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Cinque brand storici per rilanciare Microprose

Cinque titoli che hanno fatto la storia di Microprose e che vorremmo rivedere

SPECIALE di Simone Marcocchi   —   18/05/2015

Microprose Software Inc. creò moltissimi capolavori, alcuni dei quali sono giunti fino ai nostri giorni, cambiando, evolvendo e migliorando la formula originale, sovvertendo le proprie regole per adattarle al mondo di oggi. Dietro questo brand è "nato" Sid Meier, che non ha certo bisogno di presentazioni, essendo ancora oggi sulla cresta dell'onda legato a moltissimi franchise di successo che sfoggiano orgogliosi il suo nome. Questa è stata la culla di Civilization e di quel mostro sacro di X-Com, ma dalle menti dei suoi esponenti vennero partoriti tanti giochi che un tempo popolavano le conversazioni tra giocatori. Nonostante sia giusto citare anche l'intramontabile Risk 2, perfetta trasposizione del gioco da tavolo Risiko, scopriamo insieme cinque nomi indelebili che vorremmo poter rivedere in forma aggiornata.

Quante ore abbiamo passato con i giochi inventati di Microprose? Sarebbe bello poterlo fare nuovamente

Roller Coaster Tycoon

Un tempo manageriali come questo e Theme Park riuscivano a catalizzare l'attenzione del pubblico per la loro semplicità e grandissima libertà data al giocatore. Le musiche dei jingle, le urla degli spettatori sulle montagne russe o il brusio delle persone che staccavano il biglietto al nostro parco, accompagnava lo spettatore come nemmeno una colonna sonora era in grado di fare in modo più evocativo. Non era difficile ma non era nemmeno facile, era tutto ciò che ci voleva per trascorrere ore in spensieratezza, tentando di riempire ogni spazio libero con le migliori attrazioni che il pubblico desiderava. Le vendite non fecero mai clamore, eppure tutti noi lo portiamo nel cuore sperando in un ritorno che ci riporti di nuovo in quell'atmosfera da favola e zucchero filato.

RailRoad Tycoon

Più di vent'anni fa si sim-alizzava qualsiasi cosa, la cosa buffa è che il risultato, nella semplicità dei mezzi che l'epoca permetteva, era spesso un prodotto di qualità. Lo fu sicuramente questo: con un gruzzolo di denaro si dovevano costruire stazioni, aggiungere i treni e i servizi, edificare e migliorare l'industria che ruotava attorno al business dei trasporti. La parte divertente riguardava naturalmente anche l'editor, che dava la possibilità di aggiungere le rotaie ed ottimizzare il più possibile i tragitti. I costi più elevati, ma molto importanti per l'economia del gioco, erano legati agli edifici da erigere attorno alla stazione come i ristoranti, gli alberghi e le poste. I pochissimi pixel che identificavano i vari oggetti a video facevano galoppare una sana fantasia e difficilmente, chi si è cimentato in questo titolo, ha dimenticato quei momenti.

F-15 Strike Eagle

Avevate un PC tra la fine degli anni '80 e i primi del '90? Allora avrete avuto uno dei tre giochi della serie. Con un cockpit dettagliato - abbiate pietà per i tempi - potevate seguire gli spostamenti del vostro potente velivolo. La visuale esterna dava piena libertà di godere dei dettagli del caccia o di esibirci in manovre articolate; la telecamera poi ci illustrava i momenti salienti in cui i nostri bersagli venivano distrutti dai missili o le anteprime delle delicate missioni che ci venivano affidate. Allora perfino il paesaggio sembrava bello e l'emozione dell'atterraggio era sempre un tuffo al cuore.

Magic: The Gathering

Nel 1997 arrivò su PC il titolo che tutti gli amanti del gioco di carte giocarono fino allo sfinimento e basato sull'omonimo versione ideata da Richard Garfield. Nonostante una delle espansioni fu proprio "Duels of the Planeswalkers", questa versione non aveva moltissimo in comune con la controparte moderna sviluppata da Stainless Games. Il giocatore infatti viveva una vera e propria avventura in stile gioco di ruolo con tanto di incontri casuali sparsi nei dungeon, la conquista di oro con il quale potenziare il proprio deck ed un avanzamento del proprio personaggio che includeva un aumento dei punti vita. La possibilità di crearsi mazzi da zero, per poi sfidare l'intelligenza artificiale, fu qualcosa di epico ed è un vero peccato che l'enorme bacino di carte ed espansioni esistenti, non possano oggi essere sfruttati in modo più decoroso, come tentò di fare Microprose.

Grand Prix

Geoff Crammond è una leggenda. A lui infatti si può attribuire con orgoglio l'estrema qualità della serie "GP". Noi vecchietti abbiamo potuto sperimentare il piacere della guida e dell'alta velocità nella Formula 1 già alcuni lustri prima che Codemasters ne riportasse in auge il marchio. A quei tempi non c'era fiera videoludica che non avesse una postazione da gioco con uno di questi titoli, con tanto di proiettore, sedile e la riproduzione di una vera auto di F1, tanto da far impazzire tutti gli appassionati in fila in trepidante attesa. Ci si sentiva realmente a bordo di una monoposto, specie se sfoggiavate un volante con il quale vantarsi con gli amici. Il sogno terminò con il quarto capitolo, che ancora oggi è sbalorditivo per qualità considerando che era il 2002.