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Pazzo è bello

Una nuova prova col promettente titolo Avalanche

PROVATO di Fabio Palmisano   —   07/08/2015

Mad Max è oramai in dirittura d'arrivo, e la GamesCom di Colonia ha rappresentato l'occasione ideale per testare il gioco un'ultima volta prima della recensione: fortunatamente per noi, Warner Bros. ha portato alla fiera tedesca una demo diversa rispetto a quella dell'E3, che ci ha consentito di affrontare una missione intera equamente suddivisa in due sezioni, la prima a bordo del proprio veicolo e la seconda a piedi. In entrambi i casi, Mad Max si è comportato benissimo, lasciandoci davvero ben sperare sulla qualità del prodotto finale...

Una nuova prova con Mad Max conferma tutti gli aspetti positivi di un titolo davvero promettente

Ammirami!

Fermamente intenzionati a non perdere troppo tempo in chiacchiere, gli sviluppatori di Avalanche Studios ci hanno fatto accomodare nella saletta dedicata al gameplay del titolo a porte chiuse e hanno fatto soltanto una breve introduzione ai contenuti della demo, spiegandoci che si trattava di una missione posizionata tra il 30 e il 40% della storia principale, e quindi caratterizzata da un livello di sfida abbastanza impegnativo. Per quanto la versione di prova consentisse di esplorare liberamente lo scenario post-apocalittico che fa da sfondo all'azione, abbiamo preferito concentrarci sull'obiettivo della missione, raggiungendo a bordo della Magnum Opus (l'auto che Mad Max guiderà per tutta l'avventura) l'indicatore segnalato sulla mini-mappa, ovvero una fortezza nella quale era rinchiusa Pink Eye, personaggio che avevamo il compito di salvare.

Pazzo è bello

Il viaggio non è stato certo agevole, dato che siamo stati subito attaccati a sportellate da diversi mezzi avversari, ma proprio questo ci ha permesso di mettere nuovamente alla prova il modello di guida e il divertente sistema di combattimento tra veicoli. Condurre la Magnum Opus dà una decisa soddisfazione, soprattutto quando la si usa per speronare nemici che con qualche colpo ben assestato finiscono per ribaltarsi rovinosamente o per schiantarsi in un tripudio di fuoco e fiamme contro qualche elemento dello scenario. Inoltre l'arsenale a disposizione di Max in questa demo - ovviamente destinato ad arricchirsi nel gioco completo- consentiva di sparare con il fucile a canne mozze imbracciato dal protagonista o di utilizzare un arpione utile letteralmente a strappare via intere componenti di una vettura avversaria: in entrambi i casi, durante il puntamento il gioco attivava una modalità in slow motion utile per prendere bene la mira ma che da un certo punto di vista toglie un po' di adrenalina e dinamismo agli scontri. Si tratta comunque di un compromesso che ci sembra più che accettabile, e su quale comunque non sembra essere difficile sorvolare, rapiti come si è dall'autentico godimento procurato dal ridurre i mezzi nemici a un groviglio di lamiere fumanti. Una volta scesi dalla Magnum Opus, Mad Max non cessa di essere spettacolare, e anzi rilancia grazie a un sistema di combattimento a mani nude violento, brutale e che ci ha dato l'impressione di essere anche discretamente tecnico.

Pazzo è bello

Similmente a quanto inaugurato da Rocksteady con la serie di Batman, c'è un tasto deputato all'attacco e uno a parare gli affondi avversari, il tutto da eseguire con il giusto tempismo per massimizzare l'effetto dei propri colpi: non mancano poi cruente mosse finali da effettuare accumulando colpi critici e mosse che prevedono l'interazione con determinati elementi dello scenario, per non parlare delle armi bianche che è possibile usare raccogliendole dagli avversari caduti o sottraendole al portatore dopo una contromossa particolarmente efficace. Complice anche un'intelligenza artificiale tutt'altro che trascurabile (con nemici che spesso e volentieri schivavano agilmente i nostri affondi), la componente di lotta di Mad Max ci ha divertito parecchio, e sembra poter rappresentare un'altra freccia all'arco di Avalanche Studios. Rimane ancora da valutare tutto il resto, in primis la validità dei tanti piccoli elementi RPG e survival di cui sembra essere infuso il prodotto (è necessario infatti tenere una riserva costante di cibo e acqua e le ambientazioni che abbiamo visto erano piene di oggetti da raccogliere) e la profondità del sistema di personalizzazione della Magnum Opus e di quello di progressione del protagonista. Ma il futuro, diversamente da quello descritto nel gioco, pare essere radioso, anche da un punto di vista prettamente tecnico: la versione che abbiamo provato era quella PC, e mostrava un frame rate stabilissimo, un'invidiabile pulizia dell'immagine e ambientazioni che non lesinavano in dettagli, mentre i modelli poligonali di Max e dei nemici erano solidi e dotati di animazioni varie e particolarmente fluide. Menzione d'onore infine per le esplosioni e gli effetti di fumo, sicuramente tra i più spettacolari che ci è capitato di vedere in tempi recenti.

CERTEZZE

  • Sezioni di guida divertenti e spettacolari
  • Combattimenti brutali e avvincenti
  • Tecnicamente più che buono

DUBBI

  • Il puntamento alla guida sembra un po' meccanico
  • Profondità e varietà dei contenuti tutta da valutare