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Sotto canestro

Quasi pronto all'uscito, NBA 2K12 rischia di essere l'unica NBA che passerà per i prossimi mesi sulle TV di tutto il mondo

PROVATO di Umberto Moioli   —   26/09/2011

Versione testata: PlayStation 3

Meglio di così a 2K Sports, il publisher, e Visual Concepts, lo sviluppatore, non potrebbe andare: lo scorso anno sono riusciti a piazzare più di cinque milioni e mezzo di copie di un prodotto riconosciuto all'unanimità come eccellente, senza concorrenti e con un seguito pronto a uscire il prossimo 7 ottobre che dovrà saziare la fame di basketball di tutti quelli che rischiano di restare orfani della pallacanestro nord americana a lungo, causa lockout.

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La cartolina da vittoria a mani basse non deve però far pensare a un minor impegno in fase di sviluppo, anzi, come ci è stato possibile apprendere e poi sperimentare brevemente in prima persona durante un evento tenutosi in quel di Milano. La nuova iterazione, per quanto non rivoluzionaria sotto nessun aspetto in particolare, dovrebbe migliorare la giocabilità ampliandone alcuni aspetti e aumentare ulteriormente il valore di un'offerta che vuole essere contenutisticamente più ricca che mai.

Vecchie glorie e nuove promesse

Quando le aggiunte sono tanto numerose ed equamente distribuite all'interno di un gioco, conviene partire dall'inizio: per NBA 2K12 Visual Concepts ha lavorato a stretto contatto con realtà come il network TNT Sports per creare introduzioni agli incontri più televisive, sia da un punto di vista dei movimenti di camera e delle sovrimpressioni che da quello dell'animazione di contorno. Tanto più coreografata quanto maggiore è l'importanza della partita. L'attenzione al coinvolgimento si estende alla modalità My Player che, facendo giocare al nostro alter ego una sola partita prima del Draft, ha però ora introdotto alcune meccaniche come un'intervista a scelta multipla per cercare di individuare quale potrebbe essere la destinazione migliore a seconda delle caratteristiche e le aspirazioni dell'atleta. Non abbiamo visto né provato in prima persona questa maggiore attenzione all'immedesimazione, ma tutto sommato si tratta di un passaggio obbligato considerando quanto successo ha ottenuto My Player in NBA 2K11, con circa trenta milioni di atleti caricati sui server di 2K Sports.

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Ci saranno altre modifiche come un sistema che permetterà di giocare solo le partite più importanti, una migliore intelligenza artificiale dei compagni che impareranno a conoscerci incontro dopo incontro e anche la Hall of Fame con tanto di ringraziamenti personalizzati e passaggi interattivi al pari di quanto fatto per il Draft. Già esistente l'anno scorso nella forma delle Jordan Challenge ma ripresa e ampliata quest'anno, la modalità Greatest permette di seguire quindici stelle del passato nelle loro sfide più significative. Rivivere la finale tra Lakers e Celtics del '64, in NBA 2K12, vuol dire giocare in bianco e nero, all'interno di stadi che riproducono quelli del tempo e con le regole, oltre che i giocatori ovviamente, adattate al contesto. Si veda l'assenza del tiro da tre punti. Vincendo queste sfide classiche si sbloccano i trenta team coinvolti, la ciliegina sulla torta di un'aggiunta che seppur non rappresenti una svolta sembra aver goduto di parecchia attenzione.

Non solo grafica

Visivamente NBA 2K12 non rivoluziona la cosmesi della serie ma la migliora sotto una manciata di interessanti aspetti. I modelli sono disegnati e animati discretamente bene, con i volti che hanno goduto di una speciale attenzione per apparire quanto più simili possibile alle controparti reali. Stesso discorso per i tatuaggi i cui disegni sono stati acquisiti ad altissima risoluzione per essere distinguibili sin nei più piccoli dettagli.

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La fisica degli scontri e della palla, poi, è stata oggetto di forti modifiche. I primi non sono semplicemente registrati in motion capture come in passato, con le interazioni tra due atleti catturate in studio in una quantità finita di possibili situazioni, ma differenti di volta in volta a seconda di posizione e fisionomia di chi viene coinvolto. La sfera stessa viene simulata in maniera indipendente, così da apparire meno "legata" e reagire come ci si aspetterebbe in ogni situazione. Gli avversari, dal canto loro, dovrebbero avere a disposizione strategie più varie e modificate in corso d'opera per far apparire i pattern di attacco meno predeterminati. Pad alla mano, la mole di novità e opzioni disponibili è in parte apprezzabile anche solo vagando per i menù e giocando brevemente con alcuni colleghi accorsi all'evento di presentazione, e in parte andrà vagliata in sede di recensione. Ci riferiamo all'iIA degli avversari, ovvio, ma anche al pubblicizzato maggior controllo sui movimenti di gambe e braccia. Tra aggiunte e rifiniture, comunque, NBA 2K12 appare come un solido passo in avanti di una formula consolidata, che tra meno di due settimane tornerà a far felici i milioni di appassionati del basket statunitense.

CERTEZZE

  • Nuova fisica della palla e degli scontri
  • Modalità My Player ampliata e introduzione NBA Greatest
  • Ottima base di partenza

DUBBI

  • Migliorie a IA di compagni e avversari da sperimentare più attentamente
  • Non sappiamo ancora quali aggiunte saranno fatte al multiplayer