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Days Gone, il nostro provato contro mille zombie

Al TGS abbiamo affrontato un'orda di zombie in Days Gone: l'esclusiva PS4 sembra sempre più promettente

PROVATO di Umberto Moioli   —   21/09/2018

Il 2019 si prospetta un anno esplosivo, basta osservare la lista delle uscite del primo trimestre. Una sfilza di titoli altisonanti si accavalleranno tra febbraio e marzo, promettendo tante ore di gioco di qualità, qualche delusione in termini di vendite ma anche un paio di esclusive di spessore. Tra queste spicca certamente Days Gone, action open world a base di zombie che, in esclusiva per PS4, si pone il non facile compito di rielaborare una formula oramai ultra classica. Da una parte c'è un'equazione a base di zombie e pallottole che dà un risultato arcinoto e non lascia spazio per brutte sorprese, dall'altra non è facile creare qualcosa di totalmente inedito all'interno di un immaginario che è stato visto e rivisto su praticamente tutti i media. Sony San Diego ha scelto comunque di solcare questo terreno ricco di opportunità ma anche pericoli e noi, all'interno dello stand PlayStation al TGS 2018, siamo tornati a metterci le mani sopra.

Zombie e gameplay ragionato

La demo era divisa in due parti, entrambe non del tutto inedite ma comunque interessanti perché ci hanno permesso di apprezzare le due anime di Days Gone. Nella prima venivamo lasciati da Boozer, uno degli alleati che ci accompagnerà nell'avventura, nei pressi di un piccolo centro abitato formato da poche, basse costruzioni: una stazione di benzina, un paio di case e un meccanico; all'interno di quest'ultimo avevamo il compito di ritrovare un pezzo di ricambio per una motocicletta, quindi di rincontrarci con Boozer e scappare. Muniti di pochissimi colpi ci siamo dovuti avventurare tra i bassi edifici stando innanzitutto attenti a non venir aggrediti da un numero troppo alto di avversari, cercando di eseguire qualche uccisione furtiva e premurandoci di non fare troppo rumore con le armi da fuoco. Gli ambienti sono piuttosto ricchi di elementi con cui interagire, loot da raccogliere e possibili strade secondarie. Non tutti gli aspetti del gioco sono ancora rifiniti alla perfezione, pensiamo ad esempio a certe animazioni nel corpo a corpo, ma nel loro essere piuttosto tradizionali le fasi di azione "classica" sono esattamente come ce le aspetteremmo. Quello che siamo molto curiosi di verificare è quanto complesso sia il sistema di sotto quest e contenuti secondari dell'open world: parte del divertimento a lungo termine si baserà su questo più ancora che sulla storia principale, e un certo Red Dead Redemption 2 è in rampa di lancio pronto a puntare proprio sul fattore immersività.

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Zombie e azione a rotta di collo

Nella seconda breve demo le cose si sono fatte più movimentate... e difficili. Ci siamo ritrovati a pochi metri da un gruppo composto da centinaia di zombie, con diverse munizioni nei dintorni e la motocicletta a disposizione. Raccolti sufficienti approvvigionamenti abbiamo lanciato un paio di granate in quel gruppo di mostri mangiacarne e improvvisamente ce li siamo trovati alle calcagna. L'esperienza di avere a che fare con un numero così elevato di nemici si è rivelata particolarmente impegnativa e, anche sfruttando alcuni elementi dello scenario, come barili e cisterne esplosive, non si è rivelato facile avere la meglio. Tra l'altro a meno di allontanarsi davvero molto dall'azione, nemmeno in sella alla moto siamo riusciti a levarci di dosso questo gruppo gigantesco di zombie. Days Gone sa quindi essere estremamente adrenalinico, tentando allo stesso tempo qualcosa di tecnicamente ambizioso. Per quanto infatti queste masse di nemici non siano caratterizzati da una varietà di movimenti paragonabile a quella che si osserva quando sono poche unità, siamo molto distanti da altri giochi che puntano sul numero di avversari a schermo, come i vari musou. Qui si ha davvero la sensazione di essere braccati e, seppur ben armati, tutto sommato impotenti al cospetto di cotanta violenza.

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D'altra parte proprio in queste occasioni il titolo mostra il fianco ad alcuni problemi: Days Gone non è un prodotto incredibile di grafica, è funzionale piuttosto alla messa in scena di un mondo post apocalittico credibile, ma capita nelle situazioni più concitate che finisca per perdere un po' di frame al secondo mostrando il fianco ad alcuni scatti e alla perdita di dettaglio. Da qui al 22 febbraio 2019, data d'uscita scelta da Sony per la sua esclusiva PS4 e condivisa con altri due pesi massimi come Metro Exodus e Anthem, c'è ancora del tempo per sistemare aspetti del gioco che non convincono del tutto e magari registrare un altro grande successo come quello che recentemente ha visto protagonista Spider-Man.

Days Gone si presenta come un valido esponente del genere a base di azione e zombie: non lascia sempre a bocca aperta, però sembra avere le carte in regola per regalare parecchie ore di divertimento. In cima a tutto questo inserisce certi momenti di pura adrenalina (e follia) con centinaia di nemici contemporaneamente sullo schermo. In queste situazioni le cose si fanno davvero complesse, interessanti ma un po' meno rifinite.

CERTEZZE

  • Complessivamente sembra ben studiato
  • Spazia dall'azione furtiva a quella più frenetica
  • I frangenti contro le orde di zombie sono spettacolari...

DUBBI

  • ...anche se mostrano il fianco ad alcuni problemi tecnici
  • Andrà verificata quanto è ricca di cose da fare e vedere la mappa di gioco