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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   24/07/2002

Diario del Capitano

In tutti questi anni di gioco, non sono ancora riuscito a vivere un'esperienza completa con uno dei tanti MMRPG in circolazione: ci ho anche provato, intendiamoci, qualche anno fa con Asheron's Call, ma il risultato è stato piuttosto insoddisfacente. Non certo per la qualità del titolo, ci mancherebbe, bensì per l'approccio che un gioco di questo genere richiede, tanto immersivo nell'esperienza quanto esigente in termini di tempo. Infatti vivere un MMRPG in pienezza significa spendere la maggior parte del tempo libero, o per lo meno quello che si intende dedicare all'intrattenimento videoludico, in compagnia di esso (e della relativa bolletta telefonica, in certi casi), sacrificando di riflesso titoli singleplayer altrettanto meritevoli di essere giocati.
A dire la verità ho resistito con una certa fatica a Dark Age of Camelot, vuoi per l'incredibile fascino che un'ambientazione semi-realistica sa regalare, vuoi per la totale localizzazione dei server e di ogni altro particolare. Tuttavia la mia scelta è stata quella di anteporre gli altri titoli a questo, e sono conscio che, avendo gustato comunque capolavori del calibro di Jedi Knight, Medal Of Honor e Warcraft 3, ho comunque rinunciato a qualcosa di unico e che, per certi versi, si avvicina alla visione del futuro che molte Software House hanno (senza dimenticare che quella della tassa mensile è l'unica strategica commerciale redditizia per i distributori).
Tuttavia a breve arriveranno altri MMRPG che metteranno a dura prova la mia decisione, e, sono sicuro, ce n'è uno che probabilmente mi farà recedere in breve tempo: a lui, ed alla sua confezione, dedico queste righe, con la speranza di non dover divorziare per colpa sua... #I1#