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Pirati di plastica

Primo incontro col nuovo lavoro dei Traveller's Tales: protagonisti Jack Sparrow e soci

ANTEPRIMA di Matteo Santicchia   —   02/02/2011
Pirati di plastica

Traveller's Tales è senza dubbio una delle software house più prolifiche sul mercato. Il suo primo lavoro, Leander, pubblicato da Psygnosis, è datato 1991, negli ultimi anni, tra nuove IP e progetti "su commissione", i ragazzi inglesi si sono specializzati nella produzione di tie-in delle saghe cinematografiche (e non solo) più importanti, declinate però all'insegna dell'umorismo e della serrata cooperazione tra giocatori, il tutto vestito di coloratissimi cubettoni LEGO. Traveller's Tales ha di fatto inventato un genere, e dopo aver esplorato alla loro maniera Guerre Stellari, Indiana Jones, e Harry Potter, ma anche Batman e Rock Band (a ribadire il loro eclettismo), questa volta tocca a Jack Sparrow e soci solcare i mari in galeoni di plastica colorata made in Denmark.

Cappa e spada

Annunciato lo scorso novembre, LEGO Pirati dei Caraibi è rimasto sotto i radar in questi ultimi mesi, di fatto per tutto questo tempo abbiamo conosciuto solo il setting del titolo, ovvero i primi tre film della serie più il quarto di prossima uscita, Oltre i Confini del Mare, e proprio per saperne di più abbiamo avuto la possibilità di intervistare Jonathan Smith responsabile della produzione in Traveller's Tales.
Il nuovo progetto partirà dalle basi del precedente Harry Potter, successo tanto di critica che di pubblico, per mettere in scena un universo di gioco molto vasto, a partire dall'hub centrale in cui scegliere quale episodio giocare.

Pirati di plastica

Queste "zone di partenza" sono cresciute e ingrandite con l'evolversi del franchise, basti pensare alla cantina di Guerre Stellari, e subito dopo fare quattro passi per la Diagon Alley di Harry Potter con tutti i suoi negozi per capire come questi livelli non siano un semplice antipasto ma qualcosa di molto complesso e stratificato, con dinamiche valide tanto quanto i livelli veri e propri. In Pirati dei Caraibi questo concetto verrà se possibile ancora più espanso. Jonathan Smith non è stato di molte parole, specificando però di non essersi limitati all'implementazione di un covo nascosto o di una bettola malfamata, ma di aver messo in piedi un sistema di navigazione attraverso il quale muoversi tra i vari livelli e episodi. Non sarebbe male in tal senso, e conoscendo l'inventiva dei ragazzi inglesi, l'inserimento di battaglie navali e abbordaggi all'arma bianca, vedremo più avanti cosa avranno messo in piedi gli sviluppatori. Sul versante del gameplay, verrà esaltato tutto il repertorio classico del franchise LEGO. Le dinamiche cooperative troveranno un applicazione ancora più importante, alla luce di ben sessanta personaggi giocabili, ognuno con le sue mosse e le sue abilità peculiari. Le fasi di combattimento, come giusto che sia in un titolo che vede protagonisti pirati, filibustieri e corsari, sembrano aver beneficiato di una particolare attenzione da parte dei Traveller's Tales, che pur non potendo, o volendo, rivoluzionare delle meccaniche vincenti, hanno inserito alcune piccole introduzioni che sembrano poter dare una marcia in più al gioco. L'esplorazione delle vaste mappe di gioco beneficierà della possibilità di scalare e inerpicarsi raggiungendo le zone sopraelevate, alla stessa maniera un inedito "balance system" entrerà in gioco ogni qualvolta i protagonisti si troveranno in precario equilibrio, magari durante i duelli in cima all'albero più alto, con il Maelstrom che ruggisce sotto di noi.

Dalla scuola alla filibusta

La formula è quindi rimasta invariata, con tutti i potenziamenti del caso ai punti cardine del gameplay, dove però Traveller's Tales sembra aver fatto un buon lavoro è nel comparto tecnico, che torna al solito aspetto sgargiante della serie, abbandonato per le crepuscolari atmosfere di Hogwarts, irrobustito da un motore che se non è nuovo di zecca, sembra portarsi in dote un miglioramento al sisterma di illuminazione e più in generale a tutto il settore degli effetti speciali.

Pirati di plastica

In definitiva il nuovo lavoro dei ragazzi inglesi sembra confermare il loro tocco magico, capace di creare all'interno di una struttura solo apparentemente dedicata a un pubblico giovanile, un titolo come al solito imbevuto di humor sino al midollo (il primissimo teaser ne è la conferma), molto divertente, tanto da soli quanto in multigiocatore, capace di esaltare un universo, come quello di Pirati dei Caraibi, che fa del mix tra avventura e commedia la sua ragion d'essere. Di conseguenza, una trasposizione in poligoni di plastica era praticamente scritta nel DNA della saga e così è stato. Torneremo sicuramente a parlare del gioco nelle prossime settimane, nell'attesa vi ricordiamo che LEGO Pirati dei Caraibi arriverà sul mercato a maggio, in concomitanza con l'uscita del quarto film, su tutte le piattaforme esistenti.

CERTEZZE

  • Il carisma dei personaggi
  • Piccole ma interessanti introduzioni al gameplay
  • Tecnicamente sembra migliorato

DUBBI

  • Tanta varietà promessa, tutta da verificare però