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Quattro bastardi senza gloria

Non un nuovo capitolo della saga, ma un coloratissimo spin off. Quattro, dannatissimi bastardi!

ANTEPRIMA di Matteo Santicchia   —   08/06/2011

Brothers in Arms: Furious 4 non ha niente in comune con la serie di cui porta il nome, nemmeno l'ambientazione storica. Siamo sempre in piena seconda guerra mondiale, ma non è quella dei libri di scuola raccontata da Matt Baker e soci, siamo dalle parti di quella reinventata dei Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino.

Quattro bastardi senza gloria

Il titolo, uno spin off coloratissimo e iper violento, è uno sparatutto in prima persona da giocare "cooperativamente e tatticamente", in cui si impersonano quattro bastardi ognuno con armi e attidudini diverse. Il tono del gioco è estremamente caricaturale, lontano anni luce dalla seriosità del franchise padre. E' possibile scegliere tra quattro eroi differenti, ognuno fortemente stereotipato, dotato di armi e gadget peculiari. La dimostrazione è ruotata tutto intorno a Montana, il classico gigante palesamente tank armato di mitragliatrice pesante e trappola da orso per immobilizzare i nemici. Insomma, il mood del titolo è estremamente parodico ed irriverente, anche a giudicare da gli altri personaggi del gruppo. Troviamo il medico irlandese Stitch, armato di pistola e tazer, il texano Crockett, un pò Lemmy dei Motorhead, un pò colonnello Kilgore di Apocalypse Now e l'indiano Chok, dal look mohicano alla Taxi Driver, col tomahawk d'ordinanza.

Fantasia storica

Ma il loro arsenale non si limita a questo. Durante la dimostrazione abbiamo visto gli altri della squadra utilizzare lanciafiamme, granate, bottiglie molotov, RPG e addirittura una sega a nastro, il tutto esaltando la componente splatter del titolo, con copiosi schizzi di sangue e arti mozzati a gratificare il giocatore ad ogni kill. Kill, uccisioni che non sono fini a se stesse, ma che, come in Bulletstorm, regalano punti, o meglio dollari, ben in evidenza a schermo, e che potranno essere spesi tra un livello e l'altro, o in particolari postazioni radio, per sbloccare equipaggiamenti, nuove armi e perk. Abbiamo chiesto di poter vedere nel dettaglio cosa effettivamente si potesse comperare col denaro, ma Andy Varnell, producer del gioco, ha gentilmente detto di no, dicendo che nel corso dell'anno tutte le altre feature verranno rivelate.

Quattro bastardi senza gloria

Solita storia insomma. Ma per quanto potuto (brevemente) vedere il pannello è sembrato essere piuttosto affollato, di conseguenza le possibilità di personalizzazione sono un punto cardine del gioco. Il denaro non si ottiene solo semplicemente con le uccisioni, ma anche portando a compimento degli obiettivi dinamici all'interno della missione. Quella giocata davanti ai nostri occhi vedeva il gruppo setacciare casa per casa un villaggio tedesco alla ricerca di un gerarca di alto rango. Per fare ciò i quattro furiosi hanno dovuto fare irruzione in numerose strutture. In una di queste, col solito canonico bullet time abbiamo dovuto beccare tutti i nazisti intorno ad un tavolo, in un'altra, sparare a delle lanterne a petrolio per sfoltire in modo rapido i nemici in un garage, mentre l'ultima, forse quella più interessante, ci ha visto resistere barricati in una casa al contrattacco nemico per un dato lasso di tempo. Il tutto segnato da sovraimpressioni dal tono più consono ad un titolo sportivo che ad un titolo ambientato (con molta libertà) nella seconda guerra mondiale. La demo terminava con lo scontro nel luna park del paese con il boss dotato di jet pack, non prima però di aver fatto fuori un super soldato con mitragliatrice e enorme scudo di copertura e una specie di elicottero sfruttando il provvidenziale lanciarazzi lasciato in bella vista su una delle giostre.

In quattro è meglio

Da un punto di vista tecnico il titolo non è certamente stupefacente, più che altro a colpire è la totale gratuità della messa in scena, in cui dominano i colori saturi, lo splatter e i nazisti da operetta vestiti con inedite uniformi più da motociclista che da soldato.

Quattro bastardi senza gloria

Visto che non è stato possibile prendere in mano il pad è impossibile stabilire quanto profonde siano le dinamiche cooperative, alla stessa maniera non possiamo abbozzare un giudizio sull'intelligenza artificiale dei compagni, visto che la demo è stata giocata da quattro ragazzi Gearbox. Quello che possiamo senza dubbio affermare è che Brothers in Arms: Furious 4 è sembrato essere un titolo molto divertente, grottesco e ironico, anche piuttosto vario a giiudicare dalla voglia inserita dagli sviluppatori di diversificare il più possibile l'azione. Il test del multiplayer e soprattutto il single player giocato in solitaria saprà dirci il reale valore del titolo. Per ora il nuovo capitolo della saga di Gearbox potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa, ma solo con i futuri incontri sapremmo dirvi qualcosa in più.

CERTEZZE

  • Grottesco e irriverente
  • Sembrerebbe molto divertente, se giocato cooperativamente

DUBBI

  • Tecnicamente non al top
  • Si chiama Brothers in Arms, ma non lo è