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Un'espansione piuttosto variegata

Un aggiornamento da poco rilasciato e un insieme di nuovi contenuti in arrivo per il dark-fantasy giapponese

SPECIALE di Marco Perri   —   12/02/2015

Dark Souls II è come un'araba fenice: più passa il tempo e più il titolo From Software risorge di continuo tra DLC, aggiornamenti, aggiunte, rumor di ancora più DLC. E edizioni definitive, certo, quelle nel mercato di oggi non mancano mai. C'è da dire che, sulla carta, l'offerta di From per i prossimi mesi è completa: da una parte abbiamo Bloodborne a tenere calma la nuova ondata di pionieri, dall'altra questa Scholar of the First Sin a fornire quanto già apprezzato in passato, ma con una veste nuova di zecca. Bisogna però dire che il primo è esclusiva mentre il secondo è spalmato su old, next-gen e anche PC, ma la solfa hardcore è la stessa. Il cerchio sembra finalmente chiudersi con quello che a conti fatti è il pacchetto finale, una sorta di soggiorno completo di un viaggio di sola andata verso Drangleic. Perché con tutta quella bella roba che sta arrivando, lo sappiamo, indietro non si torna mica: da una parte grafica migliorata, nuovo sistema di illuminazione e conseguentemente di ombre più il supporto alle DirectX 11, dall'altra aggiornamento di tanti piccoli fix, un nuovo boss, nuovi NPC, PvP più ricco e tante altre cosine. È necessario però fare un po' di chiarezza e dipanare un po' di dubbi su questa imminente proposta di Bandai Namco in quanto le cose, tra vecchi e nuovi acquirenti, cambiano parecchio. In soldoni: ma cosa è questa Scholar of the First Sin?

Tra poche settimane una nuova edizione di Dark Souls II: cosa ne sappiamo a riguardo?

In una parola

Aggiunte, e tante. Partiamo da un po' di didattica su come e dove si sviluppa questa espansione a tutto tondo di Dark Souls II. Il primo troncone riguarda prettamente la patch 1.10 (già rilasciata) in cui From Software sistema tanti piccoli pezzetti di codice vaganti sia nella sezione offline che online, condendo il tutto con nuovi eventi, linee di dialogo, bilanciamenti e un boss (Aldia, esattamente lo Scholar of the First Sin). Questa patch, ovviamente, è gratuita e va ad incidere sulle versioni old-gen e DirectX9 già in distribuzione, garantendo quindi il primo vero supporto gratuito post-lancio.

Un'espansione piuttosto variegata

Poi ci sta il pesce grosso, ed è qui che fuoriesce l'odore di soldi: il vero fulcro di Scholar of the First Sin risiede nella sua nuova anima commerciale, in uscita il 2 Aprile 2015 in Italia. Le versioni old-gen saranno solo ed esclusivamente una sorta di GOTY Edition di quanto vista fino a oggi, con l'inclusione quindi dei tre contenuti aggiuntivi e naturalmente le migliorie della patch sopra citata. Le versioni next-gen e DirectX 11 avranno invece un aggiornamento tecnico di tutto punto: aumento dei poligoni, degli effetti e delle fonti di luce, così come una maggiore pulizia generale, i 1080p e i 60 fotogrammi al secondo su console e quasi sicuramente un qualche algoritmo di antialiasing applicato. Ciò che unisce sia le versione old sia next-gen è la volontà di From di rimescolare le carte in tavola, cambiando posizione e numeri dei nemici nelle mappe di gioco. Con questa versione migliorata, l'intenzione del team è fornire un motivo in più per spingere i fan a ricomprare il tutto e godere dei cambiamenti implementati.

Ponte che non c'è

Seppur tutta l'operazione sia un ottimo modo per far tornare i riflettori su Dark Souls II, non mancano alcune perplessità su delle scelte piuttosto singolari di From Software. Prima fra tutte, la gestione dei salvataggi: stando alle informazioni fin'ora mese in circolo, non sarà possibile portarsi dietro i salvataggi tra la old e la Scholar of the First Sin next-gen. Non è certo un bel modo di presentarsi quello di costringere i possessori delle vecchie ammiraglie a ripartire nuovamente da zero, considerato poi che stiamo parlando anche di centinaia di ore di giocato. Seconda stranezza riguarda le versioni PC: gli acquirenti del titolo uscito ad Aprile dell'anno passato non potranno in alcun modo aggiornare automaticamente alla versione migliorata Scholar of the First Sin, nemmeno se il proprio PC già al tempo, magari, era tranquillamente in grado di gestire le DirectX 11.

Un'espansione piuttosto variegata

Passi la versione console - il pacchetto per PlayStation 3 e Xbox 360 non ha, per forza di cose, migliorie tecniche - ma quello PC decisamente si, e nonostante un acquirente abbia già versato il denaro, dovrà farlo nuovamente. Questa appare ad oggi una presa di posizione intransigente quanto incomprensibile, considerato poi che se From Software aveva impostato alle DirectX 9 il limite a suo tempo non è certo colpa dell'hardware degli utenti, anzi. Per fare chiarezza, consigliamo quindi di trattare le versioni Scholar of the First Sin come veri e propri nuovi giochi, senza quasi alcun riferimento a quanto acquistato e giocato illo tempore dagli appassionati. From Software sta premendo sul fornire degli stimoli intelligenti per accaparrarsi nuovamente le simpatie (e il denaro) dei fan vecchi così come di quelli potenziali in arrivo dalla next-gen, restano però da valutare poi nel concreto la bontà di alcune scelte molto più vicine a palesi meccaniche commerciali che non a filosofie al fianco del giocatore proprie della From di una volta, quando era piccola casa produttrice di titoli di nicchia. Dobbiamo rimandare alla recensione qualsiasi opinione su tutto il nuovo impianto tecnico e ludico promesso, sperando il team riesca a mantenere su uno standard molto elevato il titolo che ormai maggiormente incarna il nuovo corso di business intrapreso dalla software house.