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A caccia di bestioni

Bandai Namco è quasi pronta per il lancio occidentale di God Eater

PROVATO di Mattia Comba   —   22/04/2016

Il prossimo 30 agosto sarà una data da cerchiare sul calendario per tutti gli amanti di God Eater: dopo sei lunghi anni dalla prima apparizione del franchise sulle PSP dei videogiocatori giapponesi, Bandai Namco si è finalmente decisa a portare una versione riveduta e corretta dei due titoli finora pubblicati anche in Europa, facendo la felicità di tutti i fan che da anni lo richiedono a gran voce. Sebbene al di fuori della terra del sol levante la portata di God Eater sia decisamente più piccola, in patria ha letteralmente spopolato vendendo più di tre milioni di copie e portandosi dietro fumetti, gadget di ogni tipo e una serie anime che narra le vicende antecedenti al primo capitolo. Come detto però, in occidente non arriveranno le versioni originali dei due titoli, ma dei porting realizzati per PlayStation 4, PlayStation Vita e PC: God Eater Resurrection e God Eater 2 Rage Burst hanno subito entrambi un lungo lavoro di miglioramento dal punto di vista tecnico, oltre che un'adeguata localizzazione dall'idioma giapponese.

I due titoli della serie God Eater arrivano finalmente in Europa in una versione riveduta e corretta

Battaglia per la sopravvivenza

L'universo di God Eater è un universo post apocalittico, dove l'umanità si ritrova sull'orlo dell'estinzione perché incapace di fronteggiare una pericolosa minaccia che sta lentamente distruggendo il pianeta. È l'anno 2071, ci troviamo in Giappone e la minaccia in questione ha le fattezze di mostri giganti chiamati Aragami. Tutte le probabilità di sopravvivenza sono in mano alla misteriosa organizzazione Fenrir che è riuscita a procurarsi dei campioni di cellule di Aragami morti da utilizzare per fabbricare delle armi chiamate God Arcs, le uniche in grado di sterminare i potenti mostri invasori. I God Eater sono proprio coloro capaci di maneggiare queste armi prodigiose a cui spetta il compito di sterminare tutti i mostri cacciandoli uno dopo l'altro. La struttura di gioco è quindi molto simile a quella dei titoli della serie Monster Hunter, ma il sistema di combattimento è caratterizzato dai particolari poteri dei God Arcs, che possono assumere sei forme differenti offrendo quindi una discreta varietà di approccio ad ogni battaglia. Il ventaglio a disposizione del giocatore è piuttosto interessante, con l'arma primaria che può variare dalla più classica spada, fino a un mitragliatore per gli attacchi dalla distanza o, al contrario, un possente martello dai colpi estremamente più potenti ma lenti nel caricamento. Vi è poi l'immancabile scudo così come salti e schivate da utilizzare con il giusto tempismo per evitare di cadere in battaglia, cosa che accade piuttosto velocemente vista la potenza dei bestioni che dovremo affrontare. Rispetto all'esperienza originale, God Eater Resurrection fa un passo in avanti anche dal punto di vista del gameplay, introducendo un nuovo stile di combattimento denominato Predator Style che permette di divorare i nemici in diverse modalità tutte molto dinamiche e frizzanti, movimentando ancor di più gli ogni singolo scontro.

A caccia di bestioni

Come ci ha confermato anche Yusuke Tomizawa, producer della serie, uno dei due pilasti su cui poggia l'esperienza di gioco è proprio l'azione frenetica dei combattimenti che effettivamente abbiamo sperimentato pad alla mano. Dopo un breve tutorial che ci ha messo contro piccoli mostriciattoli siamo passati al piatto forte della demo, un quadrupede demoniaco potente e feroce che ci ha permesso di mettere alla prova, seppur brevemente, tutti i miglioramenti al gameplay. Il ritmo di gioco è maggiore e i combattimenti sono più dinamici anche e soprattutto grazie alle naturali conseguenze dell'arrivo del titolo su PlayStation 4 e PlayStation Vita. Ricordiamo infatti che God Eater ha visto la luce su PSP, una console con un solo analogico che quindi ha imposto agli sviluppatori di imbrigliare la telecamera con effetti talvolta molto svantaggiosi per il giocatore impossibilitato a sfruttare al meglio lo spazio a disposizione. Muovere la visuale in piena autonomia con il doppio analogico ha portato forse l'unica vera innovazione necessaria per rendere questo capitolo appetibile dopo tutto questo tempo.

Due in uno

Una volta scesi sul campo di battaglia possiamo essere affiancati da altri tre God Eater che possiamo gestire attraverso ordini specifici effettuati dal menù dedicato. Vi è poi anche un ricco inventario nel quale verranno stipati tutti i materiali e gli oggetti trovati nelle ambientazioni o strappati dalle carcasse degli Aragami, ma purtroppo in una breve demo di poco più di dieci minuti non abbiamo avuto modo di testarne l'effettivo utilizzo.

A caccia di bestioni

Se la deriva action del gameplay è uno dei due pilastri fondamentali del franchise, l'altro è sicuramente la narrazione molto curata e profondamente interconnessa tra tutti i prodotti legati al franchise. Non solo la serie anime funge da prequel al primo capitolo, ma anche God Eater Resurrection potrà contare su alcuni elementi ereditati direttamente dal più recente secondo capitolo della saga: tutte le armi comparse in God Eater 2 e God Eater 2 Rage Burst saranno disponibili in questo remake, assieme ai Character Episodes, ovvero delle sotto-missioni opzionali che si sbloccano interagendo con gli altri personaggi e che possono premiare il giocatore in vari modi. In tal senso, sebbene non fosse disponibile una demo giocabile, Yusuke Tomizawa ha speso diversi minuti a parlarci anche del secondo capitolo ambientato tre anni dopo gli avvenimenti del primo, quando una nuova pandemia denominata Black Plague costringe l'organizzazione Fenrir a tornare in azione. Le connessioni narrative tra i due saranno molto importanti e permetteranno di fare luce su diverse questioni rimaste irrisolte, mentre sul fronte del gameplay in God Eater 2 Rage Burst è stata aggiunta una nuova feature chiamata Blood Rage: una sorta di mossa speciale che se utilizzata al momento giusto non solo infligge al nostro avversario un generoso quantitativo di danni, ma premia il giocatore con alcuni bonus di velocità e potenza utili soprattutto negli scontri in cui ci troviamo in inferiorità numerica.

A caccia di bestioni

Trattandosi quindi di versioni migliorate in termini di gameplay e di contenuti, l'unico vero dubbio sull'accoppiata God Eater Resurrection e God Eater 2 Rage Burst riguarda il comparto tecnico inevitabilmente arretrato rispetto agli standard odierni. Questo vale soprattutto per Resurrection che provenendo da PSP mostra texture e qualità dell'immagine ovviamente superiori all'originale, ma dall'altra parte i modelli poligonali di personaggi, mostri e armi risultano arretrati e spigolosi, così come le animazione piuttosto legnose. Per godersi la saga di God Eater nella sua interezza, Bandai Namco renderà disponibile il download gratuito di God Eater Resurrection a tutti coloro che hanno acquistato una copia fisica o digitale di God Eater 2 Rage Burst indipendentemente dalla piattaforma prescelta. Inoltre entrambi i titoli comprenderanno tutti gli update usciti per le versioni giapponesi in questi anni, compresi quelli a pagamento che si potranno scaricare già il giorno del lancio. In ultimo, e questo potrebbe forse far storcere il naso ai più appassionati, il doppiaggio sarà disponibile solo in inglese, mente i testi verranno interamente tradotti anche in italiano.

CERTEZZE

  • Nuovi contenuti
  • Struttura di gioco collaudata
  • Telecamera libera

DUBBI

  • Si sente il peso del tempo
  • Riuscirà a catturaci dopo tutti questi anni?