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Overwatch 2, il provato del BlizzCon 2019

Blizzard ha svelato ufficialmente Overwatch 2: ecco tutto quello che c'è da sapere sul sequel dello sparatutto a squadre e il nostro provato dallo showfloor del BlizzCon 2019

PROVATO di Mattia Armani e Christian Colli   —   02/11/2019

L'annuncio di Overwatch 2 è giunto infine dopo una settimana di leak insistenti e in una serata ricca di novità che ha aperto l'annuale BlizzCon in modo assolutamente esplosivo. I giocatori di Overwatch sentivano ormai da mesi il bisogno di un rinnovamento, di una trasformazione, sebbene non così marcata: quando sono cominciate a girare le voci su questo presunto Overwatch 2 - per PC, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch - faticavamo a credere che Blizzard volesse compiere un balzo di questa portata e lasciarsi alle spalle un titolo intorno al quale ha costruito un impero e-sportivo fatto di tornei internazionali e budget stratosferici. E infatti Blizzard non intende lasciarsi niente alle spalle, ma rivoluzionare l'idea di sequel con un approccio inedito e, soprattutto, rispettoso nei confronti dei giocatori che hanno contribuito a rendere Overwatch un grande successo.

L'ora zero

La straordinaria cinematica introduttiva - che ci ha ricordato quanto dannatamente vorremmo una serie televisiva o un vero e proprio lungometraggio firmato Blizzard - ci fa capire subito che tutto quello che è successo in questi tre anni di Overwatch era solo un preludio. Tutti i cortometraggi, i fumetti, le backstory esplorate nel gioco e in altri media, servivano soltanto a riportarci all'inizio, a Winston che premeva un pulsante per convocare i suoi ex compagni di squadra, e i giocatori insieme a loro. Nella cinematica la rinnovata Overwatch, composta inizialmente soltanto da Winston, Tracer e Mei - che ha risposto all'adunata nel suo cortometraggio personale, ricordate? - raggiunge Parigi per proteggerla da un attacco del Settore Zero. Lo scontro prende una brutta piega quando sulla città si erge un Omnic gigantesco che ferisce Mei e costringe Winston a sacrificarsi per dare il tempo alle sue compagne di scappare... ma fortunatamente, all'ultimo momento, piombano sul posto anche Genji, Mercy, Reinhardt, Brigitte e Echo: con uno spettacolare gioco di squadra da veri supereroi, i nostri si sbarazzano del colosso meccanico e annunciano al mondo la rinascita di Overwatch.

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Un gioco quasi nuovo

Una rinascita sotto tutti i punti di vista, potremmo dire, visto che Overwatch 2 sarà leggermente diverso anche nell'aspetto. La prima cosa che salta all'occhio, guardando la cinematica, è proprio il look dei nostri eroi, che indossano uniformi tutte nuove. Sul palco della BlizzCon, Jeff Kaplan ha voluto paragonarli a Batman, un supereroe che negli anni è stato disegnato e ridisegnato più e più volte, ma che è rimasto sempre immediatamente riconoscibile. Lo stesso varrà per tutti gli eroi di Overwatch che in Overwatch 2 sfoggeranno costumi completamente inediti, pur preservando i tratti caratteristici che li hanno contraddistinti in questi anni: Genji, per esempio, indossa una tuta sportiva sopra le sue membra bioniche, mentre Bastion, che nel frattempo è andato a vivere con Torbjörn, porta i cappellini del nano svedese. Questo cambio di look vuole trasmettere anche l'idea che sia passato del tempo tra Overwatch e Overwatch 2: in questo senso, il primo gioco sarebbe servito soltanto a presentarci i vari eroi, mentre nel secondo li vedremo interagire davvero.

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Ciò, tuttavia, non significa che Overwatch 2 si appoggerà a un nuovo engine. Kaplan è stato molto chiaro riguardo alla questione: l'engine è sempre lo stesso, ma è stato modificato per consentire al team di lavorare meglio sui dettagli, specie per quanto riguarda i modelli poligonali dei vari eroi, molto più curati soprattutto negli occhi, nella carnagione e nei capelli. L'obiettivo è infatti quello di migliorare nettamente la resa ora che la telecamera indugerà più spesso su di loro nelle tante cinematiche che scandiranno la campagna. Questa è infatti la novità più importante di Overwatch 2: una campagna fortemente cinematografica che ci racconterà una nuova avventura tra una missione cooperativa e l'altra. L'idea nasce ovviamente dagli Archivi, le missioni che sono spuntate di tanto in tanto nella modalità Arcade di Overwatch e che ci hanno raccontato piccole storie sotto forma di stage in cui un massimo di quattro personaggi dovevano sterminare ondate su ondate di nemici.

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La campagna di Overwatch 2 funzionerà più o meno allo stesso modo, ma le missioni saranno molto più dinamiche e articolate. Ogni missione sarà introdotta e conclusa da diverse cinematiche completamente doppiate che sveleranno tutti i retroscena e aiuteranno Blizzard a caratterizzare meglio i vari personaggi. I giocatori non potranno scegliere gli eroi a piacimento, però: il roster sarà ristretto in base al contesto, garantendo quantomeno il minimo sindacale dei ruoli necessari a un approccio strategico. Citando addirittura PlayerUnknown's Battlegrounds e Apex Legends, Kaplan ha spiegato che nei vari stage troveremo forzieri pieni di oggetti consumabili casuali e di potenza variabile, come scudi e rigeneratori, che potremo usare per avere un piccolo vantaggio durante gli scontri. Nonostante ciò, il team di sviluppo ha fortemente voluto che i giocatori potessero utilizzare qualsiasi eroe in qualsiasi missione, cercando nella modalità Avventura di Diablo III: Reaper of Souls e nelle missioni giornaliere di World of Warcraft un approccio ideale.

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Il risultato saranno quindi le cosiddette missioni Eroiche: praticamente potremo rigiocare le varianti casuali di ogni missione della campagna utilizzando qualsiasi personaggio, anche quelli che, come Tracer e Widowmaker, per ragioni puramente logiche e narrative, non dovrebbero neppure stare insieme nella stessa stanza. Tale soluzione permetterà quindi di crescere ogni personaggio: sì, perché Overwatch 2 proporrà un sistema vagamente RPG in cui i vari eroi guadagneranno punti esperienza individuali e aumenteranno di livello, guadagnando vari bonus. Non solo. Raggiunti determinati livelli, il giocatore dovrà scegliere tra diversi potenziamenti che cambieranno il modo di giocare l'eroe in questione. È un sistema che ricorda molto i talenti di World of Warcraft e le abilità di Heroes of the Storm. Prendiamo Tracer, per esempio: a un certo punto potremo scegliere se ricaricare automaticamente le sue pistole ogni volta che usiamo un'abilità, rendendo i caricatori essenzialmente infiniti, oppure se danneggiare ulteriormente i nemici appena colpiti quando usiamo l'abilità Flashback.

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Kaplan ha mostrato vari talenti che dovrebbero garantire una buona varietà in termini di PvE: Genji che attacca a distanza con la sua Ultra, Torbjörn che schiera tre torrette contemporaneamente invece di una, Reinhardt che colpisce in ogni direzione col suo Schianto sismico, e così via. Combinando i vari talenti si possono costruire build sempre più efficaci che, ovviamente, potremo modificare tra una missione e l'altra, ma tutto questo non sfiorerà minimamente il lato competitivo del gioco, che altrimenti diventerebbe oscenamente sbilanciato. Nelle modalità PvP, per così dire, i punti esperienza e i talenti non conteranno nulla, e Overwatch continuerà a essere il gioco che abbiamo imparato ad amare e a odiare in questi anni. Che poi Kaplan ha cominciato il panel dedicato a Overwatch 2 proprio col PvP, presentando una nuova modalità "core", la prima a essere introdotta nella rotazione delle Partite rapide e Competitive dal lancio di Overwatch. Questa modalità si chiamerà Push e sarà implementata in varie mappe, anche se sullo showfloor è stata mostrata soltanto la variante, ancora non del tutto completa, di Toronto.

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Nella mappa canadese, contraddistinta dagli iconici aceri rossi e da una planimetria del tutto speculare, le squadre dovranno scortare un robot lungo un percorso specifico, quasi come fosse il tradizionale carico delle altre modalità. Raggiunto un determinato checkpoint, la squadra mette a segno un punto e guadagna una zona di respawn, ma gli avversari possono sempre rovesciare la situazione prendendo possesso del robot per scortarlo nella direzione opposta. Se una squadra dovesse arrivare alla base nemica, la partita si concluderebbe istantaneamente con la sua vittoria, ma Kaplan ha spiegato che succede molto raramente e che le partite diventeranno un avvincente tira e molla in cui svolgeranno un ruolo molto importante gli eroi da fiancheggiamento come Reaper o Soldato-76: l'obiettivo del team è proprio quello di prendere le distanze dai soliti scontri di gruppo nelle strettoie per garantire ai giocatori un'esperienza più imprevedibile. Oltre alla modalità Push, Overwatch 2 introdurrà una serie di nuove location che includono Gothenburg, Monte Carlo e Rio De Janeiro, nonché una manciata di nuovi eroi che saranno disponibili al lancio e che comprendono la tanto attesa androide Echo e la canadese Sojourn.

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Che cosa succederà a Overwatch 1?

Per farla breve: niente. Letteralmente. Kaplan ha infatti dichiarato che, conclusa la convention, il team di sviluppo di Overwatch scomparirà dai radar per un po' di tempo per concentrarsi su Overwatch 2. Questo significa che nell'immediato futuro non arriverà nessuna mappa, nessun nuovo eroe - e infatti non ne hanno presentato né anticipato nessuno, men che meno Echo - e nessuna modalità Archivio inedita in occasione del prossimo anniversario. Il team continuerà a riciclare i vari eventi stagionali, a cominciare da quello natalizio imminente, e a introdurre nuovi costumi e collezionabili da sbloccare, ma per il momento bisogna pazientare e lasciarli lavorare a Overwatch 2. A questo punto, Kaplan ha dovuto ribadire le intenzioni del team nei confronti del gioco originale e, soprattutto, della sua nutrita community. Pubblicare un sequel solitamente significa spaccare in due questa community, dividendo chi lo possiede da chi non l'ha comprato, azzerando al contempo ogni progresso che includerebbe le ore investite, i collezionabili sbloccati e il denaro reale speso in forzieri e costumi esclusivi, come quello di Mercy Rosa.

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I ragazzi di Irvine hanno tutta l'intenzione di evitare questa spiacevole situazione. L'idea è quella di preservare i progressi dei giocatori nella transizione a Overwatch 2, andando persino a modificare ogni skin perché sia compatibile coi nuovi modelli poligonali, e questo tutto sommato dovrebbe essere facile. La parte più difficile sarà un'altra: mettere insieme i giocatori dei due Overwatch. Kaplan non è stato molto chiaro riguardo a questa soluzione, ma ha lasciato intendere che ogni contenuto previsto per Overwatch 2 - eccezion fatta per la campagna, chiaramente - si rifletterà anche in Overwatch. Il gioco originale guadagnerà quindi la modalità Push, tutte le mappe nuove, a cominciare da Toronto, e anche gli eroi che andranno ad aggiungersi al roster col lancio di Overwatch 2: in pratica, solo i giocatori di Overwatch 2 vedranno le partite con un nuovo look e l'interfaccia riveduta e corretta che Kaplan ha mostrato sullo showfloor, sebbene sia ancora un prototipo in lavorazione. Un'intenzione ambiziosa quanto encomiabile, che sembra proprio avere a cuore gli interessi dei giocatori. Anche perché, come ha detto lo stesso Kaplan, senza di loro non esisterebbe il primo Overwatch, figuriamoci il secondo.

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Overwatch 2, il provato

Il gameplay di Overwatch 2 è quello del primo capitolo e la cosa non stupisce vista la decisione di fondere il multiplayer competitivo dei due titoli. Ma questo non ha impedito al team di lavorare sulla grafica, non certo rivoluzionata ma migliorata in diversi aspetti a partire dalle ombre e dall'illuminazione, decisamente più efficaci, per arrivare alla conta dei poligoni dei modelli, fedeli all'originali ma caratterizzati da un feeling sensibilmente diverso. Lo abbiamo toccato con mano con una demo che ci ha permesso di provare una missione cooperativa ambientata nella colorata, seppur pesantemente danneggiata, Rio de Janeiro. Una zona di guerra dove abbiamo superato diverse stanze, sconfiggendo orde di robot, per finire su un'astronave e affrontare un mostruoso boss atropomorfo meccanico. La prima particolarità che abbiamo incontrato riguarda la possibilità di modificare un'abilità scegliendo tra due varianti. Nel caso specifico di Lucio, una delle scelte ci permette di attivare sia l'aura di cura che quella di aumento di velocità, attivando l'abilità che di solito potenzia l'aura selezionata. Inoltre a un certo punto della missione abbiamo potuto scegliere una nuova abilità e lo abbiamo fatto raccogliendo un oggetto premio che nel nostro caso ci ha permesso di piazzare una potente torretta, legata però a un generoso cooldown di 90 secondi.

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Troppo per i nostri gusti, cosa che ci ha portato a cambiare l'abilità dopo che il titolo, per premiare nuovamente il nostro avanzamento nella missione, ci ha consentito di sostituirla con un dispositivo di cura ad area piazzabile nella mappa. Questo, tra l'altro, si è dimostrato decisamente utile. Non che i nemici siano particolarmente intelligenti, cosa che un po' ci ha preoccupato circa la rigiocabilità effettiva delle mappe, ma sono difficili da abbattere e causano parecchi danni, mettendo a dura prova la coordinazione della squadra. Si tratta infatti di un elemento determinante, soprattutto considerando che, come è accaduto nelle missioni cooperative rese disponibili durante alcuni eventi speciali di Overwatch, siamo costretti a scegliere da un pool di quattro personaggi, ognuno dei quali destinato a finire nelle mani di un giocatore. In questo caso, però, la morte non corrisponde al respawn. Quando un personaggio subisce troppi danni finisce carponi, in stile battle royale, e può mettersi al riparo nella speranza che un compagno possa aiutarlo a rialzarsi. Inoltre prima che sia dichiarata la sconfitta la squadra ha disposizione un certo numero di tentativi molti dei quali possono essere utili nel caso dei boss. Quello di Rio de Janeiro, infatti, è piuttosto impegnativo da affrontare. Oltre a seguire un determinato bersaglio, presumibilmente in base a un sistema di aggro, causa danni ad area massicci colpendo il terreno con le sue enormi braccia meccaniche, e dispone di una veloce carica, in stile Reinhard, che lo rende difficile da seminare.

Blizzard ha pensato ad un secondo capitolo particolare: da una parte tutte le novità delle missioni, della cooperativa e delle novità estetiche, dall'altra un multiplayer comprensibilmente pensato per dare totale continuità a quanto fatto, da sviluppatori e giocatori, negli ultimi anni su Overwatch. La formula giusta, secondo noi, per espandere lo sparatutto di successo e portarlo in una nuova dimensione adatta sia ai fan, sia a potenziali nuovi giocatori.

CERTEZZE

  • Un secondo capitolo che non si dimentica dei giocatori della prima ora
  • Nuove modalità
  • L'universo narrativo della serie si espande

DUBBI

  • La qualità dei contenuti non competitivi andrà verificata