20

Wii al volante, pericolo costante

Anche il Wii ha il suo Need for Speed, e ci abbiamo messo sopra le mani nuovamente durante la GamesCom 2009

La diversificazione del brand Need for Speed non poteva essere più netta: se da una parte c'è infatti quello SHIFT per next gen e pc che punta tutto sulla simulazione e sul realismo, dall'altra parte dello spettro si trova l'edizione in esclusiva per Wii, Need for Speed Nitro, che invece è un prodotto totalmente e spassionatamente arcade. Tutto questo senza però dimenticare le fondamenta della serie EA, che da sempre ha visto tra i suoi tratti distintivi le auto con licenze ufficiali e la possibilità di modificarle, tanto dal punto di vista delle prestazioni quanto da quello estetico. Per stessa ammissione del team di EA Montreal, responsabile del progetto, le fonti di ispirazione diretta sono stati soprattutto Burnout e Wipeout; la volontà di realizzare un racing game veloce e frenetico si è felicemente espressa soprattutto dal punto di vista della fluidità dell'azione, grazie al motore grafico capace di offrire i famosi e famigerati 60 frame al secondo. La velocità delle gare diventa così uno strumento per mascherare così la non certamente eccelsa complessità poligonale, capace di restituire un aspetto piacevole ma nulla di più.

Wii al volante, pericolo costante

In realtà Nitro è un gioco che gioca le sue carte non certamente sulla bellezza quanto sul divertimento immediato che è in grado di offrire; senza curarsi troppo di danni, urti e carrozzerie ammaccate bisogna semplicemente correre il più rapidamente possibile verso il traguardo, dando sfogo al classico turbo con il quale ottenere un breve boost di velocità da ricaricare tramite le derapate. In realtà un minimo di profondità in più c'è, di fronte al fatto che troppi colpi all'auto ne possono compromettere le prestazioni; basta però premere un tasto o raccogliere un apposito bonus per riparare e rimettere in sesto il mezzo come nuovo. Dicevamo della personalizzazione dei veicoli, che durante la presentazione a cui abbiamo assistito si è incentrata principalmente sull'aspetto estetico; si possono infatti modificare tutta una serie di aspetti, applicare decalcomanie e disegni di ogni genere, oltre a poter crearne di propri tramite un editor. Ogni giocatore può poi scegliere un tag, ovvero una immagine specifica, che andrà ad applicarsi su praticamente tutti i muri degli elementi a bordopista nel caso in cui ci si trovi al comando della gara; un elemento che nelle intenzioni dei programmatori dovrebbe stimolare il multiplayer. Quest'ultimo purtroppo è limitato solo allo split screen in locale, dal momento che non esiste nessun supporto online.

Prova E3 2009

Dopo i mediocri porting degli ultimi episodi di Need for Speed, EA ha finalmente cambiato strategia, decidendosi a realizzare una versione ad-hoc per Wii dell'ultimo capitolo del franchise: se dunque gli utenti Xbox 360 e PS3 avranno a che fare con il rigore simulativo di Need for Speed: Shift, i possessori della console Nintendo potranno sbizzarrirsi con un racing game di stampo smaccatamente arcade. Vediamo come si comporta su pista questo Need for Speed: Nitro.

E3 2009

Le velleità arcade dell'ultimo nato in casa EA si svelano chiaramente anche solo analizzando l'impianto grafico del titolo, agli antipodi del realismo: invece di scimmiottare una verosimiglianza con la realtà che il Wii non è obiettivamente in grado di gestire, gli sviluppatori hanno preferito puntare su un design stilizzato, quasi cartoonesco. Ci si trova dunque davanti ad un racing game molto colorato, che può contare su modelli di veicoli realmente esistenti ma volutamente esagerate in alcuni loro componenti, cosa che le rende più simili ad automobili giocattolo. Un frame rate apparentemente ancorato a 60 fps compensa la sostanziale carenza di particolari livelli di dettaglio, per un gioco che comunque si presenta in una veste cosmetica assolutamente piacevole. Dal punto di vista del gameplay, invece, la presenza di bonus e power-up vari in pista conferma le mire arcade di EA, messe anche in bella luce da un sistema di controllo semplice, che supporta una vasta serie di formati. E' possibile giocare con il solo Remote, impugnandolo sia in verticale sia in orizzontale (in quest'ultimo caso si può anche sfruttare il volante di Mario Kart) e delegando la funzione di sterzo al motion sensor, oppure utilizzare a tal fine lo stick analogico del Nunchuck o quello del bistrattato Classic Controller. In controtendenza con numerosi titoli analoghi, giocare con il Wiimote garantisce comunque una sufficiente precisione nelle gestione dell'auto, complice anche un modello di guida che privilegia le derapate e non punisce gli errori con eccessive perdite di velocità. Dopo un paio di partite, possiamo dunque affermare come Need for Speed: Nitro si presenti come un divertente racing game arcade, dedicato a chi vuole sfrecciare a tutto gas senza preoccuparsi troppo di elementi accessori.

Wii al volante, pericolo costante

Anteprima

I titoli sportivi per Nintendo Wii, recentemente presentati allo showcase europeo di Londra hanno tutti in comune un approccio "simulativo": il tennis, il golf e il fitness non sono stati mai così reali come in questi giochi che usciranno a breve. Con Need for Speed: Nitro invece Electronic Arts gioca la carta dell'arcade più puro, sfidando mostri sacri come Mario Kart e Burnout grazie a sgommate, accelerazioni brucianti a base di nitro e sessanta frame al secondo stabili. Un gioco che prende le distanze dalle prelibatezze cucinate dagli ex Simbin in Shift, e che va a colpire l'utenza più tipica della console Nintendo, un titolo facile e immediato, ovvero la summa automobilistica della filosofia casual, il tutto declinato alla maniera di Need for Speed, ovvero velocità, customizzazione dei mezzi, adrenalina, e come da copione, drift chilometrici con tanto di turbo boost alla Supercar.

Derapata di polso

La solerte, quanto carina pr di EA ci ha spiegato, prima di metterci in mano il remote, il peculiare metodo di controllo del gioco. Il telecomando si impugna allo stesso modo di quello di una tv, la macchina si guida ruotando il polso. Il primo impatto è stato decisamente spiazzante, meno user friendly di quello di Mario Kart, ma è bastato qualche minuto per prendere confidenza con i controlli. Azionare la nitro poi fa diventare il tutto ancora più difficile visto che bisogna abituarsi ad eseguire movimenti repentini e brusche sterzate, il tutto con una velocità di aggiornamento dello schermo smodata, che non fa rimpiangere quella vista nel concettualmente simile Burnout sulle console next gen. Le meccaniche sono semplici, più si sgomma in curva, e prima si accumula il boost da usare con parsimonia e nei momenti giusti. Dopo qualche tornata, in cui ogni muro è stato baciato più e più volte, si è palesata una delle caratteristiche di questo gioco, la fluidità, non quella messa in atto dall'ottimo motore del gioco, ma quella dei gesti, quella data dal metodo di controllo. Di fatto impugnare il pad verticalmente, ruotandolo tutto di polso per impostare le curve ha dato l'impressione di azzerare o quantomeno ridurre le distanze che un pad mette tra il giocatore e la macchina, una sorta di compromesso tra un buon volante e un controllo tramite stick analogico della macchina. Ovviamente è impossibile dire come questa peculiarità funzioni con un titolo realmente simulativo, ma in questo frangente, in un gioco totalmente arcade volutamente semplice e immediato, tutto sembra funzionare alla perfezione, a patto ovviamente di non lasciarsi scoraggiare dai primi minuti in cui bisogna digerire la novità e dimenticarsi di anni di croce direzionale. Chi comunque voglia giocarlo alla maniera "classica" lo può fare con la combo remote-nunchuck, in cui la perdità del controllo di polso viene ampiamente ripagata da una immediata facilità di fruizione. Da un punto di vista contenutistico il gioco ci metterà alla guida di macchine reali ma declinate con uno stile a metà tra il super deformed e gli ultimi modelli di hot wheels, ovvero ruote extra large, lunghezza e larghezza fuori scala, grandi spoiler e altezza da terra ridotta all'osso.

Wii al volante, pericolo costante

L'attitudine alla fast and furious del gioco è ancora più palese nell'editor delle vetture, che possono essere modificate nelle parti principali, sia da un punto di vista estetico che in quello meccanico per ottenere bolidi più prestanti, ma anche come detto in sede di presentazione dal personale EA per far in modo che le macchine riflettano il gusto e la personalità del giocatore. Ecco quindi che è possibile applicare alle auto moltissimi adesivi e decalcomanie e pitturarle di fresco per renderle ancora più aggressive. Questa scelta di stile è presente anche nel track design. Innanzitutto i circuiti cittadini non sono la rappresentazione digitale di città realmente esistenti ma si ispirano ad esse, una sorta di bignami delle architetture tipiche di alcune città, ma la cosa più importante è che i muri dei palazzi sono pieni di graffiti e tag veri e propri, non solo nei primi piani, ma un pò dappertutto. I marchi vengono impressi quando il giocatore si trova in testa, questo a rimarcare la cattiveria competitiva del gioco, ma soprattutto si collega alla perfezione all'idea espressa precedentemente che il gioco debba riflettere la personalità di chi guida. In questo senso la città diventa una cosa unica con la macchina/giocatore, e da un punto di vista prettamente visivo sembra di correre nel vero ambiente deputato alle corse, ovvero un autodromo, solo che al posto dei box c'è un grattacielo e in quello della tribuna centrale c'è una bella fontana con tanto di sottopassaggio a doppia corsia. In definitiva questo primo assaggio di NfS: Nitro ci ha regalato buone sensazioni: accantonato l'aspetto simulativo di Shift, EA torna a farci macinare chilometri in città tra gare clandestine con un occhio rivolto allo specchietto per accertarci della presenza della polizia (attivabile sotto forma di power up), il tutto in un'ottica estremamente arcade. Se graficamente il gioco si fa notare di più per i sessanta frame al secondo stabili e granitici che per le texture applicate, non si può non rimanere sorpresi per l'inedito metodo di controllo che, superati i primi spaesanti momenti, si lascia utilizzare con facilità, rendendo l'esperienza di gioco fluida e piacevole.

CERTEZZE

  • Molto divertente e frenetico
  • Editor delle vetture completo

DUBBI

  • Da' l'idea di essere un po' troppo facile