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2002 Fifa World Cup Football Stadium

Chi è che dice che i videogiochi sono l'esatto contrario di una salutare attività fisica? Grazie a Thrusthmaster da oggi si può giocare a calcio senza nemmeno preoccuparsi di allenamenti e infortuni, una vera e propria manna dal cielo insomma!

APPROFONDIMENTO di Matteo Santicchia   —   07/08/2002
2002 Fifa World Cup Football Stadium

Il ponte ologrammi di Star Trek non ci è mai sembrato così vicino. Thrustmaster ci permette con il suo 2002 Fifa World Cup Football Stadium, di mettere in pratica quello che tutti gli amanti del calcio giocato, seppure su PS hanno sempre sognato di fare: non più spingere un pulsante, ma realmente calciare d’interno a girare sotto l’incrocio. Il concetto è molto semplice: a tre sensori è affidato il compito di leggere e calcolare i movimenti dei vostri piedi, quindi essi funzionano come i tasti del pad, passaggio cross e tiro in attacco, contrasto, scivolata e colpo di testa in difesa. Non finisce certamente qui, di fatto l’uso del pad è necessario, il nostro alter ego su schermo rimane soggetto ai movimenti della croce direzionale, così come i tasti dorsali vari Il tappetino è stato provato con Pro Evolution Soccer, quindi un titolo decisamente complesso, un ottimo banco di prova. Torniamo ora all’aspetto estetico. I tre sensori appoggiano su un tappetino di plastica verde, largo più o meno un metro, che più che un campo di calcio ricorda un diamante del baseball, o per meglio dire un pentagono molto arrotondato. Alla base si attacca poi il cavo per collegare il pad, tutto qui. Dopo aver caricato il titolo Konami ci accorgiamo di non dover settare nulla, possiamo quindi giocare senza complicarci la vita con configurazioni e salvataggi di tasti vari, in più abbiamo comunque 4 default di base per i titoli calcistici più gettonati, FIFA compreso. Il primo impatto non è certamente dei migliori, si guarda spesso in basso alla ricerca del sensore giusto, ma dopo i primi minuti di spaesamento si calcia discretamente. L’azione combinata pad e sensore ci permette di imprimere potenza e direzione alla palla: la finta sensazione di essere proprio noi fisicamente a tirare o crossare è comunque garantita dall’effetto mino che il tappetino induce. Chi guarda che si da fare sopra il tappetino vedrà un figuro intento a ripetere le movenze di veri campioni ben più blasonati: il rischio di sradicare il lampadario con una rovesciata esiste. Detto ciò c’è anche da dire che non tutto è perfetto: Pro Evo è certamente esigente come titolo e richiede come tutti sanno tempismo e precisione non indifferenti. In questo caso Football Stadium presta il fianco a qualche critica, in parole povere diciamo che non è sicuramente il mezzo più adatto per ottenere grandi risultati, visto che più il titolo è sensibile al dosaggio della pressione dei tasti e meno F.S. risulta preciso. Invece con titoli meno tecnici, più arcade, tipo FIFA, il tappetino si è comportato molto meglio, dimostrandosi un ottima controparte del pad; l’immediatezza del titolo favorisce di sicuro la periferica Trusthmaster, che soffre la complessità di certi titoli calcistici. In definitiva F.S. è un prodotto che diverte molto e che da il meglio di se con titoli di facile utilizzo, arcade e immediati. Più vicino ad un target di utenti giovani che di incalliti ultraventenni alle prese con sfide quotidiane a Winning eleven. Un buon prodotto, divertente e facile da utilizzare, ma fatalmente un pò inpreciso e talvolta poco comodo. La strada per il ponte ologrammi di Star Trek è questa, non ci sono dubbi!