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Occhi al cielo

Il nuovo picchiaduro di JoJo si è fatto giocare al Tokyo Game Show 2015

Durante il TGS dello scorso settembre ci fu data l'opportunità di provare per la prima volta Eyes of Heaven, test di cui potete leggere nei paragrafi che seguono. Di recente siamo tornati sul gioco e possiamo grossomodo confermare le impressioni di allora. Le formula due contro due non sarà forse tecnica come quella sperimentabile nei classici picchiaduro a incontri, però ha dato modo al team di sviluppo di valorizzare le peculiarità di ciascun personaggio. Di più, molte mosse si incastrano vicendevolmente aprendo la porta a sinergie e combo letali. In generale, il titolo firmato CyberConnect2 ci è parso una valida trasposizione in chiave videoludica della sterminata epopea raccontata nel manga. Proprio l'estensione della materia di riferimento ha suggerito di scrivere per la modalità single player una storia completamente inedita che in questo caso dovrebbe essere accompagnata da scene di intermezzo più sostanziose che in passato, realizzate con il motore di gioco. Graficamente c'è da una parte la buona resa dei personaggi e delle loro tecniche di attacco e difesa, dall'altra forse sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa in più nella cura per le arene, che appaiono un po' spoglie. Siamo comunque nel campo del fan service, questo è bene tenerlo a mente, quindi qualora le battaglie si rivelassero soddisfacenti e aderenti alle aspettative dei lettori del manga, il bersaglio potrebbe considerarsi centrato anche questa volta.

Al Tokyo Game Show abbiamo rivisto Eyes of Heaven, il nuovo picchiaduro su Le Bizzarre Avventure di JoJo

Non un semplice sequel

Occhi al cielo

Forse non sarà famoso quanto Dragon Ball o Naruto, eppure Le Bizzarre Avventure di JoJo (JoJo no Kimiyo na Boken, in Giappone) conta ormai ben centoquattordici volumetti ed è uno dei manga più longevi mai pubblicati. Il suo autore, l'italofilo Hirohiko Araki, è riuscito a reinventarsi continuamente, raccontando una saga generazionale e ricorrendo agli espedienti più assurdi per tenere sempre alto l'interesse dei suoi lettori. Negli ultimi anni, Le Bizzarre Avventure di JoJo è tornato alla ribalta con una serie animata che ha raccontato le prime tre saghe del fumetto, e proprio sulla scia di questo rinnovato successo lo sviluppatore CyberConnect2 - lo stesso degli spettacolari picchiaduro ispirati a Naruto - si è fatto carico del difficile compito di traslare in forma di videogioco i peculiari combattimenti della saga, riuscendo nell'ardua impresa di superare persino il gioco targato Capcom uscito negli anni '90. Pur coi suoi difetti, JoJo's Bizarre Adventure: All-Star Battle ci era piaciuto, ma il nuovissimo Eyes of Heaven, presentato in forma giocabile al Tokyo Game Show, non è un semplice sequel...

Due JoJo sono meglio di uno

JoJo's Bizarre Adventure: All-Star Battle era un "normalissimo" picchiaduro a incontri, uno contro uno, se si poteva considerare normalissimo un gioco in cui alcuni personaggi combattevano scagliando onomatopee, cancellando gli spazi vuoti o tirando bolle di energia con la sciarpa... no, aspetta, l'ultima ci sta. Comunque, il punto è che CyberConnect2 era riuscito a esprimere la bizzarria della serie grazie a una bella grafica in cel shading che ricalcava i tratti netti di Araki, a un ottimo doppiaggio in lingua giapponese e a tutta una serie di cutscene che, complice anche l'esperienza maturata con i picchiaduro di Naruto, ricordavano perfettamente le situazioni del fumetto.

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Un'esplosione di fan service e riferimenti, All-Star Battle peccava un po' sui tecnicismi, essendo un po' troppo lento e legnoso, nonché privo di una modalità Storia che rendesse giustizia alle otto saghe e ai relativi JoJo. Eyes of Heaven sembra voler riparare a questi sbagli, ma a modo tutto suo, dato che non è più un classico picchiaduro "2D e mezzo" come lo era il suo predecessore, ma una specie di brawler: il gioco riutilizza interamente gli asset e il motore grafico di All-Star Battle, ma proietta i personaggi in enormi arene tridimensionali in cui è possibile muoversi liberamente, arrivando persino a correre sulle pareti se si usano determinati personaggi. È un po' presto per dire quanto inficerà questo cambiamento sul gameplay generale, ma i vari lottatori sembrano aver conservato quantomeno le loro tecniche speciali caratteristiche, dalla raffica di pugni di Star Platinum agli Emerald Splash dello Hierophant Green. Al già corposo roster di All-Star Battle si aggiungono ora molti personaggi precedentemente assenti e richiesti a gran voce dalla community dei fan, come Yukako Yamagishi, Ndoul, Stroheim e il giovane Speedwagon, e si spera che che CyberConnect2 abbia dedicato un po' più di affetto alla sesta e all'ottava serie. Una delle caratteristiche più interessanti di Eyes of Heaven, infatti, è la possibilità di affrontare gli scontri in tag team, due contro due, magari con un altro giocatore che ci fa compagnia anche via internet: da questo punto di vista, Eyes of Heaven non si discosta molto da brawler come Power Stone o Super Smash Bros., mentre i personaggi si rincorrono nell'arena, si pestano e interagiscono con l'ambiente per sconfiggersi a vicenda. Interessante anche la possibilità di scagliare dei potenti attacchi combinati, chiamati Dual Heat, ma non è chiaro se li possano impiegare solo i personaggi con un'affinità narrativa (per esempio, il giovane Jonathan e Caesar o Yukako con Yoichi) o qualunque altra combinazione di combattenti scelti dai giocatori. Nella breve demo presente al Tokyo Game Show abbiamo potuto provare un unico match che ha visto Jotaro e Johnathan sfidare Kakyoin e Caesar in uno stage abbastanza particolare: dal momento che lo scontro era ambientato sui tetti di alcuni edifici, la sfida consisteva nel colpire gli avversari e fare gioco di squadra senza cadere di sotto. Più facile a parole che non coi fatti: il match si è trasformato in un attimo in un inseguimento da un tetto all'altro, e spesso siamo caduti fuori dai bordi a seguito di uno scatto o di alcuni colpi frontali (sebbene alcuni di questi potrebbero essere cancellabili utilizzando altre tecniche).

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Chi ha giocato anche solo uno degli action di CyberConnect2 troverà in Eyes of Heaven diverse somiglianze, a partire da un sistema di combattimento estremamente accessibile ai neofiti (basta alternare due tasti) ma che con un po' di pratica permette di eseguire combo complesse e colpire l'avversario a mezz'aria facendo un minimo di "juggling". Colpire ripetutamente i due avversari permette di riempire l'immancabile indicatore legato all'attacco speciale del personaggio scelto, ma come in Naruto Ultimate Ninja Storm, non è detto che il colpo vada a buon fine, lasciando il giocatore inerme per un istante e dando così la possibilità al nemico di contrattaccare. Nel caso poi si dovesse riuscire a eliminare l'avversario con un colpo speciale, il match termina con un'animazione unica ripresa dal manga (tant'è che appare in sovrimpressione la corrispettiva pagina): una delle tante chicche con cui CyberConnect2 ha promesso di deliziare i fan de Le Bizzarre Avventure di JoJo. Considerando la qualità del fanservice e tutti gli easter egg di All-Star Battle, nonostante le novità possano non piacere a tutti, quegli stessi fan dovrebbero essere quantomeno ottimisti anche nei confronti di Eyes of Heaven.

CERTEZZE

  • CyberConnect2 sa esprimere bene la bizzarria della serie
  • Più veloce e frenetico di All-Star Battle

DUBBI

  • Modalità di gioco ancora avvolte nel mistero
  • Profondità e complessità del gameplay tutte da verificare