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Call of Duty: Modern Warfare 3, abbiamo provato la beta multigiocatore

Abbiamo trascorso il fine settimana tra le mappe della beta di Call of Duty: Modern Warfare 3: ecco le nostre prime impressioni sul gameplay del nuovo capitolo.

Call of Duty: Modern Warfare 3, abbiamo provato la beta multigiocatore
PROVATO di Gianluca Musso   —   09/10/2023

Fa un certo effetto scrivere le prime parole della copertura su Modern Warfare 3, pensando al fatto che non ci sia un altro Call of Duty come questo, in ben due decenni di storia della serie firmata Activision. Certo, voi direte che è da un bel po' che si assomigliano sempre tutti, che da qualche tempo a questa parte le differenze tra un capitolo e l'altro si riducono ai dettagli, che il loop di sviluppo che vede alternarsi Infinity Ward, Treyarch e Sledgehammer Games non riesce più a rimanere al passo dell'uscita a cadenza annuale. La verità, però, è che ci troviamo di fronte a una convergenza storica senza precedenti, che si materializza proprio nell'anno in cui la saga spegne la sua ventesima candelina.

Il capitolo del 2023, infatti, non è solo il primo ad infrangere una sorta di convenzione, quella che prevede che i vari marchi si alternino regolarmente (Modern Warfare III in uscita subito dopo Modern Warfare II); no, parliamo anche del primo Call of Duty che non includerà al lancio delle mappe originali, proponendo invece un pacchetto di 16 ambientazioni tratte direttamente da uno degli sparatutto che hanno fatto la storia di questo genere, quel Modern Warfare 2 che nel 2009 contribuì a ridefinire per gli shooter del futuro gli standard minimi di un'esperienza multigiocatore.

Nel weekend abbiamo provato di Call of Duty: Modern Warfare 3 e siamo pronti a raccontarvi le prime impressioni di questo tuffo nella nostalgia, maturate nel corso della prima fase beta del gioco. C'è qualcosa di effettivamente nuovo, in uno dei Call of Duty più conservativi di sempre?

Nostalgia canaglia

Call of Duty: Modern Warfare III includerà tutte le 16 ambientazioni originali del Modern Warfare 2 del 2009
Call of Duty: Modern Warfare III includerà tutte le 16 ambientazioni originali del Modern Warfare 2 del 2009

Prima di ogni altra cosa, la nostra avventura con la beta di Call of Duty: Modern Warfare 3 non poteva che cominciare dall'esplorazione in prima persona delle mappe che hanno segnato un'intera generazione di videogiocatori, le storiche ambientazioni di Modern Warfare 2, che per l'occasione sono state ricostruite con l'IW Engine, lo stesso con cui sono stati realizzati entrambi i capitoli del piccolo ciclo di reboot inaugurato da Infinity Ward nel 2019. La beta, al momento, ne ha rese disponibili quattro (Estate, Skidrow, Favela e Rust) e dobbiamo ammettere che è particolarmente difficile quantificare e tradurre in parole tutta l'emozione che abbiamo provato a riscoprirle, dopo oltre quattordici anni dalla prima volta.

La sorpresa più grande, anche se gli sviluppatori avevano svelato in anticipo questo dettaglio, è stata rendersi conto che tutto, davvero tutto, è rimasto al proprio posto, anche dopo più di un decennio. Scegliendo una strada che non temiamo di definire come quella giusta, Sledgehammer Games (a cui è affidato lo sviluppo di MW3, anche se supportato dagli altri studi) ha preferito non rivedere il design di ciascuna mappa, anche a costo di renderle forse un po' datate rispetto agli attuali standard degli sparatutto multigiocatore. Nel bene o nel male, tutte le ambientazioni sono identiche a come ve le ricordavate, anche se adesso hanno una veste grafica al passo coi tempi.

Tutti i contenuti dell'ultimo Call of Duty confluiranno all'interno di Call of Duty: Modern Warfare III, comprese armi e operatori
Tutti i contenuti dell'ultimo Call of Duty confluiranno all'interno di Call of Duty: Modern Warfare III, comprese armi e operatori

Questo significa che potete tuttora scordarvi di fare una passeggiata per la vallata al centro di Estate senza venire fulminati dalle finestre dello chalet, oppure di percorrere il corridoio principale che collega le due sezioni di Skidrow senza imbattervi nel puntualissimo camper accampato dietro alle scale in fondo al passaggio. Lo comprendiamo, per alcuni l'idea che Call of Duty: Modern Warfare 3 si limiti a proporre le stesse mappe di uno sparatutto vecchio di 14 anni senza che siano state in alcun modo aggiornate o bilanciate suonerà come inaccettabile, ma dopo un weekend trascorso a sfogliare i migliori ricordi della nostra carriera da videogiocatori, dobbiamo ammettere che per il momento il fattore nostalgia sta prevalendo su tutto il resto.

Gameplay: alla ricerca del Modern Warfare definitivo

Giocare con un ACR su Favela nel 2023 regala sensazioni difficilmente quantificabili
Giocare con un ACR su Favela nel 2023 regala sensazioni difficilmente quantificabili

Non c'è dubbio, con le sue ultime due aggiunte all'universo di Call of Duty, Infinity Ward ha saputo spaccare la community degli appassionati, adottando alcune scelte di design molto discusse, mai digerite da una buona fetta della base installata. Nel 2019, lo studio aveva voluto donare importanza al rinnovato audio design di Modern Warfare rimuovendo la tipica minimappa che contrassegna chi spara senza silenziatore, mentre solo lo scorso anno, lavorando al secondo capitolo del reboot, aveva rivoluzionato il sistema di movimento spazzando via lo slide cancel, uno stratagemma di gameplay che i giocatori utilizzavano per avere maggiore dinamicità negli scontri a fuoco.

Col chiaro intento di confezionare una sorta di Modern Warfare definitivo, ovvero un'esperienza multigiocatore mirata a soddisfare la maggior parte delle richieste che la community ha espresso negli ultimi 4 anni, Sledgehammer Games ha allora pensato bene di riunire in un unico Call of Duty tutto il meglio che i capitoli reboot hanno saputo offrire, eliminando invece dall'equazione qualsiasi elemento capace di generare della discordia. Il risultato? Un gameplay saldamente ancorato al concetto di "boots on the ground", caratterizzato da tutti quei punti di forza che la formula di Infinity Ward vanta da tempo - come, ad esempio, l'eccellente feeling fornito dalle armi - e che allo stesso tempo torna ad abbracciare un sistema di movimento veloce, dinamico e straordinariamente fluido, regolato dallo slide cancel.

La nuova modalità di mira tattica in Call of Duty: Modern Warfare III è scomoda su console, ma comunque efficace
La nuova modalità di mira tattica in Call of Duty: Modern Warfare III è scomoda su console, ma comunque efficace

Gli sviluppatori hanno reintrodotto la mini-mappa classica, e aggiunto anche un paio di novità in più, anche se tutta l'infrastruttura di gameplay di Modern Warfare III deriva fortemente dal capitolo dello scorso anno, al punto che osservandoli insieme i due giochi sono quasi irriconoscibili. Se tutto è rimasto pressoché inalterato dal passaggio al nuovo Call of Duty, una novità che potrebbe rivelarsi sostanziale negli equilibri di gioco è la mira tattica, una modalità alternativa in cui il soldato inclina il fucile da un lato, invece di allineare l'occhio agli organi di puntamento.

La mira tattica è molto più veloce di quella tradizionale, tuttavia è significativamente meno precisa, per questo è preferibile solo in determinati contesti, come nel combattimento ravvicinato, dove può fare facilmente la differenza. Purtroppo, alternare le due modalità su console è abbastanza scomodo e non siamo sicuri del fatto che prenderà piede su queste piattaforme, mentre su PC ha tutto l'aspetto di una funzionalità in grado di inserirsi efficacemente nel meta di Modern Warfare III.

Armi, nuovi perk e l’armaiolo

In Call of Duty: Modern Warfare III, i perk saranno legati a specifiche componenti dell'equipaggiamento del soldato
In Call of Duty: Modern Warfare III, i perk saranno legati a specifiche componenti dell'equipaggiamento del soldato

La beta ci ha offerto l'opportunità di testare il gameplay di Call of Duty: Modern Warfare III, ma anche di curiosare tra i sistemi secondari dello sparatutto Activision, offrendoci uno scorcio di come Sledgehammer gestirà la transizione tra il capitolo precedente e quello di quest'autunno. Parliamo di transizione, perché oltre a mantenere gran parte dell'architettura multigiocatore dell'ultimo Modern Warfare, questo conserverà anche la stragrande maggioranza dei suoi contenuti, come armi, progetti e operatori. La beta ha offerto solo un piccolo spaccato delle nuove proposte che l'armeria accoglierà a partire dal prossimo 10 novembre, eppure queste sono bastate per conquistarci su tutta la linea: oltre a un fucile d'assalto che ricorda da vicino un AN-94 e una mitraglietta che assomiglia a uno Scorpion, fa il suo ritorno una delle armi più iconiche della serie, l'ACR, noto adesso come ACW.

Dobbiamo necessariamente rimandare alla recensione qualsiasi ragionamento sull'integrazione tra i contenuti dei due sparatutto, che ora come ora lascia spazio a qualche perplessità legata soprattutto al bilanciamento tra vecchie e nuove armi ed equipaggiamenti. Tuttavia, data la forte continuità tra un capitolo e l'altro, ci ha alquanto sorpresi incontrare un nuovo sistema di perk, che stravolge la concezione che avevamo sempre avuto di questi vantaggi. In Modern Warfare III, infatti, questi saranno pressoché gli stessi di sempre, ma ora sono legati in modo molto coerente a specifiche categorie d'equipaggiamento, quali stivali, guanti, giubbotti e altre attrezzature.

I kit di conversione dell'armaiolo di Call of Duty: Modern Warfare III non ci sono sembrati particolarmente profondi
I kit di conversione dell'armaiolo di Call of Duty: Modern Warfare III non ci sono sembrati particolarmente profondi

Per quel che riguarda invece l'editor delle armi, l'armaiolo rimane invece assolutamente intatto dopo la transizione, fatta eccezione per una piccola novità che però non ci è parsa avere l'impatto sperato. Ci riferiamo all'Aftermarket, un sistema che, nelle parole degli sviluppatori, dovrebbe garantire un grado di personalizzazione senza precedenti, grazie all'introduzione dei kit di conversione. Questi, in effetti, hanno tutto il potenziale di rivoluzionare i connotati di un'arma - trasformando ad esempio la pistola Renetti in una compatta carabina - eppure non c'è traccia di alcuna profondità, dato che i kit rappresentano delle banali alternative della stessa bocca di fuoco, un po' come MWII faceva con tutto il sistema delle piattaforme. Insomma, dopo diversi anni dall'esordio dell'armaiolo ci aspettavamo qualcosa di decisamente più incisivo, specialmente dal momento che sono tante le analogie tra questo Call of Duty e il precedente.

Call of Duty: Modern Warfare III è un capitolo di forte transizione, che mantiene moltissimo dei contenuti e dell'architettura del precedente, tuttavia è evidente quanto Sledgehammer Games, nel calibrare il gameplay del Modern Warfare dello scorso anno, sia voluto partire dalle richieste della community, reintroducendo funzionalità come lo slide cancel e la mini-mappa classica. La scelta di puntare sulle vecchie mappe conquisterà alcuni e allontanerà altri, ma dopo un weekend trascorso tra i ricordi, non possiamo che dirci soddisfatti dello sparatutto multigiocatore che Activision ha proposto quest'anno.

CERTEZZE

  • Gameplay solido e divertente, rifinito seguendo le richieste della community
  • Tanti i piccoli interventi volti a migliorare l'esperienza multigiocatore
  • Giocare nelle ambientazioni di Modern Warfare 2 è un tuffo al cuore

DUBBI

  • Pochissime le novità effettive del comparto multigiocatore
  • L'armaiolo poteva e doveva essere migliorato