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Natura in altissima definizione

Abbiamo provato nuovamente Horizon: Zero Dawn, questa volta in versione PlayStation 4 Pro

PROVATO di Antonio Fucito   —   03/11/2016

Horizon: Zero Dawn è stato uno dei protagonisti indiscussi dell'evento legato a PlayStation 4 Pro che Sony ha tenuto in quel di Londra. Questa volta non per le sue dinamiche di gameplay, riguardo le quali pur brevemente vi parleremo, ma per le sue doti tecniche legate alla versione che sarà disponibile per la nuova console di Sony, improntata su una risoluzione maggiore e il supporto completo per l'HDR. Durante l'E3 2016 di Los Angeles avevamo avuto modo di provare per la prima volta in assoluto il gioco, per appurare come sembri essere più profondo e complesso di quanto si pensasse inizialmente, un vero RPG open world con tutte le caratteristiche proprie di questo genere che ad oggi ha in realtà mostrato ancora poco di quello che offrirà il pacchetto completo, proprio per intenzione da parte degli sviluppatori di mostrare meno ambientazioni possibili di quelle che saranno presenti nel prodotto finale. Detto questo, ci siamo seduti con Hermen Hulst, creatore del gioco di Guerrilla Games, per apprendere un po' di informazioni su come sarà Horizon: Zero Dawn sulla neonata PlayStation 4 Pro.

La nostra prova di Horizon: Zero Dawn, in versione PlayStation 4 Pro a risoluzione 4K e col supporto HDR

Spettacolo ad altissima risoluzione

Facciamo prima un passo indietro sulla parte di gameplay che abbiamo provato, nella quale la protagonista Aloy si trova nei pressi di un'altura posizionata sopra la giungla più volta vista nei filmati rilasciati. Una breve camminata per utilizzare il rampino, l'uccisione di un Watcher e poi l'attraversamento da parte di una macchina gigante molto evocativa, con la parte superiore che ospitava una piattaforma dalle fattezze simili all'Enterprise di Star Trek, tanto per capirci. Sfruttando il picco di una sporgenza, ci siamo lanciati con protagonista proprio su questa creatura, allo scopo di scalarla grazie ad alcuni appigli evidenziati dal colore giallo. Una volta raggiunta la vetta, con Aloy abbiamo "hackerato" il sistema centrale, generando un'onda d'urto sotto forma di interruzione del segnale in grado di tramortire tutte le altre macchine nelle vicinanze.

Natura in altissima definizione

Da subito Horizon: Zero Dawn ci aveva colpito per la sua ambientazione post apocalittica, dominata da una natura che si è re-impossessata del mondo per offrire un'ambientazione lussureggiante e rigogliosa, che starebbe benissimo in un documentario di National Geographic. Su uno schermo 4K, con HDR e con un frame rate che ci è parso decisamente più stabile rispetto alla nostra precedente prova, il titolo di Guerrilla Games è davvero una gioia per gli occhi, grazie ad una profondità visiva importante e pregna di dettaglio, un'immagine pulita, colori vivi e dal grande contrasto, un impatto generale decisamente impressionante al punto da posizionarsi tra i migliori in assoluto che abbiamo visto su console. Nella versione che ci è stata presentata vi era un menu molto utile che permetteva di cambiare al volo sia la risoluzione del gioco che abilitare o meno l'HDR. Nel primo caso Horizon: Zero Dawna viene renderizzato ad una risoluzione pari a 2160p mediante tecnica checkerboard, che viene utilizzata per ottenere risultati non troppo distanti da un rendering nativo, prima che poi intervenga lo scaler per portare il tutto a risoluzione 4K. Passando dalla versione a 1080p a questa configurazione, e tenendo sempre a mente che stavamo apprezzando il tutto su un pannello nativo 3840x2160, l'immagine ci è apparsa nel secondo caso più definita sia per quanto riguarda gli oggetti in lontananza, complice un livello di dettaglio implementato superiore, sia nelle piccole cose come la vegetazione, le texture delle pareti e degli alberi, che soffrono tra l'altro di meno blur. L'aggiunta dell'HDR permette invece di far brillare, letteralmente, il sistema di illuminazione, il contrasto in presenza di raggi di sole e le tonalità del cielo, che permettono di distinguere meglio la diversa conformazione delle nuvole. Difficile da spiegare a parole, ma è indubbio che il miglioramento della qualità dell'immagine offerta dalla combinazione 4K/HDR, rispetto al gioco in versione 1080p/SDR, è assolutamente avvertibile, ancora di più se si ha la possibilità di metterle a confronto diretto. È bene evidenziare le parole qualità e pulizia, perché durante i nostri incontri con i titoli PlayStation Pro sono le due caratteristiche che sono state sfruttate maggiormente con la maggiore potenza di calcolo a disposizione. In seconda battuta di solito c'è un frame rate più stabile - come nel caso di Rise of the Tomb Raider - meno dettagli quali effetti particellari aggiuntivi, modelli poligonali superiori e in generale maggiore potenza bruta; la tendenza sembra essere quella voler sfruttare le qualità dell'immagine rispetto al resto, anche se nulla vieta da parte degli sviluppatori di puntare sulla beltà visiva pura anziché risoluzione e gamma di colore.

CERTEZZE

  • Graficamente davvero spettacolare
  • Il salto in avanti con Pro è palpabile...

DUBBI

  • ...anche se necessita della giusta configurazione