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PS5: analizziamo frequenze variabili, SSD e audio 3D

Ripercorriamo la lunga intervista di Mark Cerny in cui il lead system architect di PS5 parla di frequenze variabili, SSD e audio 3D, analizzandole punto per punto

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   03/04/2020

PS5 continua pian piano il percorso del reveal, e a tal proposito ieri abbiamo potuto leggere una lunga intervista che Mark Cerny, lead system architect della console Sony, ha concesso ai microfoni di Digital Foundry per parlare di frequenze variabili, SSD e audio 3D.

Concetti che stanno alla base della nuova piattaforma, e che sono stati approfonditi da Cerny dopo la criticata presentazione ufficiale del 18 marzo. Il motivo? Dissipare i dubbi circa le prestazioni di PlayStation 5 e fornire punti di vista ulteriori su quelle che sono le indubbie potenzialità del sistema da gioco next-gen che arriverà nei negozi in autunno.

Frequenze variabili, mistero svelato

Dopo l'annuncio delle specifiche tecniche di PS5 si è fatto un gran parlare della potenza della console in relazione alla scelta di far funzionare CPU e GPU con frequenze variabili.

Mark Cerny ha quindi voluto rassicurare tutti: in primo luogo, la soluzione utilizzata su PS5 per determinare le frequenze di funzionamento non si basa sulla temperatura ma sulle attività svolte da processore e unità video. Questo tipo di approccio rende possibile un comportamento costante e riproducibile su diversi modelli, a prescindere dall'hardware specifico: se è vero che non tutti i chip sono uguali, perché ad esempio alcuni scaldano più di altri, ciò non andrà a influenzare in alcun modo le prestazioni di PlayStation 5, rendendo tutte le console identiche fra loro.

Ps5 Gamecube Concept

In secondo luogo, la tecnologia SmartShift di AMD gestisce in maniera efficiente il consumo elettrico, spostando energia dalla CPU alla GPU a seconda della situazione, così da mantenere un equilibrio costante, evitare picchi indesiderati e sfruttare sempre al meglio l'erogazione di potenza. Quest'ultima è ovviamente legata alle frequenze di esercizio, che nel caso del processore sono pari a 3,5 GHz e nel caso dell'unità video a 2,23 GHz.

Ebbene, grazie a una serie di ottimizzazioni la nuova console non solo gira quasi costantemente a pieno regime, ma a differenza di altri sistemi non spreca mai le proprie capacità computazionali. Inoltre gli sviluppatori non devono effettuare alcuna ottimizzazione in tal senso: è il sistema a gestire in maniera intelligente i flussi.

SSD, parliamone ancora

L'SSD di PS5 promette di cambiare tutto grazie alla sua straordinaria velocità, pari a ben 5,5 GB/s che tuttavia, grazie a un sistema di decodificazione hardware, può raggiungere prestazioni equivalenti a qualcosa come 8 o 9 GB/s.

In aggiunta a questa incredibile rapidità sono inoltre state introdotte particolari ottimizzazioni che consentono alla console di richiamare con maggiore immediatezza dati specifici, identificati attraverso un ID univoco: una feature che Mark Cerny ha messo a punto dopo aver fatto esperienza in veste di producer per titoli come Marvel's Spider-Man, Death Stranding e The Last Guardian.

Il sistema funziona talmente bene che è possibile evitare di caricare determinati elementi nella RAM e richiamarli all'occorrenza dal disco, liberando così importanti risorse che possono essere sfruttate per fare altro.

Ps5 Concept

Tornando su Marvel's Spider-Man che in passato è stato mostrato in funzione proprio su di un devkit di PS5 per illustrare i vantaggi dell'SSD, Cerny ha rivelato come il gioco di Insomniac Games ricorra ad alcuni espedienti per effettuare lo streaming dei contenuti senza intoppi, nella fattispecie duplicando diversi asset e sfruttando anche in questo caso la velocità della RAM.

Su PlayStation 5 non sarà necessario ricorrere a trucchi del genere e gli oggetti potranno vantare delle differenze anziché essere clonati, il tutto a vantaggio della varietà visiva dell'esperienza. Anche in questo caso, ed è praticamente una costante del design hardware della console, gli sviluppatori non dovranno intervenire manualmente per fare in modo che la feature funzioni.

Audio 3D grazie al Tempest Engine

L'ultima parte dell'intervista con Mark Cerny ruota attorno all'audio 3D, che a quanto pare rappresenta un aspetto molto importante e promettente di PS5. Si parla in questo caso di un sistema in grado di processare centinaia di fonti sonore e collocarle in maniera convincente all'interno uno spazio tridimensionale: calcoli che andrebbero a impiegare un'importante quota di risorse, laddove non ci fosse appunto il Tempest Engine, un chip AMD che gira alla stessa frequenza della GPU e che può gestire fino a 100 GFLOPS di dati.

La cosa davvero sorprendente è questa esperienza non sarà appannaggio esclusivo di chi possiede impianti costosi e sofisticati, bensì della maggior parte degli utenti che fanno uso di un semplice paio di cuffie.

Ps5 Fanmade Black

In che modo? Grazie alla tecnologia Ambisonics, che rileva le caratteristiche dei dispositivi audio disponibili e crea un ambiente virtuale che vi si adatta alla perfezione, sfruttando trentasei livelli di volume per contribuire a differenziare i suoni e collocarli nello spazio.

Una soluzione già presente nel visore PlayStation VR, ma che grazie al Tempest Engine godrà di un sostanziale miglioramento. Del resto anche l'orecchio vuole la sua parte.