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L'isola della disperazione

La nostra prima prova con l'interessante action RPG Salt and Sanctuary, su PlayStation 4

PROVATO di Antonio Fucito   —   06/03/2015

La scorsa estate Sony ha annunciato di aver ottenuto un accordo di esclusiva con Ska Studios, gli autori dell'ottimo The Dishwasher: Vampire Smile, per avere su PlayStation 4 e PlayStation Vita la loro nuova produzione, Salt and Sanctuary. Alla GDC 2015 abbiamo avuto modo di provare per la prima volta il gioco, e siamo stati subito rapiti dall'ambientazione e dalla struttura che lo contraddistingue, la quale richiama diverse atmosfere tipiche dei Castlevania, con un pizzico di Dark Souls per quanto riguarda i combattimenti.

La nostra prima prova con l'interessante action RPG Salt and Sanctuary, su PlayStation 4

Un po' metroidvania un po' Dark Souls

Salt and Sanctuary è un gioco di ruolo action in due dimensioni che narra la storia di un naufrago capitato su un'isola pericolosa, perennemente in guerra e dominata da creature sinistre. L'unico rifugio è rappresentato da alcuni santuari, all'interno dei quali è possibile trovare un attimo di ristoro. Lo stile del gioco, come si può evincere dalle immagini, è molto attraente e peculiare, senza dirigersi troppo verso la pixel-art; ricorda, per capirci, titoli come Child of Light ed è perfettamente in grado di riprodurre visivamente l'ambientazione di questa turbolenta isola. La demo ci ha permesso di scegliere tra quattro personaggi differenti, non solo esteticamente ma soprattutto per la classe di appartenenza, tra guerriero, mago in grado di brandire due armi, paladino e ladro.

L'isola della disperazione

Siccome siamo di buon animo abbiamo scelto il paladino - ma provato anche la maga - e cominciato a pasticciare col sistema di controllo, che prevede il tasto X per il salto, il quadrato per l'attacco leggero, il triangolo per quello pesante e il cerchio per aprire porte e scrigni. Con L2 è possibile parare per le classi dotate di scudo attivo, con R2 si utilizza la capriola, elemento vitale per i combattimenti più ostici, sui quali torneremo più avanti. Con L1 è possibile cambiare ad esempio tra arma ad una mano e scudo e quella pesante da brandire a due mani, con la croce digitale ruotare tra tutti gli oggetti presenti nell'inventario, utilizzabili poi col tasto R1. La forza del personaggio principale è scandita dal suo livello e da tutta una serie di caratteristiche fisiche indicate da appositi parametri; oltre la barra di energia ne è presente un'altra che regola la resistenza e la magia allo stesso tempo, per una soluzione ibrida alquanto interessante: quando si scaglia un colpo, tale barra si riduce come ci si aspetterebbe, per poi tornare nella posizione originale dopo qualche istante; alla stessa maniera questo accade quando si utilizza la magia, ma il limite massimo scende di una frazione riducendo il numero di colpi che è possibile portare a segno prima di doversi fermare per recuperare la resistenza.

L'isola della disperazione

Questo tipo di soluzione siamo sicuri che porterà in dono delle strategie interessanti, per un una struttura da gioco di ruolo a tutti gli effetti. Durante i combattimenti abbiamo apprezzato una buona gestione delle collisioni e fisicità dei colpi, senza dimenticare una buona dose di sangue dopo aver ucciso un nemico. La struttura dell'isola ci è parsa essere di stile "metroidvania", con diversi luoghi da esplorare e alcuni accessibili solo in seguito all'aver trovato chiavi o attivato ingranaggi, per una progressione meno lineare del solito. I livelli si estendono quindi sia in orizzontale che in verticale, col protagonista che può aggrapparsi per raggiungere posizioni sopraelevate. Dopo una prima serie di combattimenti abbiamo raggiunto un santuario, al cui interno era presente una fontana che permette di ripristinare l'energia e soprattutto di salire di livello, spendendo del sale (da qui il titolo). Inoltre abbiamo trovato anche un fabbro, utile per potenziare le armi e l'equipaggiamento, composto da testa, torso, braccia e gambe.

L'isola della disperazione

Dopo un altro po' di girovagare siamo giunti infine al boss che ha concluso la demo. Qui lo scontro si è fatto decisamente più impegnativo in stile Dark Souls, con la necessità di evitare il letale colpo avversario utilizzando la capriola col giusto tempismo. Ogni tanto il boss sferrava anche una carica elettrica, in questo caso da evitare con un salto. Per fortuna nella demo c'era una generosa quantità di pozioni a disposizione, nove, ma in pratica le abbiamo dovute utilizzare quasi tutte per rimanere in vita e avere la meglio del nemico. Purtroppo la demo non è durata molto, ma ci ha lasciato impressioni positive sia dal lato puramente estetico sia da quello di gameplay: la struttura action RPG sembra essere corposa e profonda, la scelta tra classi diverse fa sempre bene in chiave varietà e gli scontri hanno buona fisicità e grado di sfida per quanto riguarda i boss. La data d'uscita del titolo Ska Studios è fissata per la prima metà di questo anno, e dopo l'ottimo titolo precedente di questo studio di Seattle composto da ben due persone (!) siamo curiosi davvero di provare Salt and Sanctuary nella sua forma definitiva.

CERTEZZE

  • Lo stile grafico
  • Il sistema di combattimento

DUBBI

  • Quanto sarà profonda la struttura RPG?
  • La durata dell'avventura