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Stretta sia la vostra maglia, ben temprata l'armatura!

Con l'arrivo della primavera si avvicina anche il nuovo capitolo della fortunata serie Mount & Blade: nuove armi, nuovo periodo e, per la prima volta, ambientazione storica

ANTEPRIMA di Volodia Pellegrini   —   06/04/2011

Mount & Blade è uno di quei piccoli miracoli che solo una società di massa ormai unita dal'enorme sistema che è la rete può rendere possibile: come tanti altri giochi indie infatti, il GDR turco deve alla rete, al suo tam tam e al passaparola tra i fan e i modder gran parte del suo successo, almeno per quanto riguarda il primo, amatoriale, capitolo. Con Warband c'è stato il grande salto verso la diffusione mondiale, c'è stato il grande forum con decine di migliaia di accessi quotidiani e, non ultima, la meritata attenzione della critica specializzata, e non ci sentiamo falsamente modesti nel dire che noi di Multiplayer.it, almeno nel nostro paese, abbiamo battuto il ferro di continuo, pubblicando più e più articoli su questo piccolo capolavoro.
Altro tempo è passato ed ora siamo di fronte ad un nuovo Mount & Blade, che, già decollato con Warband, non sarà più un semplice restyle del predecessore, ma bensì un episodio completamente nuovo, per la prima volta ambientato non in un mondo plausibile ma comunque fantastico, ma nel cuore della nostra vecchia Europa, tra Polonia, Svezia e Crimea.

Re Carlo tornava dalla guerra...

La prima cosa da dire su With Fire & Sword è proprio riguardo l'ambientazione: siamo in Europa dell'Est verso la metà del XVII secolo, ovvero a cavallo tra la guerra dei 30 anni e la guerra civile inglese o, per parlare della nostra piccola Italia, quando i bravi manzoniani spadroneggiavano impunemente per una penisola divisa e, tranne poche eccezioni, occupata dalla Spagna o sottomessa a un invadente papato, nonchè soggetta a continue pestilenze.
Tuttavia, i romanzi da cui gli sviluppatori hanno tratto l'ambientazione e alcune situazioni non sono i classici Tre Moschettieri di Dumas, nè I Promessi Sposi e nemmeno il più recente Capitan Alatriste di Reverte, ma bensì la Trilogia di Henry Sienkiewicz (per informazioni e altro consultate il box a lato).

Stretta sia la vostra maglia, ben temprata l'armatura!

Alla notizia di un'ambientazione storica, e per di più soggetta alla trama di una serie di romanzi, i vecchi fan della saga potrebbero storcere lievemente il naso, poichè sembrerebbero tutte novità in grado di minare quella che è la filosofia alla base della serie, ovvero libertà a 360 gradi, con infinite strade di sviluppo e addirittura la possibilità di diventare sovrano di tutto il continente.
Abbiamo posto i nostri dubbi agli stessi sviluppatori, i quali, per dimostrarci come ci sbagliamo, hanno acconsentito non solo a farci provare in anteprima il titolo, ma anche a porre loro qualche domanda diretta sul gameplay, sulle novità e sul multiplayer di questo nuovo episodio della serie: affilate la spada, sistemate la piuma nel cappello e seguiteci quindi sul campo di battaglia.

Due parole sull'autore

Sebbene meno conosciuto di altri scrittori moderni e contemporanei, Henryk Sienkiewicz (1846-1916) è considerato uno dei più importanti autori est europei dell'ottocento, tanto da venire insignito nel 1905 del premio nobel alla letteratura "per i notevoli meriti come scrittore epico". Le opere riprese dagli sviluppatori per Mount & Blade: With Fire & Swords sono quelle che compongono la sua più importante trilogia, spesso vista dai concittadini come un vero e proprio sprone alla rivolta e all'unità, con una valenza molto simile a quella avuta da Giuseppe Verdi nel nostro Risorgimento e sono: Col ferro e il fuoco (il titolo dice nulla?), Il Diluvio e il Signor Wo Lodyjowski, tutti scritti tra il 1880 e il 1890 ed ambientati appunto nel periodo compreso tra il 1638 e il 1670 che ha visto l'europa dell'Est scossa dalle guerre polacche, dalla rivolta contro i turchi e dalla nascita di nuove realtà indipendenti.
In Italia Sienkiewicz è conosciuto soprattutto per il romanzo Quo Vadis (1895) che, oltre a valergli il già citato nobel, ispirò il kolossal hollywoodiano con protagonista Robert Taylor.

Tomorrow will take it away, the fear of today...

Abbiamo già parlato dell'ambientazione, spendiamo ora qualche parola sulle fazioni presenti in gioco, ricostruite dagli sviluppatori su solide basi storiche nel tentativo di renderle quanto più realistiche possibile. L'etmanato Cosacco è una realtà geografica indipendente in guerra continua con la Polonia e supportato in questo dalla Russia. I cosacchi sono abili guerrieri abituati alle imboscate e alla guerra di logoramento. La Repubblica Polacca invece, rappresenta l'unione dei popoli polacchi, lituani ed ucraini ed è rinomata per la triste fama dei suoi ussari alati. Lo Zarato di Mosca è una nuova realtà russa rinata grazie ai Romanov, che tenta di riprendersi con la forza le terre perse in Polonia e di resistere agli ottomani facendo largo uso delle nuove tecnologie a base di polvere nera e imitando i più avanzati stati europei. In attesa della risoluzione del conflitto il ricco Regno di Svezia mantiene una politica neutrale, ma i suoi reggimenti di alabardieri e picchieri stanno venendo addestrati in vista di un coinvolgimento nella guerra, mentre il Khanato di Crimea, ancora legato alla tradizione degli arcieri a cavallo e alla guerra antica, cerca di mantenersi estraneo al conflitto a causa della sua posizione indifendibile, ben sapendo che ciò sarà impossibile.

Stretta sia la vostra maglia, ben temprata l'armatura!

Dovendo iniziare l'avventura al centro delle opere di riferimento, vi è fin dall'inizio qualche cambiamento: cala la personalizzazione del nostro avatar, e l'avventura non partirà da una città ma bensì da un modesto villaggio dove il personaggio (comunque liberamente customizzabile su abilità, nome ed aspetto fisico) salverà un nobile da un'imboscata ed in seguito fuggirà con lui, e dal quale riceverà le primissime quest. E sono proprio le quest uno dei primi aspetti di Mount & Blade: With Fire & Sword: più numerose che nei precedenti capitoli, avranno ora una maggiore influenza sul prosieguo dell'avventura che, per quanto libera, risentirà delle decisioni del giocatore per quanto riguarda i rapporti con le fazioni e le città, incidendo non solo sulla possibilità di entrare in una qualsiasi località senza essere presi a fucilate dalle guardie, ma anche sulle truppe reclutabili e sugli edifici edificabili una volta diventato uno stimato borgomastro, oltre che ovviamente nei rapporti personali coi singoli nobili, comandanti, sovrani.

Sebbene non ci sia nessuna vera e propria imposizione a seguire le quest, che siano o meno principali, e posto che il mondo rimane liberamente percorribile ed esplorabile fin dai primi momenti di gioco, vi sono tanti piccoli accorgimenti che, volenti o nolenti, vi obbligheranno a seguire le missioni di qualcuno o comunque ad affiliarvi ad una fazione, precludendo quindi una buona parte di avventure e di missioni, garantendo in ogni caso una buona rigiocabilità: in primis gli equipaggiamenti hanno ora un prezzo elevatissimo, così come le singole unità dell'esercito.

Stretta sia la vostra maglia, ben temprata l'armatura!

L'affiliazione sarà quindi obbligatoria per motivi meramente economici, in quanto premi di valore e ricompense sontuose si ottengono solo combattendo al soldo dei signori e non massacrando sparute bande di predoni (peraltro più rare che in passato) o liberando villaggi dalle incursioni dei saccheggiatori. Non ci si deve inoltre dimenticare la difficoltà portata dalla larga diffusione di armi da fuoco, che già in moltissimi mod hanno fatto capire ai giocatori quanto facilmente un contadino di primo livello armato di moschetto possa eliminare un personaggio di ventesimo livello, anche perchè nel 1650 le armature non erano propriamente impenetrabili o largamente diffuse, sopratutto nell'area geografica di riferimento.

Venite pure avanti voi, con il naso corto...

Nonostante le premesse e i tentativi di aumentare le possibilità di espansione del personaggio e del suo seguito, senza dimenticare inoltre le moltissime quest e le diverse attività presenti nelle varie città, con ora più taverne e con avventori diversi, da ubriachi a lottatori oltre che mercenari, Whit Fire & Sword sembra rimanere un terzo capitolo che poco innova rispetto i predecessori. Certo, ci sono le armi da fuoco, e l'epoca è un'altra, ma, purtroppo, questa volta il massimo motivo del successo del gioco si ritorce contro gli stessi sviluppatori: moschetti, pistole, spade e atmosfera moderna sono tutte cose che molti, anzi moltissimi giocatori hanno già provato in mod impegnati come Age of Change o Eagle and Radiant Cross, così come la gestione di attività nelle città e nei villaggi in queste ed altre modifiche che ripropongono nuove e complesse strategie diplomatiche e sociali.

Stretta sia la vostra maglia, ben temprata l'armatura!

Quello che invece non si è mai visto, ovvero una vera relazione con e tra i membri del party (senza aspettarci nulla alla Bioware), o addirittura rapporti interpersonali più sviluppati di una stringa che ci dia un valore tra -100 e 100 riguardo le relazioni coi personaggi ancora non c'è, come non c'è una vera gestione strategica degli scontri, anch'essa meno profonda di quella di alcune modifiche. Anche graficamente, per quanto si possa apprezzare lo sforzo di riproporre fedeli ricostruzioni dei luoghi più importanti delle città presenti, non si può non notare quanto le strade siano ancora deserte e quanto l'unica routine dei personaggi sia girare a caso nelle ore diurne e sparire in quelle notturne, con i mercanti e il borgomastro come uniche possibilità di dialogo e di interesse all'interno delle varie location. Parlando di uniformi ed ambienti, infine, si nota una notevole cura negli effetti speciali e di rifrazione, sopratutto in acqua e nei modelli dei cavalli, ma foreste, pianure e colline restano ancora inferiori a molti texture pack amatoriali, come ad esempio il Polished Landscape.
Siamo di fronte, insomma, a quello che sembra più che un terzo episodio un ennesimo mod del secondo capitolo, indubbiamente interessante da molti punti di vista,ma forse non in grado di rivaleggiare con alcune produzioni amatoriali.

Stretta sia la vostra maglia, ben temprata l'armatura!

Al fin della licenza io non perdono e tocco!

Cercando di fugare i dubbi avuti nella prova del gioco, abbiamo chiacchierato con Mika'il Yazbeck dello staff di sviluppo, ringraziandolo in anticipo per l'attenzione e il tempo dedicatoci, sperando di poter sciogliere alcune delle più intricate matasse, a partire proprio dalla scelta dell'ambientazione.

Una caratteristica della serie Mount & Blade è stata quella di presentare, pur con un chiaro riferimento storico, un continente inesistente, in modo da permettere al giocatore la più completa libertà di influire sugli eventi dei regni e addirittura di diventare imperatore di tutta Calradia. With Fire & Sword presenterà, oltre a un chiaro momento storico/geografico, anche una trama autoconclusiva, sebbene con più finali: non credete che ciò rischi di cambiare radicalmente tutta la filosofia di base della serie?
With Fire & Sword ha una storyline che permette ai giocatori di scegliere se accettarla o meno, senza alcuna linearità forzata, mantenendo quindi la struttura a mondo aperto che ha sempre caratterizzato la serie e ogni storia in esso contenuta è presente solo per aumentare le opzioni a disposizione del giocatore per vivere un'avventura unica.

Stretta sia la vostra maglia, ben temprata l'armatura!

A proposito dell'ambientazione storica, il XVII secolo è stato un periodo particolarmente turbolento: guerra dei 30 anni, guerra civile inglese, declino della Spagna, delle Repubbliche Marinare, ultimo assedio di Vienna da parte dei Turchi Ottomani e così via. Come mai avete scelto di ambientare il vostro gioco in un contesto meno conosciuto come quello dell'Europa Orientale, dei primi Romanov e di Cristina di Svezia invece che nell'occidente di Cromwell, Richelieu e Olivares?
Ambientare il gioco nel 17° secolo è qualcosa su cui siamo stati incoraggiati dagli stessi appartenenti alla nostra community, che non hanno mai nascosto il loro amore per le armi da fuoco e le ambientazioni storiche anche attraverso diversi mod. L'Europa dell'Est è qualcosa di atipico, leggermente esotico e decisamente drammatico. E' stato inoltre un luogo dove vecchie e nuove realtà si sono affrontate, aprendo la porta a interessanti scenari per il gameplay e a nuove sfide tattiche.

Parliamo dell'esperienza in single player: il giocatore potrà ovviamente prendere le parti di una delle fazioni ma sarà soggetto, a quanto pare, ad una sola origine contadina e dovrà sottostare alla già citata trama principale: potete dirci di più sulle quest, sugli intrighi e sulle possibilità che apriranno queste scelte e su quanta influenza avranno nel gioco i personaggi e le situazione narrate nella trilogia di Sienkiewicz?
Sebbene i giocatori inizino in una particolare parte della mappa, non avranno alcuna forzatura che li porti ad unirsi ad una fazione piuttosto che ad un'altra o a seguire un'avventura piuttosto che un'altra: la libertà in With Fire & Sword è totale, e solo il giocatore può decidere quale storyline e quali quest intraprendere, in modo da aumentare la sua reputazione presso una nazione ed avere quindi accesso a quest più avanzate. Per quanto riguarda i personaggi dei libri, la loro influenza è alquanto limitata.

Grande importanza nel successo di Mount & Blade ha avuto la comunità dei modders: quale sarà per loro l'impatto di With Fire & Sword? I mod già creati per Warband saranno compatibili? Sarà possibile importare le uniformi (alcune davvero impressionanti) e i modelli tridimensionali sul motore di Warband per sfruttarli in nuovi mod? E quanto sarà modificabile lo stesso With Fire e Sword?
With Fire & Sword usa lo stesso engine alla base di Warband, per cui il modding dovrebbe essere semplice come lo è per Warband: molti mod dovrebbero essere quindi compatibili.

Stretta sia la vostra maglia, ben temprata l'armatura!

La grande innovazione di Warband è stato il multiplayer, e una delle grandi innovazioni di With Fire & Sword saranno le nuove opzioni degli assedi: sarà possibile combattere con macchine da guerra e batterie di cannoni? Vi saranno scenari multiplayer dedicati a questa nuova esperienza di gioco? Esisteranno inoltre artiglierie da campo o le battaglie resteranno ancorate alle mischie tra fanti, cavalleria e tiratori?
Le nuove opzioni d'assedio includono breccie nelle mura dei castelli, assalti alle fortezze, avvelenamenti delle acque per uccidere i difensori e apertura delle porte da parte di ufficiali nemici corrotti. Tuttavia nelle battaglie campali manterremo la situazione attuale (niente artiglieria quindi), saranno infatti i nuovi armamenti a rendere gli scontri diversi da Warband.

Quale sarà l'impatto delle armi da fuoco nel vostro sistema di gioco? Come prevedete di bilanciarle nell'ottica degli incontri multigiocatore? Alcuni mod di Warband presentano già scontri basati sui conflitti a distanza (Mount & Musket o 1866 per citarne due a caso), cosa sfrutterete della loro esperienza? Non temete che la potenza di un moschetto, per quanto soggetto a lunghi tempi di ricarica, possa rendere meno efficaci e quindi inutilizzabili lente fanterie corazzate e archi corti, trasformando le battaglie in multiplayer in un rincorrersi tra cavalieri leggeri e tiratori nascosti?
Essenzialmente le armi da fuoco aprono nuove strade per l'approccio a Mount & Blade: se il giocatore saprà superare la difficoltà di mira e i tempi di ricarica sarà ricompensato dalla potenza dei risultati. Dall'altra parte abbiamo ancora la vecchia tecnologia dell'arco e della freccia: meno potente, ma sicuramente più veloce e precisa. Il bilanciamento verrà quindi dalle preferenze del giocatore, speriamo infatti di avere opionioni dagli stessi utenti tramite sondaggi settimanali nel forum su come bilanciare il gioco in seguito al rilascio. Quello che vogliamo è un'esperienza ottimale per i nostri giocatori e siamo quindi aperti a cambiarla continuamente per accontentarli.
Per quanto riguarda il single-player, i campi di battaglia diventeranno indubbiamente più pericolosi per la grande quantità di proiettili in grado di raggiungere il giocatore mentre manovra nelle vicinanze dello schieramento avversario, obbligando un approccio più tattico degli scontri medievali di Warband, dove il giocatore poteva avvicinarsi al nemico senza rischiare.

Ringraziamo nuovamente Mika'il Yazbeck per le risposte e l'attenzione dedicateci ed attendiamo quindi la release finale, augurandoci che sia in grado di cancellare i nostri dubbi sulle potenzialità del prodotto e che possa brillare come hanno brillato le altre stelle della costellazione Talewords: l'appuntamento è per questa estate, solo su PC.

CERTEZZE

  • L'ambientazione potrebbe risultare inedita ed interessante
  • Background storico e letterario notevole
  • Il XVII secolo muta radicalmente l'approccio al gioco...

DUBBI

  • ...però di mod capaci di fare lo stesso il web è pieno
  • Dopo tre piatti di fila anche la cucina più raffinata diventa indigesta