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Dragon Ball: The Breakers, provato il multiplayer asimmetrico di Bandai Namco

Abbiamo provato Dragon Ball: The Breakers grazie alla closed beta organizzata da Bandai Namco su PC: le nostre impressioni sull'inatteso multiplayer asimmetrico.

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   07/12/2021

L'annuncio di Dragon Ball: The Breakers ha spiazzato un po' tutti, sebbene due concetti siano ormai molto chiari: il primo è che un'opera popolare come Dragon Ball non smetterà probabilmente mai d'ispirare nuovi tie-in; il secondo è che all'appello delle tante produzioni sperimentate nel corso degli anni mancava appunto un multiplayer asimmetrico.

Approfittando della breve closed beta organizzata da Bandai Namco su PC, abbiamo provato Dragon Ball: The Breakers per alcune ore ed è arrivato il momento di raccontarvi le nostre sensazioni circa questo originale progetto in stile Dead by Daylight.

Contenuti

Dragon Ball: The Breakers, il Razziatore Cell nella sua prima forma
Dragon Ball: The Breakers, il Razziatore Cell nella sua prima forma

La closed beta parte dalle fasi introduttive dell'esperienza, a cominciare naturalmente dalla creazione del personaggio, che avviene tramite l'uso di un semplice editor con parti del corpo disegnate in perfetto stile Toriyama, in cui potremo scegliere il sesso del nostro avatar, i dettagli del viso, i colori, l'acconciatura e la voce. Avremo purtroppo a disposizione solo una tipologia di corporatura, nella speranza che da qui al lancio le opzioni vengano arricchite.

Si tratta della prima sorpresa rispetto a ciò che avevamo immaginato nell'anteprima di Dragon Ball: The Breakers, nel senso che tutti i Superstiti sono anonimi e originali, mentre figure come Bulma e Olong fungono da meri companion all'interno dell'hub. Sfuma insomma l'idea di poter disporre di protagonisti differenti, magari con classi e abilità specifiche: si è fatto un mischione con poco senso logico in cui ogni Superstite può trasformarsi in un vaso per mimetizzarsi, richiamare una capsula Saiyan, lanciare una bomba fumogena e usare il rampino.

Dragon Ball: The Breakers, un Superstite si nasconde alla vista del Razziatore
Dragon Ball: The Breakers, un Superstite si nasconde alla vista del Razziatore

Tornando all'hub, il luogo riprende per molti versi l'aspetto del Tempio di Dio, con dei piccoli robot che consentono di consultare dei tutorial testuali e dei "negozi" presso cui tornare nell'editor del personaggio o acquistare oggetti estetici tramite i crediti guadagnati durante le partite. Non manca infine la leggendaria Stanza dello Spirito e del Tempo, ma gli allenamenti al suo interno si limitano all'uso dei punti esperienza per il potenziamento delle abilità, o meglio la riduzione delle tempistiche di ricarica delle stesse.

Una volta pronti ad affrontare la battaglia, potremo indicare se preferiamo giocare come Superstiti o nei panni del Razziatore, anche se si tratta di una scelta vincolata dalla disponibilità nelle lobby, quindi far partire il matchmaking. La closed beta includeva unicamente la possibilità di cimentarsi con match amichevoli, un'unica mappa (Fiume d'Altura) e un unico avversario (Cell), ma complice il numero di utenti limitato e le tempistiche ridotte abbiamo riscontrato tempi di accesso piuttosto rapidi.

Gameplay

Dragon Ball: The Breakers, due Superstiti eseguono le procedure per attivare la Super Macchina del Tempo
Dragon Ball: The Breakers, due Superstiti eseguono le procedure per attivare la Super Macchina del Tempo

Le regole generali dei multiplayer asimmetrici sono chiare: uno dei giocatori controlla una creatura molto potente mentre gli altri devono fuggire, nascondersi e trovare in qualche modo una via di fuga per sopravvivere fino al termine della partita. Nel caso di Dragon Ball: The Breakers, ci si è ispirati a momenti reali del manga e dell'anime per mettere in scena scontri che però non sono canonici e anzi si svolgono nell'universo di Dragon Ball Xenoverse 2, utilizzando l'espediente narrativo di una sorta di anomalia temporale in cui Razziatore e Superstiti sono intrappolati.

La mappa è divisa in cinque sezioni più una centrale, dove si trova in questo caso il ring del Cell Game e dove i Superstiti potranno richiamare la Super Macchina del Tempo per vincere il match, ma solo dopo aver trovato e attivato cinque chiavi, una per ogni zona dello scenario. Il gameplay dal punto di vista dei sette "fuggitivi" è dunque caratterizzato in questo modo: si esplora ogni distretto, si aprono le casse e si posizionano le chiavi, cercando al contempo di evitare il contatto con il Razziatore.

Dragon Ball: The Breakers, il Razziatore in procinto di assorbire un Superstite
Dragon Ball: The Breakers, il Razziatore in procinto di assorbire un Superstite

Chiaramente le meccaniche di gioco sono più complesse di così. All'interno delle casse potremo trovare diversi oggetti, come ad esempio pozioni difensive o ricariche energetiche: le prime possono ripristinare la nostra energia se abbiamo subito un attacco, le seconde servono per aumentare la potenza della nostra trasformazione. Ogni Superstite dispone infatti di una sorta di evocazione speciale, e in caso di problemi può assumere le sembianze dei vari Piccolo, Gohan, Goku e così via per combattere in stile Xenoverse contro il nemico, ma solo per una manciata di secondi.

Se l'attacco viene coordinato bene e si dispone di una potenza sufficiente rispetto al livello del Razziatore (ci arriviamo fra poco), è finanche possibile concludere la partita sconfiggendo il nemico in maniera diretta, senza dover attivare la Super Macchina del Tempo. Si tratta tuttavia di un'evenienza che richiede una buona coordinazione fra i Superstiti e al contempo un Razziatore poco rapido nell'assorbire l'energia necessaria a evolversi.

Dragon Ball: The Breakers, un Superstite a terra e un altro che cerca di rianimarlo
Dragon Ball: The Breakers, un Superstite a terra e un altro che cerca di rianimarlo

Sempre nelle casse si possono trovare tre tipi di radar (uno per le ricariche, uno per le chiavi e uno per le Sfere del Drago) che consentono di velocizzare parecchio le ricerche, nonché un lanciamissili con cui bersagliare eventualmente il Razziatore, consapevoli però che si tratterà di una mera distrazione e finiremo per metterci nei guai. All'interno degli scenari potremo inoltre approfittare di minuscoli scooter grazie a cui coprire molto più brevemente le distanze verso il prossimo obiettivo.

Come detto, una volta posizionate le chiavi del potere parte una fase in cui bisogna richiamare la Super Macchina del Tempo nella zona centrale della mappa, ma il Razziatore non ci consentirà di farlo e dunque sarà necessario tenerlo occupato in qualche modo, spesso sfruttando le trasformazioni per attaccarlo e dar vita a uno spettacolare scontro aereo. Se la macchina viene attivata correttamente, il nemico verrà sconfitto; diversamente, i Superstiti potranno ancora salvarsi raggiungendo delle capsule di emergenza con cui fuggire.

Il gameplay nei panni del Razziatore è chiaramente ben diverso: l'obiettivo in questo caso è fermare i fuggitivi e impedirgli di attivare la Super Macchina del Tempo, ma per riuscirci dovremo assorbire l'energia vitale di quante più persone possibile (nella mappa sono disseminati vari civili inermi) e degli stessi Superstiti al fine di trasformarci e passare così al secondo e al terzo livello di evoluzione. Ogni cambio viene inoltre accompagnato da una devastante Kamehameha che distrugge un intero settore della mappa.

Il Razziatore dispone di svariati vantaggi rispetto alle sue potenziali prede: può volare e dunque spostarsi molto più rapidamente, emette attacchi energetici che possono mettere fuori combattimento i Superstiti con un sol colpo e di base il suo unico limite sta nel livello di potenza raggiunto. È qui che si ritrova l'elemento strategico di Dragon Ball: The Breakers, visto che bisogna compiere delle scelte e la sola abilità in combattimento, che si svolge attraverso meccaniche identiche a quelle di Xenoverse 2, potrebbe non essere sufficiente.

Impressioni preliminari

Dragon Ball: The Breakers, un Superstite fugge a bordo di uno scooter
Dragon Ball: The Breakers, un Superstite fugge a bordo di uno scooter

Gli appassionati di multiplayer asimmetrici alla Dead by Daylight, nel caso siate interessati, qui c'è la recensione, non sono certamente una nicchia, anzi si tratta di un pubblico sempre più ampio e appassionato, che peraltro è legato a doppio filo al fenomeno delle dirette su Twitch e dei video su YouTube, dove questo genere di esperienze va per la maggiore. Dragon Ball: The Breakers prova dunque a spingersi in un territorio inedito per il brand ma dall'enorme potenziale, e da questo punto di vista l'operazione messa in piedi da Bandai Namco ha perfettamente senso.

Dispiace certamente che non sia stata messa in campo l'idea di personaggi consolidati con abilità specifiche nei panni dei Superstiti, perché il materiale di partenza ci sarebbe stato (come già detto: Bulma, Olong, Pual, Lunch, Pilaf, Mai e Shu, ma le possibilità erano diverse), ripiegando invece sul solito tutorial che va per la maggiore nelle esperienze online. Nella pratica, tuttavia, le meccaniche appaiono ben più sfaccettate e interessanti di quanto ci aspettassimo.

Dragon Ball: The Breakers, ecco la Macchina del Tempo di emergenza
Dragon Ball: The Breakers, ecco la Macchina del Tempo di emergenza

Tanto giocare nei panni dei Superstiti quanto in quelli del Razziatore prevede infatti tutta una serie di aspetti di cui tenere conto, sfaccettature strategiche accattivanti e situazioni che potrebbero dar vita a sequenze davvero epiche. C'è solo un problema: dal punto di vista tecnico parliamo di un gioco fortemente datato, con scenari degni di una PS2 e ugualmente privi d'interazione, eppure poco avvezzo a girare a 4K e 60 fps con tutti gli effetti al massimo su di una RTX 3070: un affronto che speriamo verrà sistemato da qui al lancio.

Il comparto sonoro è ugualmente terribile, ma immaginiamo che i rumori dei passi rappresentati in maniera così finta sia qualcosa di voluto ai fini del gameplay. Molti ritengono che The Breakers sia una sorta di semplice mod di Xenoverse 2 e in effetti durante i test ci è venuto più di un dubbio, ma ciò non cambia il fatto che l'esperimento di per sé sia interessante. Un'eventuale impostazione free-to-play avrebbe parecchio senso, ma è anche vero che il brand di Dragon Ball vende a prescindere e ignorarlo sarebbe stupido: vedremo cosa deciderà in tal senso Bandai Namco.

Dragon Ball: The Breakers si pone senza dubbio come un esperimento bizzarro all'interno di un territorio sconosciuto per il celebre brand, eppure già la closed beta ha chiarito una certa competenza di fondo e meccaniche di gameplay che si fanno più interessanti e sfaccettate man mano che si gioca. Graficamente non ci siamo davvero e l'ottimizzazione su PC va decisamente migliorata, ma è chiaro che tutto è stato reso puramente funzionale all'azione e le prime reazioni del mondo degli streamer promettono bene laddove sia questo il fine ultimo del nuovo tie-in prodotto da Bandai Namco.

CERTEZZE

  • Gameplay interessante, sebbene derivativo
  • Il brand di Dragon Ball è sempre popolarissimo
  • Combattimenti in stile Xenoverse 2

DUBBI

  • Graficamente parecchio datato
  • Personaggi solo originali, da creare con un editor limitato
  • Alcune fasi di gioco davvero confusionarie