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Antstream, il provato del servizio di cloud gaming per il retrogaming

Abbiamo provato Antstream, il servizio in abbonamento di cloud gaming dedicato agli appassionati di retrogaming, che promette di farci giocare ovunque con i classici del passato

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   09/08/2019

Antstream è un servizio in abbonamento dedicato al retrogaming che comprende una vasta collezione di giochi per sistemi degli anni '80 e '90 giocabili in cloud. Attualmente si trova in beta, quindi non è considerato ancora definitivo, ma abbiamo comunque voluto provarlo per capire le potenzialità del cloud gaming e i presunti vantaggi di un servizio simile per gli appassionati. Dei giochi inclusi parleremo in un paragrafo dedicato, mentre ora vogliamo cercare di farvi capire come funziona il tutto.

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Abbiamo provato Antstream su di un PC con Windows 10, tramite l'applicazione ufficiale scaricabile dal Windows Store, e su di uno smartphone Android, un recente Huawei P30, tramite l'applicazione ufficiale scaricabile da Google Play. Avviata l'applicazione PC abbiamo avuto un forte senso di déjà-vu, dato che l'interfaccia è strutturata in modo non dissimile a quelle dei più noti servizi di streaming video come Netflix e Amazon Prime Video: nella parte superiore dell'interfaccia, subito sotto alle icone di configurazione e gestione, appaiono in grande i giochi in evidenza, mentre scorrendo verso il basso vediamo i giochi divisi in linee e raggruppati per categorie: nuovi giochi, giochi con Sfide, giochi con multiplayer, trending, giochi d'azione, giochi di corse e così via. Purtroppo, come i servizi di streaming video citati, anche ad Antstream manca una pagina con la lista completa dei giochi offerti. Quindi, gli unici modi per trovare quelli non inclusi negli elenchi in home page sono: la funzione di ricerca, che però richiede di conoscere ciò che si vuole trovare, e la scheda dei 'giochi simili' accessibile da ogni titolo selezionato, che però spesso sembra essere composta a caso.

Un terzo modo è quello di consultare l'elenco completo di giochi in catalogo trovabile sul sito ufficiale di Antstream, che purtroppo è soltanto una lunghissima tabella testuale non molto comoda da consultare e priva di dettagli (dategli uno sguardo). Azzeccata invece la possibilità di creare un elenco di titoli preferiti che si possono richiamare dal profilo utente, cosa che consente di crearsi una collezione personale.

I giochi inclusi

L'elenco dei giochi inclusi nell'abbonamento ad Antstream è davvero sterminato, visto che si parla di centinaia di titoli. I sistemi più rappresentati sono gli Arcade, il Commodore 64, lo ZX Spectrum e l'Amiga, segno della natura fortemente inglese del servizio. Per il resto si trova solo qualche sparuto titolo per Mega Drive, mentre le altre piattaforme sono completamente assenti. Quindi niente giochi per NES, Super NES, Sega Master System, Atari 2600, Intellivision, Amstrad CPC, BBC Micro e altri sistemi diffusi all'epoca. Da notare anche che i titoli presenti sembrano appartenere a dei pacchetti, e che quindi è probabile che Antstream non abbia contrattato videogioco per videogioco.

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Ad esempio troviamo buona parte del catalogo di Gremlin, tutta la collezione dei giochi di Sensible Software, quasi tutti i titoli dei Bitmap Brothers, moltissimi arcade di Data East, la serie Dizzy quasi al completo, tutti i giochi di System 3, tutta la produzione a 8 e 16 bit di Llamasoft e molti altri ancora. Come dicevamo, il catalogo è davvero vasto e un appassionato di retrogaming ci troverà sicuramente qualcosa che gli interessi. Certo, accanto ad alcuni dei più grandi capolavori per computer degli anni '80 e '90, come ad esempio Speedball 2, Skool Daze, Nebulus, Gridrunner, Paradroid, Ranarama, Sensible Soccer, Attack of the Mutant Camel, Trail Blazer, Bounder, Chip's Challenge, i The Last Ninja e altri ancora, e affianco ad alcuni coin op di gran pregio, come Art of Fighting, Bad Dudes vs Dragon Ninja, BurgerTime, Metal Slug, Double Dragon, Rodland, Ikari Warriors, Psychic 5, Saint Dragon, Fatal Fury, Xain'd Sleena e altri ancora, ci sono anche dei giochi che definire brutti è un eufemismo, come Steigar e Renegade 3, tanto per fare due nomi, ma crediamo che sia stato il prezzo da pagare per avere alcune collezioni.

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C'è da sottolineare anche che inevitabilmente i titoli selezionati sono quasi tutti dei giochi d'azione, scelta comprensibile visto che devono essere giocati con un controller, ma ovviamente penalizzante per i computer, in particolare l'Amiga, dove molti dei titoli più rilevanti appartenevano a generi che davano il meglio con il mouse o con un uso estensivo della tastiera, come gli strategici, i giochi di ruolo, i simulatori e le avventure grafiche. Per dire, di Mega Lo Mania è stata inserita la versione Mega Drive invece di quella Amiga proprio perché già adattata ai controller. Da notare anche che alcuni giochi sono disponibili per più piattaforme, selezionabili liberamente prima di lanciarli. Ad esempio H.A.T.E. è offerto in versione Spectrum, C64 e Amiga, mentre Ninja Massacre per C64 e Spectrum. Considerate che all'epoca i port erano per la maggior parte riprogrammati da zero, quindi più versioni dello stesso titolo equivalgono spesso a giochi a volte molto diversi tra loro.

Le sfide

Una delle caratteristiche più rilevanti di Antstream è l'aggiunta delle cosiddette Sfide ad alcuni giochi, ossia il giocatore è chiamato a perseguire degli obiettivi determinati che coinvolgono soltanto una porzione del gioco selezionato, ottenendo delle gemme come ricompensa.

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Ad esempio può essere richiesto di liberare il maggior numero possibile di prigionieri dal primo livello di Metal Slug, oppure di fare più punti possibili nel livello egiziano di Spinmaster, o di uccidere il primo boss di Act-Fancer: Cybernetick Hyper Weapon nel più breve tempo possibile, o ancora di uccidere solo i pupazzi di neve in Tumblepop. Ogni sfida può fruttare tre medaglie: oro, argento e bronzo, legate ovviamente alle prestazioni del giocatore. Solitamente la prima sfida di ogni gioco è accessibile senza spendere nulla, mentre le altre richiedono di essere sbloccate spendendo delle gemme, la moneta di Antstream. Fortunatamente il sistema non è legato a microtransazioni di alcun tipo, visto che superando le sfide si guadagnano sempre abbastanza gemme da poter sbloccare gradualmente quelle avanzate. Completare le sfide fa anche salire di livello il profilo, livello che appare sempre ben visibile nelle interazioni sociali (per il resto non ha alcuna utilità). Ci troviamo di fronte alla più classica delle forme di gamification che, applicata a un servizio di videogiochi, non sta nemmeno troppo male. Di nostro possiamo dirvi che le sfide si sono dimostrate un ottimo movente per avviare Antstream e farci rigiocare a titoli che conoscevamo già molto bene.

Il prezzo dell'abbonamento

Per adesso Antstream prevede soltanto due soluzioni per abbonarsi. C'è la formula mensile, che costa 9,99€/mese, e c'è la formula annuale, da 8€/mese (96€ totali). Non sappiamo se nei prossimi mesi ne saranno aggiunte altre.

Resa su PC e mobile e mancanza di giochi test

Tutto molto bello, ma come rende il cloud gaming? Molti di voi se lo staranno giustamente chiedendo. Noi abbiamo provato Antsteam su due sistemi e con tre connessioni differenti: fibra, una normale ADLS da 7 Mega e una connessione 4G di TIM. Su PC la resa è stata ottima con la fibra (non dubitavamo) e accettabile con i 7 Mega.

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Per accettabile intendiamo che sono aumentati gli artefatti grafici, quasi assenti con la fibra, ma siamo comunque riusciti a giocare senza problemi anche a titoli che richiedono estrema precisione come i picchiaduro (Art of Fighting e Fatal Fury su tutti) o gli sparatutto classici (tipo E.D.F. o Disposable Hero). Per nulla soddisfacente invece l'esperienza mobile: provato sul già citato Huawei P30, Antstream è risultato quasi inutilizzabile sia con il Wi-Fi attivo, sia con la connessione 4G, al punto che per ora non ce la sentiamo di consigliarlo a nessuno di quelli che intendono usarlo soprattutto in mobilità. Per dire: non abbiamo avuto modo nemmeno di valutare appieno i controlli touch, tanto era il lag e tanti gli artefatti grafici. In tutti i casi il caricamento dei giochi è stato velocissimo e siamo potuti saltare da un titolo all'altro nel giro di pochi secondi. Ovviamente i problemi riscontrati potrebbero essere dipesi da una serie di fattori contingenti, ma qui interviene un altro cruccio di Antstream: per ora non è testabile in alcun modo, tranne abbonandosi. Insomma, non è previsto un periodo di accesso gratuito e non ci sono giochi (ne basterebbe anche uno solo) avviabili senza pagare. Sinceramente non sappiamo se si tratti di una scelta fatta soltanto per la fase beta o se sarà così anche quando il servizio sarà lanciato pubblicamente, quindi non possiamo darvi specifiche in merito.

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Ciò che possiamo dirvi è che dopo poco più di un mese dal lancio Antstream è molto migliorato come resa e stabilità, segno che gli sviluppatori stanno ancora prendendo le misure alle varie funzioni. Attualmente quindi è un prodotto consigliato soprattutto agli appassionati di retrogaming confidenti della loro connessione. Se vogliamo quest'ultimo punto è uno dei nodi dell'intero, giovane settore dei servizi di cloud gaming, che se non sciolto rischia di tenere fuori una grossa fetta di pubblico. Ma questa, come si suol dire, è un'altra storia.