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Ma che bel castello

Keen Software torna sulla terra con un promettente sandbox ambientato nel medioevo

PROVATO di Mattia Armani   —   25/02/2015

Dal lancio di Minecraft ad oggi i sandbox incentrati sulla creatività hanno compiuto grandi passi in avanti raggiungendo anche le profondità spaziali con esperimenti decisamente interessanti come Space Enginers.

Ma che bel castello

Medieval Engineers ne è la controparte terricola: un world builder che ci consente di costruire strutture complesse per sfidare la nostra fantasia e sfogare la nostra voglia di distruzione. D'altronde una delle peculiarità del titolo targato Keen Software è la fisica complessa che comprende il calcolo della resistenza strutturale degli edifici e il crollo degli stessi. In tutto questo la prima cosa che balza agli occhi è la leggerezza del motore nonostante una grafica gradevole e un elevatissimo numero di oggetti, tutti soggetti alla fisica, da schierare sulla mappa. Non ci troviamo, questo è certo, di fronte a una grafica mozzafiato ma l'avanzato motore voxel ci restituisce vegetazione, promontori, luci e strutture che svettano rispetto alla media di questo tipo di produzioni. Manca, purtroppo, la distruttibilità del terreno ma questo è plasmabile liberamente ed è letteralmente possibile ricoprirlo di oggetti e di strutture che si sfaldano e si sbriciolano in modo decisamente credibile, magari sotto l'impatto di una catapulta perfettamente funzionante. Il risultato finale è un tool di design articolato e capace di sfornare creazioni decisamente complesse.

Keen Software ci porta dalle bianche stelle di Space Engineers alle verdi praterie di Medieval Engineers

Gameplay creativo

L'unica modalità attualmente disponibile in Medieval Engineers è quella creativa ed è probabile che sia necessario attendere l'arrivo della modalità survival perché siano implementate meccaniche di gioco complesse come il combattimento. Per ora, in sostanza, la sfida è quasi esclusivamente di natura architettonica e meccanica anche se catapulte e trabucchi consentono comunque di mettere alla prova le proprie abilità balistiche. Inoltre con l'ultimo update le dinamiche creative si sono avvicinate al gameplay grazie all'implementazione di una prima forma di intelligenza artificiale (rimandata nel caso di Space Engineers viste le difficoltà di gestione nell'intelligenza artificiale nel vuoto dello spazio) che si è concretizzata in un'orda di barbari. La mancanza del combattimento, questo è ovvio, rende impossibile attaccare i selvaggi ma i nuovi venuti possono essere sfruttati in modo creativo.

Una delle creazioni più imponenti della community
Una delle creazioni più imponenti della community

I bruti, infatti, vagano per la mappa alla ricerca di Statue del Re da demolire e sono pronti a distruggere tutte le strutture che li ostacolano per raggiungere loro obiettivo. Ebbene, questa semplice serie di routine combinata con la fisica di Medieval Engineers ci consente di indirizzare gli invasori verso trappole ingegnose capaci di seppellirli sotto tonnellate di pietra o di proiettarli in aria per il nostro diletto. Parliamo, in sostanza, di un'embrione del tower defense reso particolarmente intrigante grazie al motore di gioco anche se risulta frenato da un'intelligenza artificiale limitata e incapace affrontare percorsi troppo complessi. Ma non è il caso di preoccuparsi troppo. Gli sviluppatori hanno promesso di colmare le lacune più evidenti in un paio di settimane e hanno inoltre dichiarato che non è questo il progetto segreto legato all'intelligenza artificiale di cui hanno parlato in passato. I lavori, in sostanza, sono ancora in alto mare e dovremo affrontare un gran numero di update prima che i due titoli della serie Engineers si possano dire completi. Ma la consapevolezza di trovarsi di fronte a un titolo ancora lontano dalla compiutezza non ha impedito a una community già nutrita di darsi da fare sfornando un gran numero di creazioni più o meno ispirate. Il Workshop di Steam è già zeppo di ricostruzioni di ambientazioni famose, di enormi torri, di castelli, di catapulte e di meccanismi che possono rappresentare una preziosa fonte d'ispirazione per chi è in cerca della propria vena creativa. Al resto ci pensa l'interfaccia che ci mette a disposizione strumenti a dir poco essenziali come la visualizzazione della resistenza strutturale degli edifici. D'altronde quest'ultima è un fattore chiave di Medieval Engineers le cui sfide vanno dalla costruzione di edifici sempre più complessi fino alla realizzazione di obiettivi pensati per resistere a quanti più colpi possibile o, come nel caso della neonata dinamica tower defense, per crollare come castelli di carte se centrati nel loro punto nevralgico.

Come una catapulta

La natura acerba di Medieval Engineers non ci fa mancare qualche bug tra cui spiccano alcuni elementi che collassano senza un motivo plausibile e qualche problema legato al sistema di allineamento automatico che ci aiuta a collocare un oggetto nel punto giusto. Ma in linea generale non si notano grossi problemi e i pezzi si collocano con precisione anche sul terreno compenetrandolo credibilmente in base al tipo di struttura. In questo modo la realizzazione di fondamenta coerenti con lo scenario risulta decisamente rapida visto che a meno di necessità particolari non è richiesta alcuna opera di terraformazione. E risulta quindi intuitiva la creazione di strutture che si adagiano in modo armonico tra superfici ripide, tondeggianti o acuminate, quasi come se avessimo a che fare con un tool di sviluppo dedicato ma caratterizzato dalla semplicità di un gioco.

Uno spaccato dal retrogusto nordico anche in questo caso creato dalla community
Uno spaccato dal retrogusto nordico anche in questo caso creato dalla community

L'interfaccia, in sostanza, è davvero ben studiata e include una modalità libera che ci consente di escludere l'allineamento automatico per poter piazzare qualsiasi oggetto senza vincoli spaziali a parte, ovviamente, quelli dettati da eventuali ostacoli. Inoltre possiamo già contare sulla funzione copia e incolla, sulla modalità di volo per lavorare in santa pace a qualsiasi altezza, sulla possibilità di esportare i modelli e sulla telecamera libera che permette di lavorare con maggiore precisione sul singolo oggetto. La componente creativa, in sostanza, può già dire la sua tra strutture complesse, distruzione gratuita, interfaccia intuitiva e motore piuttosto leggero. Tutti elementi che garantiscono un'esperienza fluida e sfiziosa a patto di apprezzare questo un tipo di esperienza che ci pone davanti a un bivio non appena svaniscono effetto novità e illusione di libertà. La prima strada percorribile è quella dell'attesa del multigiocatore e di nuove attività capaci di dare un senso compiuto all'esperienza. La seconda possibilità è quella di perdersi tra le creazioni dell'utenza, magari per distruggerle mattone per mattone in preda a una sorta di sadismo digitale. La terza opzione, possibile conseguenza della seconda, è quella di costruire qualcosa di speciale, che sia un meccanismo, un mondo, un palazzo, un'ingegnosa trappola per barbari o una combinazione di tutti questi elementi. In questo caso il prerequisito fondamentale è la pazienza che è resa ancora più importante dal fatto che la modalità cooperativa non è ancora stata implementata. Ma chi è in cerca una tela bianca da dipingere può già contare su un prodotto interessante per quanto incompleto. Chi è invece alla ricerca di un simulatore di vita medievale dovrebbe rivolgere la propria attenzione, almeno per ora, verso altri prodotti come Life is Feudal.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 18,99 €
Multiplayer.it

Lettori (3)

6.1

Il tuo voto

PRO

  • Un sandbox complesso e versatile
  • Tecnicamente apprezzabile
  • Le possibilità future sono innumerevoli

CONTRO

  • Manca un gameplay vero e proprio
  • È ancora troppo presto per capire che direzione prenderà il progetto