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ANNO: Mutationem, il provato di un promettente action cyberpunk

Il provato di ANNO: Mutationem, un promettente action cyberpunk indie, che sembra prendere a piene mani dai cliché del genere.

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   07/10/2021

Il genere cyberpunk non è mai morto sulla scena indipendente videoludica. Diciamo anzi che ne è stato per anni una delle muse, con decine di titoli dedicati, molti dei quali sconosciuti ai più. Recentemente il lancio di Cyberpunk 2077 ha riacceso l'interesse delle masse per il suo immaginario, quindi è diventato fin troppo semplice collegare alcuni progetti in sviluppo con il richiamo creato dal titolo di CD Projekt Red. Uno di questi è sicuramente l'action adventure in terza persona ANNO: Mutationem, di cui abbiamo provato una demo in occasione della recente Steam Fest, per scoprire se può vivere di vita propria come l'anteprima ci aveva fatto sperare.

Il provato

ANNO: Mutationem è cyberpunk puro
ANNO: Mutationem è cyberpunk puro

Ann, la combattente solitaria protagonista dell'avventura, vive in un piccolo appartamento di un'immensa metropoli controllata da alcune multinazionali che combattono tra loro per il potere, probabilmente in modo più spietato di quanto si possa inizialmente immaginare. La demo inizia con il risveglio della ragazza nel suo letto. I primi minuti si passano aprendo finestre, leggendo messaggi email e facendo la doccia, con tanto di sequenza filmata dedicata. Apprendiamo così che un suo amico scienziato sta studiando una strana malattia, di natura non ben definita, che l'ha colpita. Osservano bene l'area è facile accorgersi della presenza di tutti i cliché del genere Cyberpunk, cliché che saranno ribaditi nelle aree successive, tra luci al neon, integrazione tra carne e innesti tecnologici e degrado urbano.

Usciti dall'appartamento ci ritroviamo nell'androne del palazzo, dove possiamo parlare con altri personaggi e interagire con alcuni oggetti. I dialoghi con i PNG di secondo piano si risolvono nell'ascolto di quello che stanno dicendo: alcuni commentano l'attualità, altri litigano, altri descrivono cosa accade vicino a loro e così via.

Le interazioni sono invece abbastanza blande: si possono aprire dei contenitori per raccogliere degli oggetti, solitamente spazzatura, che poi potremo rivendere in un negozio specializzato negli scarti, quello nel cui sottoscala vive il nostro amico scienziato e verso cui dobbiamo dirigerci. Scesi dal palazzo abbiamo modo di uscire in strada e vedere com'è stata rappresentata la città: caotica, labirintica, con le strade popolate piene di strani e colorati personaggi. Peccato che in troppi non abbiano molto da dire, a parte frasi di circostanza poco interessanti. Anche l'esplorazione è molto limitata. Nonostante la visuale laterale da action 2D, Ann si può muovere in tre dimensioni, caratteristica che regala un'impressione iniziale di libertà che si perde quasi subito. Alla fine i posti da vedere sono pochi e, nonostante la bontà della rappresentazione, di interessante e interattivo c'è davvero quasi niente. Oltretutto il design dell'area spinge direttamente verso il nostro obiettivo, che raggiungiamo senza troppi indugi.

Dopo aver venduto un po' della spazzatura trovata in giro al negoziante, scendiamo nel sottoscala e ci dirigiamo dal nostro amico scienziato per scoprire ciò che ha scoperto. Il dialogo che segue non è particolarmente rivelante, ma almeno veniamo invitati a eseguire un test, che funge da tutorial per il sistema di combattimento e che aggiunge un piccolo tassello alla storia.

Ci troviamo all'interno di una specie di simulatore, dove impariamo a saltare, a schivare e a menare le mani, ossia il sistema di combattimento. Affrontiamo così i nostri primi nemici, che vanno giù abbastanza agilmente (siamo nel tutorial, dopotutto), fino ad arrivare a una specie di boss, molto più coriaceo degli altri, che ci regala le prime, vere soddisfazioni. Lo scontro è insolitamente difficile e per vincere dobbiamo usare tutte le mosse a nostra disposizione, colpendo da lontano con la pistola e scivolando al momento giusto per schivare i suoi potenti attacchi. Interessante anche l'estetica del mostro: un lucertolone pieno di glitch grafici, dall'aspetto davvero peculiare. Comunque vada, la simulazione finisce senza causare danni e Ann viene invitata ad attendere ulteriori analisi del suo problema.

Il sistema di combattimento sembra ben fatto, ma l'abbiamo potuto testare troppo poco
Il sistema di combattimento sembra ben fatto, ma l'abbiamo potuto testare troppo poco

Usciti dal negozio veniamo catapultati in un'altra zona della città, dove dobbiamo inseguire dei criminali sui tetti. Si tratta di una sequenza puramente action, in cui dobbiamo mettere a frutto quanto appreso nel tutorial. Purtroppo non dura moltissimo, visto che i nemici non sono granché coriacei. Oltretutto mette anche fine alla demo, lasciandoci appesi in attesa della versione definitiva.

ANNO: Mutationem ci è piaciuto, ma rimane ancora per la gran parte un mistero. Il sistema di combattimento ci è sembrato abbastanza reattivo, ma abbiamo avuto modo di provarlo davvero per troppo poco tempo e non è quindi il caso di dare giudizi definitivi. Lo stesso dicasi per le fasi adventure: quelle iniziali sono molto limitate e guidate, ma andando avanti nel gioco potrebbe aprirsi maggiormente. Diciamo che le prime impressioni sono buone e che le premesse per una bella esperienza non mancano. Anche dal punto di vista stilistico lo abbiamo trovato riuscito: il miscuglio tra 3D e pixel art fa il suo effetto e, pur non lasciando a bocca aperta, sembra aver consentito la composizione di scenari molto belli e dettagliati, perfettamente descrittivi del genere cyberpunk. Meno riuscite ci sembrano alcune animazioni, come quelle di Ann, abbastanza squilibrate. Comunque sia, pur sospendendo il giudizio, dopo averlo provato direttamente siamo ancora più curiosi di ricevere la versione definitiva di ANNO: Mutationem, sia per le sue evidenti qualità, sia per quelli che ci sembrano dei punti più controversi e oscuri.

CERTEZZE

  • Molti cliché, ma una rappresentazione interessante del Cyberpunk
  • Stilisticamente non sembra male

DUBBI

  • L'esplorazione sarà più libera?
  • Il sistema di combattimento ci è sembrato buono, ma lo abbiamo testato troppo poco