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La prima volta con LoL - Parte 2

La vita di un newbie alle prese con League of Legends: l'avventura prosegue

SPECIALE di Rosario Salatiello   —   16/11/2014

Continua il nostro viaggio nel mondo di League of Legends, intrapreso dopo aver lanciato al completo sbaraglio nei server di gioco un malcapitato newbie, in compagnia di milioni di persone che quotidianamente si dedicano alla creatura di Riot Games.

Welcome to the jungle!
Welcome to the jungle!

Un esperimento nato per vedere come può essere la vita di chi inizia adesso a giocare a un titolo come questo, ormai diventato un emblema del genere dei Multiplayer Online Battle Arena (MOBA), ma anche un'occasione per provare a capire cosa può offrire a chi si avvicina per la prima volta a un gioco della caratura di League of Legends, visto che (almeno in teoria) si trova nel bel pieno della sua maturità. Considerando che l'arrivo sul mercato risale ormai a cinque anni or sono, saremmo portati a pensare la stessa cosa anche della comunità di giocatori che popola le partite online, ma come abbiamo avuto modo di vedere nel primo appuntamento, dedicato alle prime ore passate online sui server, questo non è completamente vero. Dopo avere imparato a non farci scoraggiare da insulti e altre trovate di giocatori che non hanno di meglio da fare oltre a rompere i cosiddetti al prossimo, siamo andati avanti nella nostra esperienza, arrivando a qualche discreto risultato pur rimanendo ancora lontani dal livello 30 che dovrebbe sancire il completamento del percorso d'iniziazione del newbie di turno.

Il niubbo si fa strada nel mondo di League of Legends, iniziando a darle di santa ragione!

Tra torri, minion e ARAM

Se avete letto l'episodio precedente, dedicato alla nostra primissima volta con League of Legends, ricorderete le basi dell'esperienza iniziale: il tutorial, ma soprattutto le prime partite, giocate conducendo esperimenti vari per ambientarsi all'interno del mondo creato da Riot Games. Il tutto mentre i rapporti con gli altri giocatori, in alcuni casi, sono stati ben poco pacifici. Nello stesso appuntamento, però, vedevamo anche la luce in fondo al tunnel, rappresentato dalla prima serie di partite in cui il giocatore inizia a non sentirsi più carne da macello, riuscendo anche ad assaporare per la prima volta la calda carezza data dall'essere consapevoli di ciò che si combina in partita.

Furia!
Furia!

Tale consapevolezza nasce in realtà come frutto di un'esperienza graduale, divisa tra la familiarità con le dinamiche di gioco che propone League of Legends e l'apprendimento del modo migliore in cui usare il proprio personaggio, di pari passo col numero di partite accumulate. La prima cosa che un newbie è chiamato a marchiare a fuoco nella propria mente riguarda infatti il corretto uso delle torri, porto sicuro per usare il recall alla base, o per rifugiarsi nel corso di un combattimento sfavorevole. I minion controllati dalla CPU vanno invece sfruttati per mettere in atto la propria tipologia di gioco, differente a seconda del personaggio utilizzato: si tratta di una vera e propria guerra strategica, dalla profondità che in troppi sottovalutano, compiendo errori talvolta elementari che li portano a ritrovarsi sul punto di morire, dopo essersi lanciati allo sbaraglio. Ci siamo resi conto che spesso la causa scatenante degli insulti di cui vi abbiamo abbondantemente parlato è proprio questa. Per quanto riguarda i personaggi, invece, l'idea di partire da un unico eroe per fare conoscenza con la mappa e i suoi segreti si è dimostrata vincente, permettendoci di acquisire un livello di sicurezza crescente, fino a dargli la possibilità di non sentirsi smarrito anche cambiando la scelta del proprio alter-ego virtuale. Se prima di giocare a League of Legends la sigla ARAM ci diceva ben poco, la modalità All Random All Mid è diventata uno dei migliori alleati che potessimo avere: ci ha permesso infatti di sperimentare in tutta tranquillità la prova di qualche nuovo eroe senza temere conseguenze. Il motivo di questa maggiore tranquillità è costituito dalla presenza di personaggi estratti completamente a caso per tutti quanti i giocatori: in questo modo anche gran parte dei classici espertoni sono costretti a stare in silenzio, visto che anche i più presuntuosi finiscono prima o poi per trovarsi in difficoltà nel dovere usare un personaggio sconosciuto, dovendone quindi imparare i segreti invece di scagliarsi contro il prossimo. Da quello che abbiamo visto, occorre però fare attenzione a non confondere le due modalità di gioco, piuttosto diverse tra loro soprattutto a causa delle due mappe, ma non solo.

Maestri del gioco(?)

Easy to learn, hard to master. Commentavate così il nostro articolo precedente dedicato a questa esperienza, riferendovi a come League of Legends sia tutto sommato facile da apprendere nelle sue dinamiche, ma anche a come allo stesso tempo sia estremamente complicato imparare a destreggiarsi con successo nella Landa degli Evocatori.

Mazzate per tutti!
Mazzate per tutti!

Del resto, se fosse tutto così facile ci sarebbero decine e decine di giocatori pronti a farsi sponsorizzare ai campionati del mondo, mentre gli eletti sono pochi rispetto ai milioni che si affrontano ogni giorno sui server. Lungi da un misero novizio il volersi ergere a maestro di League of Legends, ma dopo qualche ora aggiuntiva di gioco sulle spalle è apparso evidente come il segreto del successo stia nel riuscire a trovare il proprio stile di gioco accompagnato a quello che è l'inevitabile eroe preferito, usando le (inizialmente poche) maestrie a propria disposizione per adattarlo ancora di più alle proprie esigenze. In questo compito, inutile nascondere il grosso aiuto che viene offerto a tutti quanti dalle innumerevoli guide presenti online, che vanno a coprire praticamente tutti i personaggi di League of Legends: sono un ottimo punto di partenza al quale aggiungere un pizzico di tuning, per iniziare a divertirsi sul serio. E poi c'è stata la giungla, luogo spaventoso per tutti quanti i newbie che non osano avventurarvisi per paura di essere apostrofati in malo modo dagli altri giocatori: anche in questo caso c'è naturalmente una curva d'apprendimento, meno ripida però di quanto si possa pensare. Oltre alla scelta dell'eroe giusto, le chiavi per riuscire nel compito del jungler stanno nell'adeguare l'equipaggiamento e le maestrie, al fine di tendere imboscate letali agli avversari. La cosa più difficile da imparare, in questo compito, è sicuramente il riuscire a individuare il momento e il luogo giusto per far sì che nell'economia della partita il giocatore dedicato alla giungla possa costituire un valore aggiunto.

La corsa verso i trenta

Dopo aver passato un discreto numero di ore, il livello numero 30 resta ancora sconosciuto. Il giocatore di League of Legends arrivato al massimo livello può infatti accedere alle partite classificate, luogo per noi ancora proibito. Un aspetto completamente ignoto, così come lo sono le rune, il cui acquisto viene universalmente consigliato solo dopo aver racimolato tutta l'esperienza per arrivare al livello evocatore più alto. Anche con le maestrie, se vogliamo, abbiamo avuto poco più che un piccolo antipasto, visto che per una build completa ci sarà da aspettare sempre e comunque il livello trenta. A tale traguardo possiamo dunque darci il prossimo appuntamento, o meglio a quando avremo anche affrontato un po' di partite classificate, chiudendo così la trilogia del newbie dedicata a League of Legends.