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La guerra dei mech

Adhesive Games vuole stupire tutti con Hawken, il suo primo gioco. Presentato con un video su YouTube, ha colpito soprattutto per l'impressionante impatto visivo

ANTEPRIMA di Simone Tagliaferri   —   07/07/2011

Hawken è il primo gioco di Adhesive Games, team ambizioso che punta molto in alto. Nonostante si tratti di un indipendente, la qualità produttiva sembra degna di un titolo tripla A: non significa molto, visti i risultati di certi giochi ad alto budget, ma è già un inizio. Il mondo dei videogiochi ne ha saputo dell'esistenza di grazie a due video rilasciati su YouTube. Inizialmente, alcuni hanno addirittura dubitato che si trattasse di filmati in computer grafica e non di gioco. Ma Hawken esiste e c'è chi l'ha visto in azione. Di cosa si tratta? Di uno sparatutto multiplayer a squadre con protagonisti dei giganteschi mech.

La guerra dei mech

La scelta di svilupparlo nasce dalla passione di Khang Le, l'art director del progetto, per i mech e dalla sua insoddisfazione per alcuni titoli del passato, definiti in un'intervista "o troppo lenti, o troppo arcade". Le fonti d'ispirazione sono comunque molteplici: si va dagli anime Ghost in the Shell e Patlabor, passando per film come i classici Blade Runner e Alien, per arrivare ai videogiochi MechWarrior e Phantom Crash. L'unica sorpresa è Shadow of the Colossus, che Le cita per le atmosfere.
Gli scenari sono affascinanti nel loro essere un caos ordinato di metallo. Gli edifici sembrano appena sopravvissuti a una guerra, vittime di un'usura che li ha invecchiati precocemente. Le strade sono come vene che pompano vita nel mare di metallo che si staglia davanti agli occhi del giocatore e... la birra è finita e anche l'io che parla al plurale qui su Multy ha esaurito la sua deriva poetica.

I mezzi

Ma parliamo della trama: per ora niente trama. Sì, lo sappiamo che così è troppo facile. In realtà qualche dettaglio è emerso: gli sviluppatori hanno dichiarato che Hawken è ambientato in un futuro post apocalittico in cui dei mech si danno battaglia per il controllo delle poche risorse rimaste. Questo è quanto. In realtà la trama è ancora in sviluppo, segno che il piano narrativo non rivestirà certo un ruolo centrale nell'esperienza complessiva.
Il gioco è stato sviluppato usando l'Unreal Engine di Epic e, nonostante lasci sbigottiti per la bellezza degli scenari e i dettagli con cui sono stati ricostruiti i mech, soprattutto le cabine di pilotaggio, vi stupirà sapere che si tratta di un titolo a basso budget che non ha ancora un publisher. Anzi, in realtà non si sa ancora bene su quali piattaforme girerà. Adhesive Games vorrebbe portarlo su PC, Xbox 360 e PS3 come gioco scaricabile a basso prezzo, ma per ora, dopo ormai dieci mesi di sviluppo, si parla ancora di trattative e non c'è niente di certo.

La guerra dei mech

Il concept del gioco è di far scontrare i giocatori in diverse modalità online, per ora sono state annunciate soltanto il classico deathmatch e l'altrettanto classico team deathmatch, creando un miscuglio perfetto tra un gioco arcade e qualcosa di più vicino a un simulatore. L'idea è di mantenere un ritmo dell'azione serrato, pur non rinunciando alle possibilità di gameplay che la complessità dei mech ha da offrire. Ce ne saranno di tre tipi: uno più veloce e agile, uno più corazzato e uno medio in tutto. Ovviamente ognuno potrà rivestire ruoli diversi, pratica indispensabile nel gioco a squadre. Oltre alle armi dei bestioni metallici, che saranno intercambiabili, sarà possibile usare infrastrutture da combattimento come le classiche torrette, che daranno al gioco quel tocco di strategia in più che non fa mai male. Adhesive Games sta tentando di creare il classico titolo in cui il giocatore deve concentrarsi sulle risorse a sua disposizione per vincere, cercando di arrivare a conoscere e sfruttare al meglio l'equipaggiamento del suo avatar.

Abilità

Come visibile anche dai filmati, i movimenti dei mech non saranno velocissimi, ma ci saranno diverse mosse a disposizione del giocatore per compensare. Come lo scatto laterale o la rotazione immediata di 180 gradi. L'idea è quella di bilanciare la naturale pesantezza dei robot, con una maggiore velocità nella risposta dei comandi. Il rischio di marcare troppo la mano sulla verosimiglianza sarebbe quello di creare un gameplay appesantito da tanti piccoli momenti morti che possono rivelarsi letali in multiplayer. Per vincere, i giocatori dovranno poter contare soprattutto sulla loro abilità e non sui momenti di défaillance degli avversari.

La guerra dei mech

A proposito di questi ultimi: durante il gioco bisognerà fare attenzione a diversi fattori che, se mal gestiti, potrebbero avvantaggiare i nemici. Ad esempio le armi si surriscalderanno se si spareranno raffiche troppo lunghe per troppo tempo, costringendo a ripiegare dietro qualche copertura per farle raffreddare. Anche gli scatti consumeranno una barra di energia, che si ricaricherà con il tempo. Questo significa che non si potrà andare in giro a sparare a caso o a correre ovunque, ma bisognerà studiare bene le proprie mosse per non farsi cogliere indeboliti sul campo di battaglia.
Altra caratteristica interessante sarà la possibilità di spendere unità energetiche per potenziare oggetti e crearne di nuovi. Fortunatamente i mech non si aggiusteranno da soli con il passare del tempo, ma andranno riparati dal giocatore, caratteristica che aggiungerà un po' di tensione agli scontri. Le mappe giocabili saranno inizialmente sette, ma Adhesive spera di aggiungerne di nuove con aggiornamenti successivi. Una promessa, insomma, questo Hawken, che speriamo di poter incontrare più da vicino nei mesi a venire, magari scoprendone anche la data di uscite e le piattaforme di sviluppo definitive.

CERTEZZE

  • L'abilità come fulcro dell'esperienza di gioco
  • Graficamente sembra eccezionale

DUBBI

  • Un progetto troppo ambizioso per un team indipendente?
  • Solo due modalità di gioco