano decisamente cambiate e ne avrebbe fatto le spese sulla propria pelle. Dotato di uno stile grafico e narrativo tipico da anime giapponese, l'originale Phantom Dust proponeva un curioso mix di avventura in terza persona e furiosi scontri in arene, sia a contatto che a distanza, dotati di un grande spessore strategico, e che contemplavano addirittura l'utilizzo di carte da gioco. Il titolo era anche decisamente orientato verso l'online, con il pieno supporto a Xbox Live e la possibilità di supportare fino a quattro giocatori in system link. Phantom Dust è diventato - come detto - un cult negli anni dall'uscita, nonostante la distribuzione limitata, e anche le testate giornalistiche ne hanno decantato le lodi, paragonandolo addirittura al "Phantasy Star" di Xbox, virtualmente infinito grazie alle modalità online. Per qualcuno era anche il canto del cigno della console Microsoft per l'uscita nella sua fase conclusiva ed essendo un prodotto che sfruttava al meglio l'hardware.

Il ritorno dei fantasmi

Ricostruire un cult

Tornando ai giorni nostri, cosa dobbiamo aspettarci dal remake per Xbox One? Al momento ci possiamo sfogare solamente in amene speculazioni, non avendo dati certi se non i pochi forniti all'E3 2014. Microsoft sta seriamente pensando di imboccare la strada del modello free-to-play con questa produzione, evidentemente soddisfatta dai risultati ottenuti con Killer Instinct, non a caso un altro reboot di una serie storica, e sempre su Xbox One. Sebbene non sia certa che questa possa essere l'ossatura del nuovo Phantom Dust, anche la sola eventualità è sufficiente per maturare un certo tipo di considerazioni. L'originale proponeva una campagna singolo giocatore di circa dodici ore, che risulta difficile conciliare con una matrice free to play. Discorso sensibilmente diverso sarebbe se gli sviluppatori avessero deciso di virare la produzione verso un gigantesco picchiaduro a incontri del tutto o quasi avulso da meccaniche narrative, esclusa un'ambientazione indubbiamente affascinante.

Il ritorno dei fantasmi

Considerando che gli scontri erano a conti fatti la parte più riuscita dell'originale, la scelta potrebbe avere un senso per trasformare il tutto in una vera e propria rivisitazione del franchise, piuttosto che un fedele remake. Anche il teaser trailer dopotutto potrebbe indicare questa direzione. La natura free-to-play offrirebbe dei vantaggi indiscutibili in termini di costi, consentendo la distribuzione di un client a un prezzo simbolico, se non totalmente gratuito, con gli eventuali personaggi, poteri o carte offerti a pagamento o in pacchetti cumulativi, non ultima l'opportunità di espandere in maniera indefinita il prodotto (vogliamo parlare delle "Stagioni" di Killer Istinct?). Detto questo, rimane la perplessità sul fatto di gettare alle ortiche, o al limite limitare a qualche filmato, tutto il comparto narrativo. Microsoft sembra intenzionata a riportare in vita lo spirito dell'originale, quindi si presume anche sotto il profilo della storia, e recuperare nell'operazione vecchi e nuovi appassionati. Un segno di questa dichiarazione di intenti è già riscontrabile nel coinvolgimento dello stesso Yukio Futatsugi. E qui ci ricolleghiamo alla seconda domanda posta in apertura, che vi abbiamo maliziosamente celato ma a cui al momento non possiamo rispondere: perché proprio adesso e dopo tutti questi anni? È comprensibile che Microsoft abbia puntato a un titolo la cui discutibile distribuzione ha impedito di essere apprezzato per come meritava, e i tempi oggi sono molto diversi e forse più favorevoli, ma perché proprio ora? Gli sviluppatori ci stanno tenendo ancora nascosta qualche grossa sorpresa, o un legame particolare del progetto con l'hardware Xbox One? Solo il tempo potrà dirci se siamo di fronte a un ritorno davvero ispirato, ma la curiosità è già alle stelle.

Il ritorno dei fantasmi

CERTEZZE

  • Tutto il fascino del gioco originale
  • Ambientazione intrigante
  • Il coinvolgimento di Yukio Futatsugi

DUBBI

  • L'eventuale struttura free to play resta un'incognita
  • Da valutare interamente la realizzazione grafica