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City 20: tutto quello che sappiamo sul survival sandbox post-apocalittico made in Italy

Abbiamo assistito ad una corposa presentazione di City 20, il survival sandbox dall'affascinante comparto artistico sviluppato in Italia.

City 20: tutto quello che sappiamo sul survival sandbox post-apocalittico made in Italy
ANTEPRIMA di Pierpaolo Greco   —   26/03/2024

Mentre oltreoceano buona parte dell'industria era alle prese con la GDC di San Francisco, la fiera statunitense dedicata al mondo dello sviluppo videoludico, noi stavamo seguendo un incontro in remoto con il team di Untold Games così da poter conoscere in maniera più approfondita City 20. Del titolo si è infatti detto veramente molto poco in questo mese trascorso dal suo annuncio, ma quel poco è bastato per accendere diversi riflettori sulle idee e sulla visione su cui è imperniato questo affascinante progetto tutto italiano.

La software house, infatti, ha base a Genova e mentre si avvia lentamente verso i suoi 20 anni di attività, nell'ultimo decennio è riuscita a farsi le ossa lavorando a testa bassa come team di supporto per le conversioni di numerosi prodotti di successo, su tutti It Takes Two, Journey to the Savage Planet e Assetto Corsa Competizione, ma non ha mai disdegnato anche la realizzazione di prodotti originali, tra cui ci piace ricordare Loading Human, avventura per la realtà virtuale che ci era piaciuta il giusto, ma che era rimasta purtroppo bloccata al primo capitolo, l'unico arrivato sul mercato.

A quanto pare, però, negli ultimi anni il team si è convinto di essere maturato abbastanza per puntare al prossimo livello con un titolo ancora più ambizioso, coltivato e fertilizzato per 5 anni prima dell'annuncio ufficiale arrivato appena un mese fa: City 20, un survival sandbox a tinte distopiche e post-apocalittiche dove l'intervento del giocatore è in grado di alterare sensibilmente l'ambiente di gioco.

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Il comparto artistico restituisce un'identità molto precisa a City 20
Il comparto artistico restituisce un'identità molto precisa a City 20

Descrivere City 20 è un'operazione quantomeno ardua. E non perché si tratti di un titolo complicato o poco chiaro, ma perché nel suo cuore punta davvero ad offrire un'esperienza ludica originale, alternativa ed estremamente ibridizzata.

Di base lo possiamo considerare un sandbox con un enorme focus sulla sopravvivenza ma, rispetto agli esponenti più tradizionali del genere, introduce un ambiente urbano dai confini abbastanza limitati (si parla di una mappa liberamente esplorabile di circa un chilometro e mezzo quadrato), dove a dare spessore e identità al tutto è una catastrofe nucleare non meglio definita che, pur non raggiungendo gli archetipi mostruosi e devastanti di Fallout o S.T.A.L.K.E.R., caratterizza con forza la palette cromatica e l'aspetto generale dell'ambientazione. A tutto ciò contribuisce anche un ideale posizionamento geografico dalle parti dell'est Europa che è capace di creare facili collegamenti con Chernobyl e un po' con tutto quell'immaginario legato al tragico e noto incidente nucleare.

Si percepisce insomma l'ispirazione delle città sovietiche di un tempo ricche di misteri e segreti scientifici, ma anche quell'atmosfera da Guerra Fredda che faceva coppia con il surrealismo dell'epoca e da questo punto di vista City 20 ci mette del suo anche grazie all'affascinante e visionario comparto artistico.

La morte è un elemento caratterizzante di City 20 visto che la scomparsa di ogni abitante avrà conseguenze
La morte è un elemento caratterizzante di City 20 visto che la scomparsa di ogni abitante avrà conseguenze

Dicevamo, quindi, di essere dalle parti di un sandbox survival dove al giocatore è offerto il compito di interagire con questa società che lentamente sta risorgendo dalle ceneri di un qualche evento post-apocalittico, e nella nostra libertà di azione dovremo preoccuparci di avere rapporti con gli altri abitanti della City, preoccuparci della raccolta delle risorse sia per il nostro sostentamento che per quello della società, gestire un'eventuale abitazione, ma anche contribuire al miglioramento e alla definizione delle strutture che permettono all'agglomerato urbano di sopravvivere e mantenersi. Il tutto facendo i conti con la flora e la fauna che circondano il villaggio, ma anche e soprattutto con gli esseri umani che lo vivono, ognuno con le sue aspettative, scopi, progetti e obiettivi e con un ciclo di vita che terrà conto anche della morte. Con tutte le conseguenze del caso.

L'elemento più peculiare di City 20, almeno stando alle parole di Untold Games, risiede proprio nella sua capacità di creare un'esperienza profondamente personale e unica per ogni giocatore. Il mondo dovrebbe essere in grado di reagire in maniera complessa e credibile alle azioni intraprese dal nostro avatar, adattandosi non solo alle scelte operate durante il gameplay, ma anche e soprattutto in funzione delle interazioni che avremo con ogni singolo personaggio non giocante e in base all'evoluzione dell'ecosistema che sarà sia naturale che dipendente dal nostro intervento manuale.

Vogliamo essere chiari ancora una volta: non abbiamo ancora giocato l'opera di Untold Games e quello che il team ci ha mostrato per accompagnare le sue spiegazioni, era una manciata di video che evidenziavano vari spezzoni di attività ed eventi che sarà possibile incontrare all'interno di City 20 ed è chiaro che buona parte del successo di questo progetto passerà dalla capacità della software house di trasformare in qualcosa di concreto le sue promesse e l'enorme potenziale sinora mostrato. L'aspirazione massima di Untold Games è, infatti, quella di realizzare un sistema dinamico capace di tradursi al cospetto del giocatore in una città che vive, respira e si evolve in modo credibile in funzione di una narrazione procedurale che nasce dal basso e rende ogni partita un'avventura unica.

La tensione sociale è alle stelle

Acqua e cibo saranno i beni primari che dovremo gestire a dovere, pena la morte della società
Acqua e cibo saranno i beni primari che dovremo gestire a dovere, pena la morte della società

City 20 non è insomma il classico survival con gli annessi e connessi di un sistema di crafting a ricette utile a trasformare la raccolta di risorse in abitazioni e sistemi di offesa e difesa sempre più grandi e possenti, ma una sorta di piattaforma per storie emergenti dove le scelte operate dal giocatore e le sue attività influenzano direttamente il tessuto sociale della città e l'ambiente che la circonda, raggiungendo persino degli estremi molto affascinanti.

Ad esempio, il team ci ha confermato che a livello teorico sarebbe possibile uccidere tutti gli animali che abitano i boschi limitrofi alla City obbligando di fatto la popolazione a diventare vegana e a nutrirsi esclusivamente dei frutti della terra, sbilanciando quindi l'economia verso la coltivazione dei campi. Tra l'altro dovremo anche fare i conti con un sistema climatico e stagionale che comporterà imponenti cambiamenti in seno allo scenario abitato.

Allo stesso tempo potremo aumentare il tasso di stress sociale manomettendo le strutture chiave che producono energia elettrica o garantiscono l'acqua potabile, generando una sorta di regime del terrore che potrebbe tranquillamente rimanere senza colpevoli espliciti se saremo molto bravi a non farci mai beccare, e portando così all'istituzione di un regime militare capace di gestire la sopravvivenza e la sussistenza della popolazione, attraverso un pugno di ferro che limita pesantemente la libertà personale.

Una volta acquistata una proprietà dovremo personalizzarla in ogni aspetto, compresa la gestione dell'elettricità
Una volta acquistata una proprietà dovremo personalizzarla in ogni aspetto, compresa la gestione dell'elettricità

Questo costante intervento sulla società e sul rapporto tra i vari abitanti è intimamente collegato ad un sistema di fazioni in flebile equilibrio con cui dovremo rapportarci costantemente, e dove ancora una volta la nostra attività potrà diventare facilmente l'ago della bilancia o l'elemento scatenante di scontri e accese discussioni che potranno sfociare anche in tragiche uccisioni. Il team ha voluto però sottolineare che City 20 non è un gioco il cui focus è il combattimento che rimane un elemento secondario e anche trattato con una certa "superficialità" per quanto sia sempre presente nelle dinamiche a disposizione del giocatore, ma il ricco campionario di attività che sarà possibile svolgere per alterare il tessuto sociale della città, diventare sempre più potenti e importanti nell'economia cittadina o, al contrario, rimanere ben occultati nell'ombra a tessere le fila di un mondo in costante cambiamento.

Solo single player?

In City 20 si potrà combattere, ma non è questo il focus dell'esperienza
In City 20 si potrà combattere, ma non è questo il focus dell'esperienza

Ci rendiamo conto che tantissimi elementi del gioco siano ancora poco chiari o comunque avvolti nel mistero, ma questo è parte integrante della strategia che Untold Games sta portando avanti. City 20, ad esempio, sarà lanciato come esperienza single player con probabilmente persino un sistema di morte permanente che obbligherà il giocatore a ripartire da zero nel caso in cui decida di affrontare il mondo post-apocalittico con un livello di difficoltà particolarmente elevato. Tuttavia è già previsto un allargamento in corso d'opera con l'inclusione di una componente multiplayer che sarà sicuramente cooperativa, ma che non esclude del tutto la possibilità di mettere le persone in competizione tra loro per il fine ultimo della sopravvivenza del più forte e per raggiungere per primi quello che sembra essere l'obiettivo ultimo della partita: scappare da City 20 e scoprire cosa c'è oltre le mura di cinta.

Persino l'aspetto visivo e la colonna sonora denotano una grandissima attenzione da parte del team all'atmosfera generale ed evidenziano una eccellente cura per i dettagli. Proprio quella cura che spesso può denotare, da sola, il successo di un progetto indipendente. Il comparto visivo e sonoro è, infatti, fortemente coerente con l'immaginario generale del progetto e attinge dalla ricca tradizione della fantascienza europea e della musica Kraftwerk e Krautrock degli anni '70. I film di Tarkovsky, come "Stalker", emergono come fonti di ispirazione visiva, mentre la colonna sonora si basa sull'utilizzo di strumenti elettronici vintage capaci di creare sonorità del passato, ma accompagnate dalla pulizia del missaggio moderno.

Quanto concretamente la città cambierà in funzione del nostro intervento, ancora non è così chiaro
Quanto concretamente la città cambierà in funzione del nostro intervento, ancora non è così chiaro

Parlando di lancio, questo avverrà in formato early access entro la fine di quest'anno, al momento esclusivamente su PC Steam, dove il gioco può essere già messo in wishlist in attesa di tempistiche più precise e anche di un prezzo di vendita ufficiale. Fino a quel momento, dovremo attendere pazientemente di saperne di più in funzione della rigida tabella di marcia comunicativa messa a terra da Untold Games.

City 20 è progetto estremamente ricco di potenziale e particolarmente affascinante che speriamo di poter giocare quanto prima; anche solo per renderci conto se davvero Untold Games sarà in grado di trasformare in realtà le sue idee e la sua visione di un survival unico nel suo genere. Le premesse sono davvero interessanti e ci fanno ben sperare verso un'esperienza dove le azioni del giocatore hanno davvero delle conseguenze sull'intero ambiente di gioco e, soprattutto, non sfociano esclusivamente in combattimenti sempre più cruenti ed estesi. Per il momento quindi il team italiano ha acceso la nostra curiosità, e questo è già un grande successo in un mercato così saturo di esperienze survival e sandbox.

CERTEZZE

  • Molto interessanti le scelte artistiche sia grafiche che sonore
  • Il sistema di scelte e conseguenze ha un potenziale davvero enorme
  • Il focus non è sui combattimenti e questo potrebbe essere molto originale

DUBBI

  • Il focus non è sui combattimenti e questo potrebbe scontentare molte persone
  • Ancora molto grezzo da un punto di vista tecnico
  • Tantissimi elementi di gioco vanno verificati e confermati