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Diario del capitano

DIARIO di Antonio Fucito   —   08/01/2002

Diario del capitano

Dopo un periodo di relativa calma (Natale è Natale, dopotutto) stamattina mi sono risvegliato con due nuove, interessanti e preoccupanti notizie, di cui al momento posso parlare solo a livello di principio, senza tuttavia scendere nei dettagli delle parti coinvolte.
Partendo dal principio, un'introduzione è d'obbligo. Abbiamo tutti seguito gli sconvolgimenti che hanno interessato il settore internet nel corso del 2001. Ipotesi di catastrofi, implosioni del sistema, chiusure indiscriminate di siti a destra e a manca. La fine del 2001 è stata caratterizzata da un'ultima sforbiciata ai bilanci da parte di E.Biscom, società modello della new economy che ha decretato sacrificabile il nostro (ex) concorrente Game On e dal preannuncio di chiusura di Blu. Questo modo di fare le cose, tipico americano, di decidere la sacrificabilità di un marchio, di un progetto, dalla sera alla mattina, ha contagiato l'Italia proprio a partire dal suo settore più avanzato. Ora, non sono io quello che andrà a fare paternali sulle strategie aziendali di "tagli dei costi", dato che pensando più in generale, meglio sacrificare pochi per il bene degli altri, ma mi sto rendendo conto sempre più spesso che anche nei momenti più difficili e dolorosi sta venendo meno quel pizzico di umanità che renderebbe tutto più sopportabile.
Considerazioni umanistico-economiche a parte, ci si è illusi che il 2001 portasse via con sé le notizie brutte, considerate brutte non tanto per la simpatia o meno che si potrebbe avere nei confronti del sacrificando di turno, quanto come sintomo di una malattia non ancora del tutto debellata.
Non potendo citare i due nomi coinvolti nei prossimi cambiamenti che riporteranno probabilmente alla ribalta la traballante new economy, tutto si fa complicato. In via di principio posso dire che due nomi del web italiano si preparano a grandi cambiamenti: uno morirà, senza tuttavia sparire (una sorta di imbalsamazione, se mi passate il termine, simile a quella di Ciaoweb prima della cessione da Fiat a Hachette-Rusconi), un altro probabilmente passerà di mano. Dei due, in effetti, il primo sarà più altisonante per il grande pubblico, sempre che l'imbalsamazione non attutisca eccessivamente la notizia. Il secondo ci riguarderà più da vicino, e sarò curioso di osservarne i risultati (se saranno rilevanti).
E' evidente che questa pangea di Internet in eterno movimento dimostrerà una volta ancora di non essersi stabilizzata. E a chi rimane non resta che affinare meglio le doti di equilibrismo.