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Roma vittoriosa

Analizziamo i contenuti della Emperor Edition di Total War: Rome II

SPECIALE di Andrea Centini   —   24/09/2014

Lanciato il 3 settembre dello scorso anno, Total War: Rome 2 è stato senza dubbio il capitolo dell'intera - e apprezzatissima - saga ad aver ricevuto il maggior numero di critiche, catalizzate dalle altissime aspettative che lo circondavano e, soprattutto, da oggettive e svariate mancanze. Consci della situazione in continua evoluzione, decidemmo di tornare a trattare a fondo l'opera di Creative Assembly in questo lungo speciale, ove, ad alcuni mesi di distanza dall'uscita, evidenziammo i sensibili passi avanti compiuti dagli sviluppatori per rettificare gli errori commessi. Non sono molte le software house a chiedere ufficialmente e pubblicamente scusa ai propri clienti, ma molto più che i "freddi" comunicati stampa, per la talentuosa compagnia inglese ha parlato - e parla tuttora - il duro e incessante lavoro di rifinitura e pulizia, sfociato nel rilascio sistematico di numerose patch correttive. Il quindicesimo e pesantissimo aggiornamento, per un totale di 1,2 gigabyte scaricabili da alcuni giorni su Steam, ha rappresentato l'occasione giusta per Creative Assembly di riscattarsi quasi totalmente dal travagliato esordio dell'opera, evolutasi nella rinnovata veste della cosiddetta Emperor Edition. Disponibile per tutti gli acquirenti del titolo originale, oltre che in formato retail, la "riedizione" di Total War: Rome 2 non è altro che la versione riveduta e corretta del gioco di base arricchito con tutti gli aggiornamenti gratuiti rilasciati sino ad oggi, oltre che da un'inedita campagna - denominata Imperator Augustus - che regala moltissime ore di gioco in più in un differente contesto storico. Se siete curiosi delle novità introdotte dal team britannico non vi resta che continuare a leggere.

Nuove conquiste per il discusso strategico di Creative Assembly

Tu quoque

Avvenuto il 15 Marzo del 44 A.C., l'omicidio di Gaio Giulio Cesare - le famigerate Idi di marzo - oltre a rappresentare uno dei fatti di sangue più conosciuti e influenti nella storia dell'umanità, decretò per Roma il delicatissimo passaggio dall'era repubblicana a quella imperiale, che vide assurgere come primo Imperatore il figlio adottivo dello stesso Giulio Cesare, ovvero Ottaviano Augusto. La fase tumultuosa che seguì il cosiddetto cesaricidio fu caratterizzata dalla nascita del Secondo Triumvirato, guidato dal patrizio Marco Emilio Lepido, dal fedele compagno d'armi del defunto "dictator" Marco Antonio e dallo stesso Ottaviano Augusto, che per lunghi anni tra colpi bassi, alleanze effimere e manovre militari si spartirono potere e territori dell'immensa Roma, sin quando nel 16 A.C. il senato non conferì il titolo di "Augustus" a Ottaviano (un periodo di dominio che gli storici chiamano Principato).

Roma vittoriosa

Oltre a quello dei triumviri vi era un "quarto potere" - legato alla tradizione repubblicana - nelle mani di Sesto Pompeo Magno Pio, cui il Senato affidò la potente flotta di Roma e con la quale egli conquistò Corsica, Sardegna e Sicilia, un territorio relativamente piccolo ma ben difeso e organizzato proprio in virtù degli efficienti mezzi navali a disposizione. La nuova campagna Imperator Augustus di Total War: Rome 2 - Emperor Edition permette al giocatore di prendere le redini di una delle suddette quattro fazioni, potendo così ripercorrere i reali eventi storici o sovvertirli del tutto, tra sanguinose guerre fratricide sino alla completa sconfitta degli avversari e l'incoronazione al senato. La cultura romana, come da tradizione, non è la sola giocabile in questa nuova interessantissima campagna, ed è dunque possibile mettersi al comando di altre affascinanti fazioni, quali gli Imperi Orientali rappresentati da Partia e Armenia (quest'ultima resa disponibile anche nella Grande Campagna principale), l'Egitto, le Tribù Balcaniche (Daci), gli Iceni e i Marcomanni, rispettivamente in rappresentanza delle Tribù Britanniche e Germaniche. La mappa dell'espansione ricalca fondamentalmente quella di base, sebbene vi sia una naturale ridistribuzione dei territori - con 14 regioni in più - legate alla situazione geopolitica del periodo preso in esame, ove ad esempio troviamo la fazione di Lepido stanziata in Africa e parte della penisola Iberica, quella di Ottaviano in Italia e Gallia e Marco Antonio con le mani sui ricchissimi insediamenti orientali. Come già specificato, ci troviamo innanzi a centinaia di ore di gioco aggiuntive che permettono di vivere la grande guerra civile che sconvolse Roma dopo l'omicidio di Cesare, un piatto ricchissimo caratterizzato da una maggiore difficoltà rispetto alla campagna di base e impreziosito dalle importanti migliorie introdotte dagli sviluppatori.

Altre gentes

Quando scrivemmo il nostro primo speciale sul gioco, buona parte dei problemi più gravi del travagliato esordio erano già stati rettificati o sensibilmente raffinati dai Creative Assembly, che hanno continuato - e continuano tuttora - a seguire i feedback della community per migliorare l'esperienza. Tra gli aspetti più criticati in assoluto, perché criptico, privo di una guida esaustiva e presentato con una veste grafica spoglia e poco coinvolgente, il sistema politico di Total War: Rome 2 è probabilmente, ancora adesso, quello meno riuscito del gioco; ciò nonostante le novità introdotte dagli sviluppatori nella Emperor Edition lo hanno reso decisamente più comprensibile e usabile. La questione fondamentale è relativa allo scoppio delle guerre civili, prima praticamente inevitabili per diverse ragioni e ora perfettamente "gestibili" dal giocatore, che attraverso nuove icone (come quella che rappresenta il potere al Senato), indicatori, statistiche e messaggi di avviso può mantenere sotto controllo i giochi di potere. Sono stati inoltre rivisti i costi delle varie azioni politiche, il bilanciamento della gravitas e dei bonus, gli effetti sulle promozioni e finanche l'importanza delle mogli dei propri generali, con le quali si può interagire in varie maniere.

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Manca ancora all'appello il desiderato albero genealogico e la profondità nella gestione dei vari aspetti è ben lungi dall'accuratezza del primo Rome: Total War, nonostante tutto sono stati compiuti sensibili passi avanti in tal senso e ora l'interfaccia è quantomeno gestibile. Per chi avesse ancora qualche difficoltà, inoltre, in questi mesi sono state rilasciate anche diverse guide approfondite che spiegano nel dettaglio i lati più oscuri di questa importante porzione dello strategico britannico. Un altro aspetto abbondantemente rivisto è quello relativo alla costruzione di nuovi edifici e la loro gestione: ricordate i gravi problemi di bilanciamento tra cibo e squallore con i quali si aveva a che fare nelle province con le prime versioni del gioco? Dopo essere stato raffinato nel corso di questi mesi, nella Emperor Edition sono state introdotte diverse nuove opzioni urbanistiche - con le relative icone - e nuove catene per le varie culture, che contribuiscono a mantenere sotto controllo una situazione che, in passato, sfuggiva sistematicamente di mano con le strutture di livello più elevato (adesso i malus si subiscono solo a partire da strutture di livello due). Nell'ultimo change log il numero di fix relativi alla gestione economica e territoriale è semplicemente sconfinato, sintomo che gli sviluppatori stanno facendo tutto il possibile per assecondare le richieste degli appassionati. Un altro aspetto profondamente criticato al lancio del titolo fu quello dell'Intelligenza Artificiale, già abbondantemente rivisto attraverso le patch rilasciate nei mesi addietro. Con l'Emperor Edition buona parte degli algoritmi dell'IA, sia in battaglia che nella mappa della campagna, è stata ulteriormente raffinata, e sebbene permangano alcuni elementi di criticità e comportamenti anomali - come fughe insensate e ancora un pizzico di effetto "blobbing" - ci troviamo oggi innanzi a una delle migliori performance dell'intera saga, per varietà e complessità degli approcci strategici. A beneficio del comportamento degli eserciti sul campo di battaglia vi è stato inoltre un notevole lavoro di bilanciamento nelle statistiche delle varie unità, del quale ha naturalmente giovato anche il profondo gameplay. Giusto per fare qualche esempio, sono stati rivisti il tempo di ricarica e il numero di munizioni degli scorpioni, aumentati i punti ferita dei temibili elefanti da guerra, aumentati i danni in attacco e difesa degli astati, regolata la velocità degli opliti e moltissimo altro ancora. Si tratta di piccoli ma importantissimi accorgimenti che in un gioco strategico su vasta scala possono davvero fare la differenza nella riuscita e coerenza di uno scontro, ed è la ragione per cui moltissimi appassionati si rivolgono spesso alle mod che rettificano tali parametri.

Lo stesso lavoro di rifinitura è stato adottato per le battaglie navali, con un rinnovato bilanciamento nella velocità e nei danni da speronamento delle varie imbarcazioni, tuttavia molti giocatori le trovano ancora sin troppo caotiche e sicuramente meno efficaci degli scontri a terra. Per quanto concerne gli assedi, un altro degli aspetti finiti nell'occhio del ciclone, il problema delle torce era già stato rettificato con una delle precedenti patch e, sebbene l'intelligenza artificiale in talune circostanze continui ad agire come non dovrebbe e non sia stata risolta la questione delle mura, essi risultano decisamente più godibili e realistici che in passato. Nella Emperor Edition sono stati ulteriormente limati i problemi di sincronizzazione nel multiplayer, fissati alcuni fenomeni di crash, sostituiti alcuni parametri per ottenere la vittoria nella campagna, aggiunto il supporto a Twitch e rielaborate le pagine di riepilogo relative alle fazioni, oltre che corretti diversi testi. Niente da fare per il doppiaggio in italiano delle unità, uno dei "tiri mancini" del lancio che sfociò anche in alcuni reclami ufficiali presso le associazioni dei consumatori. Dal punto di vista squisitamente grafico non solo sono stati ridisegnati e ricolorati i loghi delle fazioni, ma l'intera interfaccia ha ora una veste decisamente più elegante e funzionale.

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La mappa strategica della campagna, inoltre, non è più il "mattone" delle prime versioni e ora scorre fluidamente senza i fastidiosissimi rallentamenti che la caratterizzavano: molto belli i vari effetti meteorologici legati allo scorrere delle varie stagioni così come la resa topografica, arricchita da alcuni elementi naturalistici alla stregua del Vesuvio in Campania o l'Etna in Sicilia. Anche i tempi di caricamento al termine di ciascun turno sono stati nettamente snelliti, laddove in passato si potevano attendere anche interi minuti prima di tornare a giocare. Sul campo di battaglia vero e proprio è particolarmente evidente il processo di ottimizzazione: grazie ai driver sempre più efficienti e al lavoro di cesello operato da Creative Assembly, Total War: Rome 2 è infatti oggi una vera e propria gioia per gli occhi, al netto di qualche calo di frame rate nei momenti più caotici. Oltre alla rinnovata vegetazione, caratterizzata da alberi più realistici e colori vividi per l'erba, sono state aggiunte alcune nuove animazioni per i soldati (ad esempio quelli dotati di ascia e scudo) ed è stato migliorato il sistema d'illuminazione generale. È indubbio che i passi avanti compiuti dagli sviluppatori rispetto alla versione di lancio siano davvero sensibili e abbraccino praticamente tutti gli aspetti del gioco, tanto che alcuni appassionati della serie hanno sottolineato (sarcasticamente) di aver fatto da beta tester per un intero anno. Nonostante non sia ancora perfetto e ci siano alcuni dettagli da limare ulteriormente, siamo innanzi ad un titolo strategico estremamente solido, profondo e dalla longevità praticamente ineguagliabile per la stragrande maggioranza dei prodotti in commercio. Se avete atteso sino a oggi per giocare all'ultimo capitolo di Total War, la Emperor Edition è sicuramente il modo migliore per iniziare.