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Project CARS 2, gara di sostanza

Vi raccontiamo la nostra nuova esperienza in compagnia di Project CARS 2, il racer di Slightly Mad Studios

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   21/07/2017

Il primo episodio di Project CARS ha avuto uno sviluppo molto lungo e sfaccettato, con gli sviluppatori che hanno giocato d'anticipo rispetto alla popolarità che le piattaforme di crowdfunding avrebbero ottenuto di lì a poco. Quando poi si è passati dal finanziamento dal basso a un publishing di tipo tradizionale, grazie all'accordo con Bandai Namco, il gioco ha ottenuto lo spunto necessario per arrivare finalmente nei negozi e lasciare il segno nel cuore degli appassionati del genere grazie alla grande attenzione riposta in ogni aspetto dell'esperienza, a metà strada fra i simulatori più severi e quelli più accessibili. Annunciato con sorprendente anticipo, Project CARS 2 si pone dunque l'obiettivo di consolidare l'offerta confezionata da Slightly Mad Studios, non solo attraverso l'introduzione di nuove vetture e nuovi tracciati, ma anche e soprattutto andando a valorizzare i punti di forza di questa eccellente produzione. Dopo alcune ore con una build avanzata per PC, eccoci a fornirvi le nostre impressioni.

Impatto iniziale

Il menu principale di Project CARS 2 è diviso in maniera ordinata fra le varie opzioni: la Carriera, legata alla creazione e alla gestione del proprio pilota, vero e proprio fulcro del comparto single player; la Partita Veloce, che consente di cimentarsi con una gara personalizzata in cui è possibile scegliere vettura, tracciato e svariate opzioni, nonché un test privato e una serie di eventi online al momento non ancora accessibili; e infine la Community, che si attiverà più avanti e avrà il compito di dimostrare la maggiore attenzione posta dagli autori sul comparto online, anche e soprattutto in ambito eSport. Ci sono quindi le opzioni, tantissime, che permettono di regolare ogni singolo aspetto dell'esperienza: dagli aiuti alla guida (inizialmente disattivati) alle regole di gara, dalla presenza o meno dei danni alla tipologia degli stessi, dagli elementi dell'interfaccia ai controlli, questi ultimi personalizzabili sotto molteplici aspetti, sia che si usi un volante che un semplice controller.

Project CARS 2, gara di sostanza

Si passa quindi alle opzioni grafiche, che disegnano un quadro per molti versi entusiasmante: sulla configurazione di prova (i5 6600K, GTX 1070) abbiamo giocato quasi sempre a 4K reali e sessanta frame al secondo, ma per ottenere questo tipo di performance siamo dovuti scendere a un unico, importante compromesso: abbassare la qualità delle texture su "medio". C'è ancora tempo da qui all'uscita e non mancheranno aggiornamenti tecnici sia per il gioco che per i driver NVIDIA, ma abbiamo avuto qualche difficoltà a trovare regolazioni di fino che consentissero di ottenere la medesima definizione e fluidità senza rinunciare al livello di dettaglio delle trame. Valuteremo anche questo aspetto della produzione, ma per il momento sembra che il motore grafico di Slightly Mad Studios abbia fatto dei passi in avanti sotto il profilo della scalabilità, sebbene l'entrata in scena di effetti atmosferici di una certa rilevanza (la pioggia battente, ad esempio) continui ad avere un grande impatto sul frame rate, abbassandolo anche di venti fotogrammi a seconda del numero di auto su schermo.

Project CARS 2, gara di sostanza

In pista

Come accennato in precedenza, i numeri di Project CARS 2 sono sostanzialmente cresciuti rispetto al primo episodio: il parco auto vanta adesso ben centottanta modelli e i circa sessanta scenari offrono qualcosa come centotrenta varianti. Questo fattore si ripercuote in maniera estremamente positiva sulla Carriera, che similmente al capitolo originale ci chiede di creare un pilota e cominciare la nostra scalata verso la gloria partendo dai campionati minori, con la possibilità di cominciare dal gradino più basso o da una posizione un po' più avanzata, a seconda della nostra dimestichezza con il modello di guida e la filosofia alla base del racer targato Slightly Mad Studios.

L'idea degli "intrecci" e di un sistema di progressione profondo, che ad esempio sblocca nuovi eventi a seconda del nostro affiatamento con uno specifico brand automobilistico, aumentano non di poco lo spessore di questa parte dell'esperienza, che garantisce decine di ore di intrattenimento ma che difficilmente si presta a una fruizione spensierata. Il messaggio che gli sviluppatori fanno passare con Project CARS 2, infatti, è quello di un prodotto pensato per appassionati e puristi, le cui meccaniche non possono essere prese alla leggera. Lo conferma la pressoché totale mancanza di vetture di classe media, quelle che solitamente nei racer vengono utilizzate per muovere i primi passi grazie alla loro maneggevolezza e prevedibilità. Qui il discorso è diverso, non c'è un livello base e i discorsi relativi all'apprendimento sono stati spostati su altri elementi, in primo luogo gli aiuti alla guida e il grado di abilità (nonché di aggressività) degli avversari.

Project CARS 2, gara di sostanza

Grandi promesse

Fra le novità più rilevanti di Project CARS 2 ci sono i tracciati ovali tipici delle leghe americane e il Rallycross, quest'ultimo foriero di un approccio alla guida ancora più attento e preciso, fatto di continue correzioni di traiettoria per via dei circuiti sterrati. Si tratta però solo dell'ennesimo tassello per un puzzle, quello del modello di guida, che conferma con questo secondo capitolo la propria eccezionale profondità. Partendo da un assetto neutro e lasciando intatto il grado di abilità degli avversari, infatti, diventa davvero complicato aggiudicarsi una gara. La trafila, praticamente obbligatoria, è dunque quella di provare vettura e circuito, individuare i problemi da risolvere e mettere mano all'assetto per poter apportare delle correzioni in termini di stabilità, frenata, ripartizione del carico, accelerazione e velocità finale.

Districarsi fra le tantissime regolazioni non è semplice ed effettivamente mancano delle voci globali che semplifichino un po' le operazioni, a meno di non volersi mettere nelle mani dell'ingegnere di pista, che a seconda delle nostre richieste effettuerà le modifiche necessarie. Alcuni comportamenti in pista appaiono bizzarri, ma si tratta di aspetti che proveremo ad approfondire da qui al lancio, sperimentando opzioni e assetti al fine di trovare la quadra.

La sensazione è che Project CARS 2 sia un titolo estremamente denso di regolazioni e contenuti, forte di una grafica che nei momenti migliori, giocando con le luci e il meteo dinamico, risulta non solo realistica e definita, ma anche molto suggestiva.

CERTEZZE

  • Un'infinità di regolazioni
  • Carriera ricca e profonda
  • Grafica a tratti suggestiva...

DUBBI

  • ...ma non mancano momenti di piattezza
  • Modello di guida troppo esigente?
  • Il meteo mette alla prova le performance