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Dritti nel pantheon

SMITE incorona i suoi nuovi campioni mondiali

SPECIALE di Stefano F. Brocchieri   —   11/01/2016
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Si sono appena spente le luci sul palco qui al Cobb Energy Performing Arts Centre di Atlanta, dove gli ultimi a lasciare la scena sono stati gli Epsilon. Il team, formato da tre ragazzi svedesi, un tedesco e un inglese, tutti giovanissimi, con un'età media al di sotto degli altri partecipanti, è stato incoronato campione mondiale 2016 di SMITE, portando dunque il titolo in Europa e preparandosi a prendere l'aereo per tornare a casa con in tasca un assegno da 500.000 dollari. Si tratta di una squadra formatasi giusto quest'anno ma che che ha fatto capire sin da subito di che pasta è fatta, dato che si è fatta largo come uno schiacciasassi durante gli split autunnali, perdendo una sola partita su 24. A capitolare sotto la sua furia sono stati anche i favoritissimi del torneo, i Cloud9, nome dietro cui si celano i COGnitive Prime, campioni dello scorso anno che sono stati sconfitti in semifinale vedendosi rimontare e poi spazzare via, platealmente (23 a 3!), nel game di chiusura del 3 a 2. Nella finalissima gli Epsilon hanno affrontato un altro schieramento americano, gli Enemy Esports, team con una storia alquanto singolare che all'inizio dello split autunnale ha visto il capitano PainDeViande licenziare di punto in bianco tutti gli altri membri, perché non ritenuti all'altezza delle sue ambizioni competitive. La mossa gli ha scatenato contro l'odio dei supporter, sentimento che non sembra averlo abbandonato nemmeno mano a mano che i fatti gli davano ragione, durante gli SWC 2016, fatta eccezione per il prevedibile campanilismo manifestato da una grossa fetta del pubblico durante la finale. Ma il tifo a favore (che a un certo punto è diventato più sportivo ed equilibrato, va detto) non ha potuto nulla contro la superiorità mostrata dai ragazzi provenienti dal Vecchio Continente, che si sono imposti con un 3 a 0 netto, concretizzato in una prima partita chiusasi 22 a 7, una seconda molto più tesa e combattuta, finita 27 a 19, e una conclusiva più vivace e concisa, anche considerando una lunga interruzione dovuta a problemi tecnici, che ha visto gli Epsilon trionfare 21 a 11. Come vi avevamo preannunciato, tuttavia, agli SMITE World Championship di quest'anno ce n'è stata un'altra di finale, quella relativa alla versione Xbox One, che si è tenuta in mattinata. Cognitive Gaming e Team Envyus si sono contesi il titolo mondiale e i 75.000 dollari assegnati al primo classificato (su un montepremi di 175.000) in una partita che ha visto prevalere i secondi con un 3 a 0 piuttosto lineare, che dopo la prima combattuta (e lunghissima) partita è proseguito senza grandi sussulti. Un successo, ad ogni modo, non privo di risvolti interessanti. Innanzitutto per un primato, quello di Ryan "Omega" Johnson che l'anno scorso vinse su PC con i COGnitive Prime (immortalato da noi, nella gloria del momento, qui a fondo pagina), unico atleta campione del mondo su due piattaforme diverse. In secondo luogo perché la formazione vincente al Cobb Energy ci è arrivata "dalla porta di servizio": era tra le 32 squadre che non ce l'avevano fatta durante la qualificazioni e che potevano giocarsi una seconda chance, affrontandosi qui ad Atlanta in un mini-torneo a eliminazione diretta (in cui a presentarsi sono state in 13), grazie a cui, tra l'altro, si è messa in tasca altri 25.000 dollari.

SMITE incorona i suoi nuovi campioni mondiali. Noi c'eravamo!

Un anno importante

Ma è un periodo denso di soddisfazioni non solo per giovani talenti dell'eSport ma anche e sopratutto per Hi-Rez Studios, che sta conoscendo una fase ascendente a dir poco rosea. Basti pensare che alla fine del 2014 la software house americana contava 75 impiegati, raddoppiati a fine 2015. E fa ancora più impressione sapere che nel momento in cui abbiamo fatto visita ai suoi uffici prima dell'apertura dei giochi, il giorno della Befana, ci è stato detto che la conta dei dipendenti in quel momento si attestava a 225 individui ("in realtà sono più vicini ai 250", ha precisato il presidente Stew Chisam, durante una chiacchierata avvenuta qualche giorno dopo). Una crescita vertiginosa dovuta chiaramente al successo di SMITE, che all'inizio dello scorso anno contava 6 milioni di utenti e oggi orbita tra i 13 e i 14.

Dritti nel pantheon
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A dare una bella spinta è stato certamente lo sbarco del gioco nell'area est-europea, in particolare in Russia, grazie all'arrivo su Steam, lo scorso settembre, e in un colosso come la Cina, dove il gioco peraltro non è stato ancora lanciato, trovandosi attualmente in beta. "Sentiamo di essere solo all'inizio perché si tratta di territori dal grandissimo potenziale, che dobbiamo ancora cominciare a esplorare sul serio", ci ha confidato il cofondatore e COO di Hi-Rez Todd Harris. Le cose sembrano andare benone anche su Xbox One, dove non ci sono stati forniti numeri precisi (probabilmente per effetto di clausole di riservatezza imposte da Microsoft), ma ci è stato riferito che da quando è uscito, la scorsa estate, SMITE rimane fisso tra i primi tre free to play giocati sul sistema di intrattenimento casalingo della casa di Redmond. "Abbiamo portato i MOBA su console", ci ha detto senza in realtà risultare particolarmente tronfio Harris, che ha continuato spiegando che "sappiamo benissimo di non essere i primi ad averci provato, ma nessuno finora era arrivato per restare, come per fortuna sta succedendo a noi". Si può forse dargli torto? Il termometro più indicativo del proprio successo, tuttavia, ancora più degli zeri che si moltiplicano sul conto in banca e dei dati che frullano come una slot machine impazzita nei tool di analisi dell'attività di gioco, è il calore umano, l'affetto mostrato dal pubblico, dal vivo, in carne e ossa. E il pubblico, di affetto, sembra averne mostrato molto anche durante gli SMITE World Champioship 2016, visto che nonostante rispetto allo scorso anno fosse stata aggiunta una giornata (per evitare di comprimere eccessivamente una scaletta più ricca) i biglietti per entrare al Cobb Energy Performing Art Centre sono andati tutti esauriti. È insomma un rapporto che ha quasi del simbiotico, quello tra Hi-Rez e la sua audience. Una ricchezza del cui valore il team di sviluppo di Atlanta è perfettamente conscio e su cui ha sempre puntato, ben sapendo che senza la community non si va da nessuna parte in un business simile. È per questo che SMITE è stato immesso sul mercato ma soprattutto nei circuiti competitivi molto presto ed è per questo che lo stesso si sta facendo con Paladins, il nuovo progetto di Todd e compagni, di cui oltre 50.000 utenti stanno giocando una beta ad accesso limitato, sebbene il gioco si trovi in uno stato molto, molto embrionale. Ed è per questo che, oltre ad aver allargato i propri uffici per riuscire ad ospitare una forza lavoro in costante espansione, ad aver aperto una sede a Shenzhen, in Cina, e ad essere in procinto di aprirne una in Europa (a Brighton, in Inghilterra) per seguire più da vicino entrambi i territori, Hi-Rez ha anche predisposto nel suo quartier generale un vero e proprio centro dedicato in pianta stabile all'eSport.

Ha infoltito il novero dei propri streamer, espanso le leghe preesistenti e inauguratene di nuove, come la Pro League in Oceania (che ai SWC 2016 era rappresentata dagli Avantgarde).

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Ad Hi-Rez sembra stare molto a cuore anche accorciare le distanze tra i "semplici appassionati" e i professionisti, facendo attività di scouting alla ricerca di nuovi talenti, favorendo la comunicazione e le occasioni di incontro con le squadre più rinomate e cercando di finanziare quante più attività legate al gioco, anche quando fuori dai radar di prestigio (sono oltre 5 milioni di dollari l'ammontare dei montepremi distribuiti da quando SMITE è in circolazione). Non solo: Harris ci ha detto che una delle missioni a cui stanno cercando di prestare sempre più attenzione è aiutare chi è a fine carriera a trovare una nuova occupazione, reinventandosi come analista, manager, designer o altro, facendo dell'eSport una professione sostenibile. Anche perché l'eco di notti magiche come quella di cui si è stati appena protagonisti sullo stage illuminato e la fama che rimbalza, alimentandosi, tra le news dei siti specializzati, i topic dei forum e le chat di Twitch, prima o poi passano. Con la vita che a quel punto potrebbe bussare alla porta chiedendo: "e ora, campione?"