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Tell Me Why, l'anteprima dell'ultima avventura narrativa firmata Dontnod

Xbox Games Showcase è stata l'occasione per Tell Me Why di mostrarsi ancora una volta e annunciare la data d'uscita: cosa possiamo aspettarci dalla nuova avventura narrativa sviluppata da Dontnod?

ANTEPRIMA di Alessandra Borgonovo   —   25/07/2020

Mentre Twin Mirror si è preso una lunga pausa di riflessione per poi tornare dopo due anni rifinito sotto l'aspetto grafico e come esperienza completa, non più suddivisa a episodi, Tell Me Why ha lavorato in sordina solo per qualche mese prima di tornare sul palco virtuale di Xbox Games Showcase per mostrarsi ormai prossimo al lancio: il primo capitolo del gioco è infatti previsto per il 27 agosto. Il trailer è stato ancora una volta un collage di sequenze animate, prive di un gamplay che ci permettesse di vedere il gioco in azione, ma considerato che si tratta di un'avventura narrativa e, pur cambiando nome, segue da vicino l'impronta stilistica di Life is Strange (personaggi con poteri sovrannaturali), abbiamo un'idea piuttosto chiara di cosa aspettarci. Il video è comunque servito a fare più luce su un gioco che ancora una volta, dopo Life is Strange 2, inserisce una tematica delicata: uno dei protagonisti, Tyler Ronan, è transgender.

Dopo la critica sociale al muro tra Stati Uniti e Messico mossa con il suo ultimo videogioco, Dontnod cammina lungo un percorso ancora più spinoso sia per quanto riguarda l'accettazione delle persone transgender sia in termini di messa in scena. È molto facile cadere nell'errore o nello stereotipo, nel politically correct fine a se stesso (cosa peraltro successa proprio con LiS 2), ma lo studio ha lavorato a stretto contatto con Microsoft e l'organizzazione no-profit di attivismo LGBT, GLAAD, per costruire Tyler dimostrando, sulla carta, tutta la volontà di gestire al meglio la questione.

Fantasmi del passato

Per quanto sappiamo della trama, Tell Me Why segue le vicende dei gemelli Alyson e Tyler, che dopo lungo tempo tornano al loro paese natale in Alaska per fare i conti con il loro passato. In particolare Tyler, la cui infanzia è stata abbastanza tormentata per via della sua transizione: pur essendo nato femmina, infatti, già da bambino ha manifestato la volontà di identificarsi in un uomo, con il pieno supporto della sorella, tagliando i capelli e usando il nome che tuttora porta. La madre, invece, lo scoraggiava dall'abbracciare la sua identità di genere e desiderava da lui che fosse una bambina/ragazzina come le altre. Nel trailer viene mostrato Tyler entrare nel capanno accanto alla casa e lì trovare sua madre che gli punta contro un fucile: non è chiaro se l'azione sia volontaria o sia invece una scelta degli sviluppatori per trarci in inganno ma pare che quella notte si sia rivelata fatidica per i due gemelli.

Dopo essere rimasti separati per dieci anni, Alyson e Tyler si ritrovano e decidono in accordo di tornare nella loro casa per chiudere un passato ancora troppo vivido, cercando di fare luce sulla misteriosa morte della madre. Nel video sentiamo le autorità ritenere che, qualunque cosa sia successa, sia stata legittima difesa tuttavia non ne hanno la piena certezza. La frase, associata alle immagini e al fatto che i fratelli non si siano più visti per un decennio, lascia pensare che la notte in cui Tyler a fronteggiato sua madre sia anche quella in cui lei è morta ma per esserne certi dovremo naturalmente aspettare il giorno del lancio. Rimettere insieme i pezzi del loro passato richiederà ad Alyson e Tyler di sfruttare il particolare potere che li unisce in quanto gemelli, il Legame, che parrebbe attivarsi nell'attimo in cui provano un'emozione molto forte permettendo loro di vedere residui del passato con cui interagire: da questa meccanica dipende la narrazione e il futuro dei due ragazzi, nonché l'evolversi o deteriorarsi del loro rapporto.

Tell Me Why 3

Si insiste sugli episodi

È ancora una volta inevitabile il paragone con Twin Mirror, che come dicevamo ha sfruttato la lunga lontananza dalle scene per far sì che la sua distribuzione fosse unica e non più a episodi. Tell Me Why, al contrario, persiste su questa strada ma con una pubblicazione più serrata: il primo capitolo, come scritto, uscirà il 27 agosto, il secondo il 3 settembre e l'ultimo il 10 settembre. Passare da una suddivisione come quella infelice di Life is Strange 2 a una tanto ravvicinata è senza dubbio un salto di qualità ma non possiamo fare a meno di chiederci l'utilità di bloccare i giocatori per una settimana da un capitolo con l'altro. Il tempo dei videogiochi a episodi è finito, LiS2 ha dimostrato come Dontnod dovesse abbandonare quanto prima questa politica, gli sviluppatori sembravano aver ben recepito il messaggio con Twin Mirror e poi sono ricaduti nell'errore con Tell Me Why.

Non è chiaro se la scelta dipenda dalla presenza di un tema delicato e dunque dalla necessità di raccogliere la risposta del pubblico per, nel caso, limare qualche aspetto ma comunque non riusciamo a capire la scelta di pubblicare gli episodi a così stretto giro. Abbiamo visto quanto a lungo andare questa suddivisione non abbia fatto bene ai videogiochi (Telltale docet, anche se lì il problema è stato anche per una ripetitività di fondo nella struttura) ed è curioso vedere una tale differenza di approccio tra due giochi appartenenti alla stessa categoria e sviluppati dal medesimo studio.

Tell Me Why 8

Il rischio del politically correct

Inutile nascondersi dietro un dito, Dontnod dimostra senza dubbio la buona volontà, mista a una dose di furbizia, nel voler approcciare determinati temi ma proprio come accaduto con Life is Strange 2 il politically correct ha preso il sopravvento sulla narrazione, portando a una storia che fa acqua da tutte le parti e personaggi mal caratterizzati. La scelta di fare critica sociale attraverso il videogioco per una situazione come quella del muro tra Messico e Stati Uniti era lodevole nelle intenzioni, tuttavia l'esperienza nel complesso si è rivelata un insieme di luoghi comuni e una tendenza a prendere le difese della parte lesa - Sean e Daniel in quanto messicani - a prescindere dalla quantità di azioni discutibili compiute soprattutto dal fratello più piccolo. Il timore che Tell Me Why possa scivolare lungo la stessa china è forte, soprattutto a fronte di una dichiarazione che ci ha lasciato piuttosto perplessi: tra le risposte alle FAQ del sito ufficiale leggiamo che gli sviluppatori hanno voluto prendere le distanze dallo stereotipo secondo cui essere transgender sia qualcosa legato a un trauma del passato. E fin qui siamo concordi, la scelta non deve necessariamente dipendere da abusi, perdite o qualsiasi altro episodio negativo e traumatico possa essersi verificato nella vita di una persona.

A seguire tuttavia leggiamo che, per estensione, Tell Me Why non prevede alcun episodio di transfobia nei confronti di Tyler: fatta eccezione per alcuni commenti offensivi da personaggi presenti nel primo capitolo, dal secondo in avanti tutte le interazioni saranno rispettose. È presto per giudicare cosa significhi in termini pratici ma l'idea che lascia è quella di eliminare un problema, la transfobia, facendo finta che non esista: non è particolarmente credibile mettere in scena una storia in cui nessuno mostri ostilità verso Tyler e non perché sentiamo il bisogno di vederlo maltrattato a tutti i costi, semplicemente perché proprio dal conflitto, dal rigetto e dal rifiuto possono nascere spunti interessanti per condannare comportamenti che purtroppo oggigiorno ancora persistono. Adottare la facciata del gioco rispettoso dove Tyler non viene vessato nemmeno una volta rischia solo di ammantare Tell Me Why di una patina buonista, riducendo il tutto a mera propaganda. Speriamo che i timori, gioco alla mano, si rivelino infondati.

Tell Me Why 2

Come ogni progetto di Dontnod, le premesse narrative di Tell Me Why sono interessanti: il gioco sembra avere dei risvolti thriller sulla falsariga del primo Life is Strange e sebbene non si sia visto nulla del gameplay, possiamo farci un'idea di cosa ci aspetta. La suddivisione a episodi ci lascia perplessi, soprattutto vista la pubblicazione serrata nel giro di due settimane, ma temiamo di più lo spettro del politically correct che già ha colpito Life is Strange 2. Alcune dichiarazioni di intenti ci lasciano perplessi e non molto fiduciosi sulla direzione che potrebbe intraprendere Tell Me Why ma ci auguriamo che i nostri dubbi saranno fugati e, giocandolo, la narrazione non cederà il passo a una pretenziosa propaganda.

CERTEZZE

  • Premesse narrative interessanti
  • Graficamente si notano passi avanti

DUBBI

  • La suddivisione a episodi ci lascia perplessi
  • Lo spettro del politically correct è sempre dietro l'angolo