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Dead or Alive 6, abbiamo provato la beta

In arrivo il 1 marzo su PC, PlayStation 4 e Xbox One, Dead or Alive 6 si è presentato in anteprima sulla console Sony con un'open beta che consente di provare la componente multiplayer del gioco.

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   14/01/2019

Dead or Alive 6 si pone senza dubbio come un progetto interessante, che arriva a diversi anni di distanza dall'uscita del quinto capitolo, nato sulle piattaforme di precedente generazione ma portato con successo sulle console attuali; con anche una versione free-to-play, Core Fighters, che ha saputo intercettare un pubblico vasto e trasversale, totalizzando ad oggi ben 12 milioni di download. Team Ninja e Koei Tecmo hanno insomma azzeccato le mosse giuste per aumentare la popolarità di un franchise certamente storico, ma come tanti picchiaduro a incontri legato a un periodo diverso rispetto all'attuale, quando il genere si poneva come un punto di riferimento per il progresso tecnologico e gli appassionati salutavano con entusiasmo qualsiasi conversione portasse nelle loro case esperienze che fino a quel momento erano appannaggio esclusivo delle sale giochi. In un contesto così stravolto e cambiato, Dead or Alive 6 prova a puntare su di una maggiore accessibilità e su di una struttura ricca di contenuti, di cui però la beta è completamente priva, focalizzandosi unicamente sul test delle infrastrutture online per i match competitivi. Vediamo com'è andata.

Personaggi

Una super spettacolare e in grado di cambiare le sorti dell'incontro, nuove tecniche di contrattacco e una ritrovata immediatezza del gameplay sono gli aspetti che saltano all'occhio dopo aver completato il breve e scarno tutorial che ci introduce all'open beta di Dead or Alive 6. La versione di prova mette in campo unicamente le sfide online uno-contro-uno, un solo scenario (purtroppo il più banale, ma ne parleremo a breve) e cinque combattenti utilizzabili: Kasumi, Hayabusa, Diego, Hayate e Ayane. Il roster completo del gioco includerà "oltre ventiquattro personaggi", ma per il momento le new entry sembrano appena due e ciò non depone certamente a favore degli autori, dal momento che il focus di questo episodio sarebbe dovuta essere in primo luogo l'innovazione, l'abbandono di una fase storica oramai superata e l'arrivo di qualcosa di nuovo anche e soprattutto sul fronte dei protagonisti.

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Uno dei personaggi inediti è presente già nella beta: si tratta del già citato Diego, il primo lottatore di origini messicane per la serie Koei Tecmo, che a quanto pare sfida gli altri concorrenti del torneo al fine di aggiudicarsi il premio in denaro e poter aiutare in tal modo la madre malata. Per fortuna gli stereotipi finiscono qui: il personaggio ha un aspetto moderno, che con il costume di default è composto da un giubbotto di pelle rosso e da una maglietta gialla, indossati sopra un paio di jeans strappati. Le fasce applicate alle mani confermano uno stile da picchiatore puro, fortemente basato sulla fisicità e su pugni sferrati con grande impeto, incluso quello che rientra nella super, violentissimo, che scaglia l'avversario a diversi metri di distanza. Gli altri combattenti disponibili nell'open beta sono tutti piuttosto conosciuti, sebbene abbiano subito alcune modifiche utili a differenziarne lo stile.

Open beta e gameplay

La versione di prova di Dead or Alive 6 per PlayStation 4 è effettivamente molto scarna. Al di là dei personaggi, che forniscono un'idea abbastanza chiara di cosa dobbiamo aspettarci dal gioco completo in termini di gameplay e filosofia generale, l'unico stage disponibile è purtroppo il meno brillante del lotto: l'arena ufficiale del torneo DOA, i cui confini sono delimitati da bande elettrificate che danneggiano chi vi entra in contatto. Si tratta di una meccanica ricorrente per la serie ormai da diversi anni, ma che nel nuovo capitolo può contare su diverse, spettacolari variazioni sul tema, come ad esempio il tentacolo gigante che afferra i personaggi nello scenario della nave, oppure il tirannosauro nell'ambientazione in stile Jurassic Park, o ancora semplicemente il pubblico che afferra il combattente e lo getta di nuovo nella mischia.

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Si tratta di elementi che ci sarebbe piaciuto valutare nell'ambito dell'open beta, ma che come detto saranno appannaggio esclusivo dell'edizione completa del gioco. Ciò che rimane da vedere è insomma unicamente il core dell'esperienza, con le nuove soluzioni applicate al gameplay che lo rendono per alcuni versi più immediato, ma senza banalizzarlo eccessivamente, anzi lasciando aperta un'ampia breccia sullo spessore tattico degli incontri. Non lasciatevi ingannare, il button mashing non vi porterà lontano in Dead or Alive 6, e basta questo test preliminare per averne una concreta dimostrazione. Bisogna dunque giocare di rimessa, leggere i movimenti dell'avversario ed entrargli nella guardia con una combo laddove possibile, sfruttando magari la tridimensionalità dei movimenti e le nuove, interessanti manovre per ottenere un vantaggio tale da poter acciuffare la vittoria.

Matchmaking e criticità

Purtroppo le sensazioni che l'open beta di Dead or Alive 6 ci ha trasmesso non sono del tutto positive. Ci rendiamo perfettamente conto che si tratta unicamente di un assaggio, peraltro risicato, di quella che sarà l'esperienza completa del picchiaduro a incontri targato Team Ninja, e speriamo che effettivamente sul fronte dello story mode e delle modalità di contorno gli sviluppatori si diano da fare, perché puntare troppo sul multiplayer online potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio. Durante i nostri test, infatti, abbiamo sperimentato attese mediamente lunghe per la ricerca di possibili avversari, come se ci fossero davvero pochissime persone sui server, il che sembra assurdo per la beta gratuita su PlayStation 4 di un titolo che, come detto, nella versione free-to-play del precedente capitolo è stata giocata da milioni di utenti.

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Dovendo impostare la qualità della connessione su "casuale" per poter ambire a disputare qualche incontro più rapidamente, ci siamo peraltro imbattuti in un bel po' di situazioni ingestibili, compromesse da un lag evidentissimo, che per un'esperienza così legata al timing si traduce in una completa disfatta. Il problema grosso, però, è che neppure all'interno dei match più fluidi abbiamo sperimentato una risposta ai comandi immediata: c'era sempre quell'attimo fra input ed esecuzione del colpo che influenzava in maniera molto antipatica l'esito di ogni manovra, che si trattasse di attacco o difesa.

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C'è poi l'aspetto tecnico, che viene certamente penalizzato dallo scenario scelto per la beta, ma in generale non offre quei miglioramenti che ci si aspetterebbe di vedere nel primo episodio del franchise sviluppato espressamente per le console di attuale generazione. I modelli poligonali sono più complessi, hanno espressioni facciali variabili, sudore e ferite che vengono evidenziate a seconda dell'esito del combattimento, ma a una prima occhiata la sensazione è di trovarsi di fronte a Dead or Alive 5, e ciò ovviamente non depone a favore di una proprietà intellettuale che da diversi anni sembra stia un po' perdendo la propria personalità, incapace di puntare con decisione sul fan service o su di un approccio differente, qualunque esso sia, per caratterizzarsi in maniera forte.

L'open beta di Dead or Alive 6 mostra ben poco del prodotto finito e sembra avere l'unico scopo di testare l'infrastruttura online del gioco prima del lancio. Ebbene, da questo punto di vista le notizie che arrivano da questa versione preliminare non sono particolarmente positive, fra matchmaking lento e frequenti episodi di lag che compromettono un gameplay fortemente legato al timing delle esecuzioni. Interessante il nuovo approccio, che unisce immediatezza e strategia, e belle le super inedite, ma sul piano tecnico le differenze rispetto al precedente episodio non spiccano.

CERTEZZE

  • Interessanti le novità del gameplay
  • Super spettacolari
  • Personaggi più rifiniti...

DUBBI

  • ...ma dalla grafica ci aspettavamo di più
  • Molti episodi di lag, matchmaking lento
  • La beta mostra davvero poco del gioco