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Direzione Las Vegas

Abbiamo giocato la prima ora di Need for Speed: The Run, correndo a tutta birra dalle spiagge di San Francisco al deserto del Nevada

PROVATO di Umberto Moioli   —   21/10/2011

Versione testata: PlayStation 3

Need 4 Speed: The Run inizia con il protagonista in pericolo di vita, intrappolato in auto mentre una pressa da sfasciacarrozze si stringe inesorabilmente attorno a quella che sta diventando la sua bara. Per fuggire premiamo i tasti frontali nel solito balletto offerto da ogni quick time event che si rispetti: schiacciamo ripetutamente Cerchio per rompere il parabrezza, Quadrato per issarci fino in cima a quel macchinario infernale e ancora Cerchio per saltare giù, rubare una macchina e far partire una sequenza di guida durante la quale scappare dai malavitosi che vogliono la nostra pelle.

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Spettacolare eh, ma sarà possibile che il nuovo capitolo di una tra le più celebri serie racing di sempre, sia solo un mix di filmati poco interattivi e brevi corse? Assolutamente no e, per sfatare l'errata convinzione che questo capitolo troppo si allontani dai canoni a cui siamo abituati, Electronic Arts ci ha permesso di provare la prima ora di gioco. La prima parte della scalata alle duecentocinquanta posizione che, da San Francisco a New York, permetteranno di accompagnare Jack nel disperato tentativo di vincere venticinque milioni di dollari e aver salva la vita. Ma soprattutto ci metteranno al volante delle solite auto da sogno su una quantità di tratti stradali tra i più iconici degli States. Dopo il lungo hands on di qualche settimana addietro, possiamo aggiungere qualche dettaglio a proposito dell'offerta in arrivo il 18 novembre prossimo su PC, PlayStation 3 e Xbox 360.

Da Frisco a Las Vegas

Superati i primi cinque minuti di introduzione alla corsa clandestina, Need for Speed: The Run chiede di selezionare una macchina e iniziare una lunga sequenza di gare che ne riaffermano con forza la natura da racing game. Ci sediamo a bordo di una BMW M3 e sfrecciamo fuori San Francisco vincendo un primo stage a checkpoint e poi una manciata di altre sfide durante le quali abbiamo un certo quantitativo di tempo per superare un dato numero di avversari. Certo le gare sono in sequenza e su tratti di strada predeterminati, seppur con diversi bivi e scorciatoie, però dobbiamo dire che la diversità di paesaggi messi in scena viene ben contestualizzata. Le vie cittadine, il Golden Gate Bridge e le autostrade sono il teatro perfetto per slalom in mezzo al traffico - numeroso e credibile - mentre uscendo dalle vie più battute e alternando l'asfalto alla terra, diminuiscono le vetture fino a restare solo noi e gli altri corridori, ma in compenso aumentano le curve e il manico richiesto per pennellarle al meglio. In un'ora corriamo una decina di sfide, dalla costa californiana fino ai sobborghi di Las Vegas, passando per il parco di Yosemite e l'arido deserto che fa da scenario alla Death Valley. I tornanti in montagna sono perfetti per chiederci di rincorrere e tenersi alle spalle singoli avversari per un certo numero di secondi, mentre una tormenta di sabbia rende difficoltoso anche solo stare in strada e appena entriamo nella città del vizio per eccellenza, la polizia diventa un pericolo più concreto che nelle zone meno densamente popolate. Se insomma Hot Pursuit aveva un respiro maggiore sulla carta, Need for Speed: The Run sembra promettere una sfida più varie e obiettivi dotati di maggior diversità.

Di tanto in tanto, all'inizio di alcuni livelli, passiamo accanto ai distributori di benzina che fungono da abile operazione di co-marketing con Shell ma anche da luogo predisposto per far cambiare vettura al nostro alter ego.

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Oltre alla sportiva tedesca già citata, proviamo una Lamborghini Gallardo e una Aston Martin V12 Vantage, ma i marchi passati in rassegna comprendevano Ford, Porche, Lexus, Audi, McLaren e altri "giganti" del settore. Non è presente un livello di personalizzazione imponente, ci sono giusto alcuni kit estetici tra cui scegliere oltre al colore della verniciatura, ma tutto sommato la premessa narrativa della corsa a perdifiato imponeva scelte precise in questa direzione. Ci sarà un certo livello di integrazione con quello che viene chiamato l'Autolog 2.0, che come al solito confronterà i risultati ottenuti con quelli degli amici, proponendo anche delle sfide, giocabili dopo aver completato almeno una volta il single player, ispirate a celebri gare apparse nei Need for Speed precedenti. Il sistema di punti esperienza e livelli implementato è, nel complesso, parso un po' superfluo perché se è vero che ci si può sempre inventare qualche premio per i corridori più abili, sembra una forzatura quando la progressione è così lineare e uguale per tutti. In compenso confermiamo l'assoluta piacevolezza di un modello di guida arcade ma dove la vettura ha parecchio peso, i contatti avvengono in maniera più credibile e in generale viene premiato l'impegno di chi cerca di adattare lo stile di guida alle peculiarità della macchina selezionata. Torna il turbo attivabile a piacimento e capace di ricaricarsi quando prendiamo la scia a un avversario, andiamo contromano, procediamo a velocità molto sostenuta - leggasi a manetta - e simili follie.

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La natura delle gare ha messo in evidenza una certa tendenza degli avversari a proporsi in gruppetti e ad "aspettare" il giocatore in modo da dare possibilità di aver successo anche quando si compiono alcuni errori: non è il massimo in termini di immedesimazione ma, essendo una meccanica piuttosto connaturata al titolo, è prendere o lasciare. Prima di mollare il pad vediamo una seconda sequenza con i quick time event, una fuga a piedi spettacolare anche se non certo per la necessità di premere qualche pulsante di tanto in tanto; dopo un'ora di gioco filato, una pausa ci può anche stare e siamo contenti di verificare che la frequenza di queste interruzioni non è per per nulla alta. Need for Speed: The Run ci è parso un gioco di corse immediato, che molto punta sull'azione spettacolare pur senza rinunciare a impegnare alla guida. Non sarà il titolo più ambizioso dell'anno ma, se dovesse mantenere le attese in termini di varietà e longevità, potrebbe rivelarsi un buon nuovo arrivato all'interno della serie. Ci mancavano ancora 2518 miglia a New York, torneremo a parlarne quando avremo coperto questa distanza.

CERTEZZE

  • Divertente alla guida
  • Tanti ambientazioni diverse
  • Buona varietà di sfide...

DUBBI

  • ... aspettando di provare il gioco nella sua interezza
  • Curiosi di verificare la longevità
  • Che opzioni per il multiplayer?