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Coast to coast in compagnia

Un evento organizzato da Electronic Arts ha svelato nuovi contenuti e il multiplayer di Need for Speed: The Run

PROVATO di Umberto Moioli   —   04/11/2011

Versione testata: Xbox 360

La buona ragione per fare un Need for Speed d'impostazione arcade all'anno, dal punto di vista di Electronic Arts, è che semplicemente la concorrenza si è assottigliata moltissimo: nei dodici mesi in corso è quasi impossibile trovare multipiattaforma di qualità riconducibili a questa classificazione, con software house e publisher propensi a investire su prodotti più seriosi, come i vari Forza, Shift, Dirt ed F1.

Coast to coast in compagnia

Oppure su esperienze del tutto differenti, si veda Driver. I veterani - e altalenanti - Black Box Games, stanno prima di tutto lavorando per colmare un vuoto con il loro Need for Speed: The Run. Devono riuscire a ben figurare se messi accanto agli episodi precedenti, una lunga lista di uscite che hanno stravolto ancora e ancora una serie i cui punti fermi restano le auto da sogno, le corse stradali e un contorno pop fatto tra le altre cose da personaggi sui generis e belle donne. Il racing in uscita il prossimo 18 novembre è già stato oggetto di diverse anteprime che ne hanno sviscerato l'idea portante - la corsa da venticinque milioni di dollari da una costa all'altra degli Stati Uniti d'America - e le prime ore di gioco, mentre un recente evento tenutosi a Londra ci ha permesso di provare alcuni nuovi stage e mettere mano alle modalità multigiocatore.

Cartoline dagli States

Parlando di multiplayer online, l'offerta di Need for Speed: The Run è piuttosto semplice: Black Box Games ha creato delle playlist contenenti tre gare ciascuna, da completare in sequenza con punti assegnati al termine di ognuna di esse e una classifica alla fine del torneino. Né più né meno quello visto in mille altri giochi di guida, se non fosse che in questo caso la divisione oltre che per categorie di auto, ad esempio solo muscle americane o super car europee, avviene anche per ambientazioni. La buona varietà paesaggistica e quindi di level design, è utilizzata per proporre sfide tra i palazzi dei centri urbani della costa est ed ovest. Oppure sulla neve e tra i tornanti delle montagne del Colorado. O ancora negli enormi spazi aperti dei deserti e delle campagne che si susseguono nella traversata da San Francisco a New York. Se da una parte si perde l'idea della corsa per primeggiare su altri duecento e passa corridori - che sarebbe stato interessante veder implementata in multiplayer, eccome - dall'altra le modalità multigiocatore così come sono state implementate risultano di immediata fruizione. Mentre a dare un senso di progressione ci pensa il solito livello che avanza all'accumulo dei punti esperienza, ottenuti a seconda dei piazzamenti ma anche dello stile di guida. Di tanto in tanto si viene premiati con auto, immagini per il profilo personale o kit estetici. Un ventaglio crescente di scelte anche influenzato da una sorta di ruota della fortuna che, prima di ogni playlist, determina un premio speciale: come mille punti esperienza extra o una macchina nuova per i meglio piazzati alla fine delle tre gare. Ci sono elementi che non convincono appieno, come permettere di inserirsi anche in corsa durante lo svolgimento di una competizione, venendo di fatto tagliati fuori dalla sfida sin da quando si inizia a pigiare l'acceleratore. Ma nel complesso ci siamo divertiti a sfrecciare online con altri utenti.

Coast to coast in compagnia

Si tratta di un divertissement tutto sommato ben realizzato. Specialmente quando lo si affianca alle Challange Series: competizioni da giocare contro l'intelligenza artificiale queste, ma confrontando i risultati ottenuti con gli amici attraverso l'ultima versione dell'Autolog. Il concept è lo stesso visto in Hot Porsuit ma gode di alcune piccole aggiunte, come il cronometro che mostra in tempo reale quanto distante è l'amico con il miglior tempo su quel tratto di strada. La varietà delle Challange Series sembrerebbe garantita da una settantina di sfide, tra cui alcune ispirate ai vecchi Need for Speed che però non ci è stato possibile testare in prima persona. Si tratta di un'esperienza fortemente legata alla disponibilità di qualche giocatore conosciuto anche lui impegnato sullo stesso titolo, così da rilanciare continuamente con tempi più difficili da battere, ma quando viene soddisfatta questa condizione il sistema funziona a dovere.

Scesi in pista il feeling di Need for Speed: The Run è quello già descritto e provato in passato: il sistema di guida arcade non viene tradito, ma reso un po' più gustoso da un maggior peso dato a ciascuna vettura e da un ventaglio di differenze a seconda di quella scelta. In multiplayer questo si traduce nella consapevolezza che la decisione di quale auto utilizzare ha importanza, ma al contempo non ci sono pone troppi scrupoli mentre ci si prende a sportellate. E anzi la fisica degli scontri decisamente poco verosimile sembra suggerire questo tipo di guida "aggressiva".

Coast to coast in compagnia

Tra l'altro se le partite ricalcano in modo pressoché perfetto quelle single player, avere a che fare con utenti in carne e ossa risolve problemi come la sensazione che l'intelligenza artificiale regoli un po' troppo spesso le sue performance sulle nostre. Resta, invece, l'eccessivo zelo nel considerarci fuori pista - ogni tanto accade anche appena si mettono tutte e quattro le ruote fuori dall'asfalto, ma si è pienamente in controllo della macchina - con il conseguente utilizzo automatico del rewind per teletrasportarci sul tracciato facendoci perdere del tempo prezioso. La sensazione che abbiamo avuto, comunque, è che il codice fattoci provare non fosse ancora completo. O che rappresentasse una build non nuovissima, considerata la presenza di alcuni bug. Da un punto di vista grafico, la versione Xbox 360 testata in questa occasione era inferiore a quella PlayStation 3 provata alcune settimane or sono. Questione di fluidità, definizione e pulizia dell'immagine, anche se a nostra precisa domanda ci è stato risposto che i prodotti finiti dovrebbero essere identici. Non ci resta che aspettare e verificare in sede di recensione.

Ancora un po' oltre

Con la precedente anteprima vi avevamo raccontato del single player, e in particolare di come, partendo da San Francisco e arrivando a Las Vegas, si svolgono i primi tre capitoli sugli undici che vanno a formare la corsa coast to coast attraverso gli States. A Londra abbiamo ripercorso lo stesso tratto di strada, proseguendo oltre lungo il quarto e poi il quinto stage, composti da una manciata di gare diverse ciascuno. Lasciato il deserto del Nevada ci siamo destreggiati tra le strade sterrate dello Zion Park e lungo la Million Dollar Highway, in Colorado, per arrivare infine alle nevose Gran Mesa National Forest e Glenwood Springs. Non abbiamo da segnalare nuove tipologie di gare rispetto a quelle già descritte - a tempo, con l'obiettivo di superare dieci avversari, attraverso dei checkpoint, destreggiandosi tra sciagure atmosferiche varie e così via - ma in compenso vengono introdotti nuovi personaggi, come un giovane di una famiglia malavitosa di Chicago e un trio di fratelli ispanici dal losco passato, che arricchiscono un po' il background narrativo dell'esperienza.

Coast to coast in compagnia

Nella versione messaci a disposizione era attivato anche in single player l'Autolog, con una funzione simile a quella vista nelle Challenge Series che rende conto in tempo reale del proprio distacco rispetto a quello degli amici. C'è una certa altalena qualitativa nelle competizioni, più o meno interessanti soprattutto a seconda dei tratti di strada coinvolti, ma nel complesso non si può dire che Black Box Games non abbia rimescolato a dovere tutti gli elementi a sua disposizione. Passaggi velocissimi si alternano ad altri pieni di tornanti, magari su sterrato o in presenza di asfalto ghiacciato, con traffico più o meno intenso e soprattutto una presenza via via più massiccia della polizia, che non solo insegue ma crea blocchi stradali e si mette all'improvviso in mezzo alla strada. Non si sono messe in evidenza grossissime idee, però Need for Speed: The Run resta un gioco che sa come divertire nella sua immediatezza. I problemi tecnici citati qualche riga sopra per il multiplayer, erano presenti anche in singolo e speriamo di poterli smentire tra qualche settimana quando ci esprimeremo in sede di recensione. La stessa occasione sarà utile a valutare fattori importanti come la rigiocabilità e il valore complessivo dell'offerta in uscita il prossimo 18 novembre su PC, PlayStation 3 e Xbox 360.

CERTEZZE

  • Parecchie corse divertono
  • Multiplayer tradizionale e asincrono
  • Parecchie Challange Series

DUBBI

  • Rigiocabilità del single player
  • In multiplayer si perde il fascino dell'unica, lunga corsa attraverso gli stati uniti
  • Difetti tecnici