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Intervista a un nintendaro per caso - La bustina di Lakitu

Nintendo è ancora in grado di affascinare i profani?

RUBRICA di Alessandro Bacchetta   —   23/08/2014
Intervista a un nintendaro per caso - La bustina di Lakitu

Questo mese vi proponiamo una puntata particolare della Bustina di Lakitu: un'intervista, come avrete capito dal titolo, a un acquirente Wii U piuttosto atipico. Un breve identikit: è un mio amico di quasi ventisette anni, che si dedica ai videogame nel tempo libero per divertirsi un po', senza troppo impegno o seriosità. Qualche settimana fa mi ha detto, testuali parole, che se avesse comprato una nuova console non sarebbe stata Nintendo. Per un'azienda, questa è una delle più grandi sconfitte che possano capitare: pochissimi avrebbero sostenuto una posizione del genere dopo aver posseduto il NES, pochi dopo lo SNES, probabilmente qualcosa sarebbe cambiato, nonostante la caratura dei capolavori, già dopo il Nintendo 64. Ma, vi chiederete, perché questa intervista a un "giocatore qualunque"? Prima di tutto perché di giocatori qualunque, e per "qualunque" intendo una persona che non si informa regolarmente sull'argomento, vive l'industria. Banale anche ribadirlo, ma i due scaglioni "hardcore gamer" e "casual" esistono solo annichilendo le sfumature di pensiero. Inoltre, se un possessore Wii U rappresenta di per sé una minoranza nel mercato videoludico, immaginatene uno che lo abbia acquistato senza informarsi nel dettaglio: è un caso raro, senza dubbio. Più unico che raro, invece, il fatto che per la persona in questione, ripetiamo di quasi ventisette anni, il Wii U sia stato il primo incontro col mondo Nintendo (ma non coi videogiochi in generale). Abbiamo a che fare quindi con un utente che non segue le "nostre" diatribe da console war, né le sacrali valutazioni su Metacritic; con qualcuno per cui la parola Zelda non è associabile a prestigio, storia o fascino.

Intervista a un umano di 27 anni, la cui prima console Nintendo è stato un Wii U: un alieno, in pratica.

Subterranean Homesick Alien

Il nostro ospite quindi si è ritrovato a contatto col mondo Nintendo in età adulta, e lo ha anche apprezzato, ma non abbastanza da ritenersi soddisfatto dell'acquisto. Non è che non gli siano piaciuti Pikmin 3 o Mario Kart 8, e addirittura preferisce una follia come Wonderful 101 ad Assassin's Creed, dimostrando sensibilità nel percepire meccaniche complesse oltre la facciata. E non vuole nemmeno acquistare a tutti i costi produzioni come The Last of Us: probabilmente nemmeno le conosce, se non per sentito dire. Ha gradito il gamepad - la famosa "padella" - ben più dei critici della stampa specializzata, e non è uno di quegli appassionati che vorrebbe tutto il meglio, solo il meglio:

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è questa certezza, principalmente, che mi ha spinto a realizzare quest'intervista. Senza scomodare il NES, in cui oltre ai soliti noti c'erano Mega Man, Contra, Castlevania e Metal Gear (quasi tutto, in sostanza), a utenti come il mio amico, che ammirano i giochi Nintendo ma non ne subiscono il fascino (la "difference", la magia, chiamatela come volete), basterebbe molto poco per ritenersi soddisfatti dalla console. Qualche genere trattato in più, non necessariamente con dei capolavori, e qualche altro porting, anche in ritardo, da altre console. Più massa, più mole, più scelta. E fin quando Nintendo non sarà di nuovo in grado di garantirla, dovrà fare i conti con un fatto tanto semplice quanto complicato: le sue console ormai non bastano più, non solo a chi non ama i giochi EAD, ma anche a tutte quelle persone - un'enormità - a cui piacciono, ma non li ritengono ragione sufficiente ad acquistare una piattaforma. In un certo senso è stato come intervistare un alieno che approda per caso sul pianeta Nintendo; non fosse per il fatto, ovviamente, che i veri alieni siamo noi. Buona lettura.

L'intervista

Quali console hai avuto, e con quale hai iniziato a giocare?
Da piccolo avevo una console di cui non ricordo il nome, una scatola nera, che aveva per pad un joystick vero e proprio...

Una roba anni '70, insomma.
Sì, sì, anni '70. C'era Pac-Man... quei giochi lì.

Probabilmente era una Atari.
Poi ho avuto Play Station, Play Station 2 e infine Wii U.

Quindi, sempre che abbia capito bene, hai avuto un periodo abbastanza lungo in cui non hai giocato, da quando eri proprio piccolo fino al Play Station.
Sì, esatto, prima che uscisse la Play -

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- quindi tra i cinque e i quindici anni non hai toccato una console.
Più o meno sì, direi dai cinque ai tredici.

E il Wii U... come mai lo hai comprato?
Volevo prendere una console, ho sempre avuto Play Station e volevo provare Nintendo. Oltre a questo la compravano altri miei amici, e speravo di giocarci online. In più c'era la possibilità di scambiarci i dischi.

Quindi la tua scelta non ha niente a che vedere con lo strano Gamepad del Wii U.
No, non l'ho comprato per il pad, ma adesso che ce l'ho penso sia una grande cosa.

E quali giochi hai preso? Almeno, dicci quelli che ti sono piaciuti di più.
Mass Effect 3, Wonderful 101, anche Pikmin mi è piaciuto...

Te ne ricordo un altro paio io, visto che qui su Multiplayer in molti li esaltano -
Ah, giusto, Mario Kart -

Ok, dopo parliamo di Mario Kart, ma principalmente mi riferivo a Monster Hunter e The Wind Waker. Monster Hunter ha un gruppo di fan che addirittura hanno comprato la console solo per quello, e The Wind Waker, ad esempio, rispetto a Mass Effect 3 che ti è piaciuto tanto, è stato valutato meglio su Metacritic sia paragonando le versioni migliori, sia quelle peggiori. Come mai uno ti è piaciuto da morire e l'altro lo hai lasciato a metà?
Perché Nintendo ha questi giochi fatati, io preferisco ambientazioni realistiche o di fantascienza... loro sono troppo sull'infantile, sul fatato appunto.

Ok; chiunque stia leggendo, adesso ti direbbe che hai sbagliato console. Quello che non ti piace è tipico di Nintendo, almeno negli ultimi tempi, e quello che gradisci invece è diffuso sulle altre piattaforme. Però, ad esempio, su Wii U hai comprato Assassin's Creed che non ti ha colpito, mentre dovrebbe rientrare nei canoni di realismo, "epicità", e via dicendo... cosa non ti ha esaltato, ad esempio, di quel gioco?
Non mi è piaciuta la ripetitività... quando scali basta premere sempre il solito bottone... come posso dire... è ripetitivo nel fare le mosse...

Troppo automatizzato.
Sì, automatizzato è la parola giusta.

E, riguardo a Mario Kart, ti è piaciuto... ma?
Mario Kart è un bel gioco, ma non comprerei una console per Mario Kart.

L'idea dell'intervista è nata quando mi hai detto che, se avessi comprato un'altra console, non avresti ripreso una piattaforma Nintendo. Questa, per un'azienda di videogiochi produttrice di hardware, rientra tra le cose più gravi che possano accadere: un utente che compra la console quasi per caso, e finisce poi per escludere categoricamente di acquistare la prossima. Una volta, ai tempi del NES e dello SNES, probabilmente non sarebbe successo. Cosa ti ha condotto a questa conclusione?
Il fatto che escano pochi giochi, o almeno pochi giochi di quelli che piacciono a me. La Nintendo punta tanto a pubblicizzare i propri titoli: Mario Kart, Pikmin... tutte cose che appartengono al loro mondo fatato! Di Nintendo mi piace tantissimo il pad, la qualità dei pulsanti e del controller in generale, il problema è che non escono abbastanza giochi. Credo che il gamepad sia davvero una cosa che dovrebbe essere estesa a ogni altra console, solo che i giochi sono troppo pochi.

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Quindi per te non ha abbastanza varietà.
No, non ha abbastanza varietà come generi.

Perché come quantità è vero, non ne sono usciti troppi, ma in questi primi mesi di Xbox One e Play Station 4 non è che sia stato pubblicato granché, anzi.
Ma io non dico che Xbox One o Play Station 4 adesso siano migliori, però ho il ricordo della prima Play Station che aveva una grandissima varietà di giochi, e questo è un pregio che Sony penso porti avanti tuttora. Se volevo un particolare tipo di videogame, su Play Station lo trovavo sicuramente.

Hai visto il trailer di Zelda?
Quello nuovo sì. Sì.

Quello sembra -
Quello è un gioco che potrebbe piacermi, sicuramente.

In teoria dovrebbe essere un grosso gioco col dettaglio Nintendo, potenzialmente epocale. Ma ecco, dal trailer, ti è sembrata una cosa più in linea coi tuoi gusti o non troppo distante da The Wind Waker?
Allora... sicuramente non mi dà l'idea di un gioco enorme. Mi sembra un gioco normale, bello, carino. Io non conosco la storia di Zelda e forse per questo non mi crea entusiasmo per l'uscita.

Ho capito. Quindi dal trailer a te non sembra niente di speciale che so, ad esempio, rispetto a Watch Dogs.
Sì, infatti. Anzi, mi attira più Watch Dogs che il nuovo Zelda, ma dopo sono gusti miei personali...

Però questo per Nintendo secondo me è un problema. La platea di Zelda non è composta solo dagli appassionati, ma anche da quelle persone a cui piacciono i giochi "grandi", d'avventura e d'esplorazione. Se loro falliscono nell'intercettare i desideri di chi ama queste cose, e a te piacciono, è sicuramente un qualcosa su cui riflettere. L'utenza di Zelda via via si è ristretta anche perché progressivamente, finora, ha rinunciato all'esplorazione. Perché ti ha fatto questo effetto?
No, ti ho detto, lo comprerei volentieri. La grafica è bella, ma non mi sembra così diverso da altri giochi che vedo in giro, non mi entusiasma. Lo valuto in modo obbiettivo, non mi interessa la serie per la sua storia.

Già, non si vende grazie al passato. Soprattutto in un mondo che si rinnova ogni cinque o sei anni.