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Una leggenda di nome Goldrake

Omaggiamo il mito creato da Go Nagai ripercorrendone brevemente la storia, col desiderio di vederlo prima o poi protagonista di un videogame

SPECIALE di Massimo Reina   —   04/05/2018

Il 4 aprile di questo 2018 si sono festeggiati i quaranta'anni dalla prima messa in onda in Italia di UFO Robot Goldrake, l'anime di Go Nagai che per certi versi segnò nel nostro Paese una piccola rivoluzione nelle abitudini e nell'intrattenimento dei giovani. Il suo successo fu a dir poco devastante, e investì ogni settore o aspetto della società: la Goldrake-mania generò infatti un'impressionante produzione di merchandising, dai quaderni alle cartelle, dai giocattoli ai vestiti, e le sigle del programma divennero delle hit capaci di primeggiare nelle classifiche musicali e di far ballare orde di adolescenti in discoteca. Così, in barba alle feroci polemiche del tempo, alle interrogazioni parlamentari e alle accuse di istigare i più piccoli a compiere gesti estremi e violenti, le avventure di Actarus e amici finirono per segnare un'epoca e incidere i loro nomi nei cuori di migliaia di ragazzini. Gli stessi che ancora oggi, divenuti uomini, desidererebbero tanto vedere i propri in qualche videogioco di un certo spessore, per poterne rivivere le gesta da "protagonisti", seppure virtuali.

Una leggenda di nome Goldrake

Goldrake e i videogiochi

Il rapporto tra intrattenimento elettronico, Goldrake e in generale i personaggi del genere "robottoni" targato Go Nagai in realtà non ha avuto molta fortuna in passato. Nel senso che nonostante il "peso" dei personaggi e il vastissimo pubblico che li segue ancora oggi, non esistono molti titoli dedicati specificatamente a loro. UFO Robot Goldrake, per esempio, addirittura non ha nessun gioco commerciale incentrato su di esso, anche se appare in diversi titoli come coprotagonista. È infatti uno dei personaggi selezionabili nel cabinato da bar Mazinger Z del 1994, insieme proprio a Mazinga Z e al Grande Mazinga. Si tratta di uno sparatutto a scorrimento verticale classico, caratterizzato anche da una difficoltà decisamente elevata, e da una certa spettacolarità nell'azione in cui le città giapponesi vengono rase al suolo dai mostri proprio come avveniva nel manga e nella seria animata.

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Non mancano boss giganteschi e brevi sequenze animate che richiamano la fonte d'ispirazione. Sempre Mazinga Z è protagonista assoluto di Mazinger Z per Super Nintendo, un picchiaduro - sparatutto a scorrimento orizzontale creato da Bandai dove il nostro eroe combatte a suon di calci, pugni e mosse tipiche dell'anime (come il Raggio Termico) orde di mostri e robot giganti, e di Mazin Saga: Mutant Fighter per Sega Mega Drive. Anche in questo caso si tratta di un beat em'up, ma stavolta ambientato in un universo alternativo differente da quello del soggetto del manga-anime originale, rispetto al quale costituiva una sorta di reboot. Per il resto, nient'altro. Goldrake e gli stessi due Mazinger, più altri robottoni come Getta Robot G, appaiono spesso tra i personaggi selezionabili dei Super Robot Wars, una serie di strategici a turni di Banpresto.

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Questa conta ormai decine di uscite per praticamente ogni console giapponese (e non solo: in occidente ne sono arrivati alcuni, come Super Robot Wars MX per PlayStation 2 e PSP) a partire dalla prima metà degli anni novanta, in cui i protagonisti sono proprio alcuni dei più celebri robottoni del mondo manga e anime giapponese. Gli ultimi capitoli, tra gli altri, sono 2nd Super Robot Wars Original Generation per PlayStation 3, risalente ormai al 2011, Super Robot Wars Z2.2: Sousei-Hen per PSP, uscito nel 2012, Super Robot Wars OG Saga: Masō Kishin III - Pride of Justice del 2013, 3rd Super Robot Wars Z e Super Robot Wars OG Saga: Masō Kishin F - Coffin of the End entrambi nel 2014.

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Come potrebbe essere oggi un gioco su Goldrake?

Ma possibile che nel vasto panorama delle produzioni videoludiche non ci sia spazio per un universo affascinante e ricco di possibilità per degli sceneggiatori creativi, come quello di Goldrake? Noi pensiamo di si. Ma come potrebbe essere oggi un gioco incentrato sulla figura del robottone guidato da Actarus e a che categoria potrebbe appartenere? Secondo noi l'ideale sarebbe sviluppare un titolo che combini più generi: un open world d'azione con elementi GDR e picchiaduro. Il gioco potrebbe essere ambientato in una realtà alternativa, dove Goldrake è stato sconfitto, Acatarus (Duke Fleed) imprigionato, e la Terra ormai invasa da Vega. In questo contesto, il giocatore controllerebbe Koji Kabuto, che agendo sotto mentite spoglie in una città occupata, guiderebbe un gruppo di ribelli. Il suo obiettivo principale, in una fase di gioco alla inFAMOUS o Watch Dogs, sarebbe quello di sabotare le truppe di Vega, liberare Actarus e ricostruire con lui il Centro di Ricerche Astronomiche e Goldrake, per dare vita al contrattacco finale per liberare il pianeta.

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In un secondo momento dell'avventura il giocatore, una volta liberato Actarus, potrebbe poi alternare i due eroi nelle varie missioni, oppure operare la scelta di guidarne solo uno, e pian piano si passerebbe da quest cittadine ad altre fuori dall'area abitata, usando perfino dei velivoli, fino a quando, col recupero di Goldrake, l'azione passerebbe "in mano" ai robottoni con spettacolari battaglie contro giganteschi mostri meccanici fra grattacieli e edifici in fiamme. Spazio importante ovviamente al potenziamento di Goldrake, con l'utente impegnato a recuperare in giro per il mondo progetti e materiali utili da consegnare al direttore dell'Istituto di ricerche spaziali, Prof. Procton, per consentire ai laboratori di creare nuovi gadget e potenziamenti per il robot.

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Magari attraverso un apposito albero delle abilità, diviso in quattro sottosezioni, si potrebbe intervenire su aspetti quali l'equipaggiamento e le abilità del disco Atlas, mentre per il robot, sulle Armi e gli accessori fisici o intercambiabili, come il Maglio Perforante, l'Alabarda Spaziale o la Trivella Spaziale, su quelle d'energia (Tuono Spaziale, Raggi Protonici, etc), e sulla corazza e sulla manovrabilità del mezzo, così da andare a potenziare le abilità del robot che useremo maggiormente. Sbloccare nuove caratteristiche o poter implementare nuovi accessori potrebbe poi consentire a Goldrake di scoprire nuove aree in luoghi della mappa prima inaccessibili, come i fondali marini o zone sotterranee. Insomma, volendo potremmo continuare a buttare giù idee su idee su un progetto simile. E chissà che in tal senso un giorno non venga voglia a qualche importante software house l'idea di dedicare tempo e risorse a un progetto sul grande Goldrake.

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